L’insegnamento di International Industrial Policy ha come scopo l’analisi economica delle scelte d’internazionalizzazione delle imprese. Rispetto alla teoria tradizionale del commercio internazionale, basata sui vantaggi comparati e/o sui ritorni di scala crescenti, in questo insegnamento l’enfasi è posta sulle recenti teorie del commercio internazionale che si focalizzano sulle scelte d’impresa.
La globalizzazione ha cambiato sostanzialmente l'economia mondiale e la natura delle imprese. C'è stato un aumento di investimenti diretti esteri (IDE), e un terzo del commercio internazionale è rappresentato da scambi tra diversi impianti della stessa impresa. L’acquisizione di beni intermedi da fornitori esteri è ormai una pratica comune. Riconoscendo che sono le imprese - non i paesi – ad essere coinvolte nel commercio internazionale, gli sviluppi più recenti della teoria del commercio internazionale indagano le decisioni di esportare e investire all'estero effettuate a livello di impresa.
Al termine del corso gli studenti saranno in grado di comprendere le ragioni economiche e gli effetti delle scelte di internazionalizzazione delle imprese; avranno una visione d’insieme delle problematiche insite nei processi di internazionalizzazione; sapranno leggere ed elaborare criticamente ed autonomamente le problematiche e le prospettive che caratterizzano le imprese impegnate sui mercati esteri sia per la produzione che per la commercializzazione dei loro prodotti.
Il corso è tenuto in lingua inglese.
Ci occuperemo dei principali modelli che considerano le decisioni delle imprese di esportare e/o investire all'estero; si discuterà di come le scelte commerciali possono influenzare (e sono a loro volta influenzate da) la forma organizzativa delle imprese; si discuterà dell'evoluzione delle catene globali del valore e dei principali flussi degli scambi di beni e servizi. Mentre l'attenzione sarà sulle tendenze generali e sui principali fenomeni, si toccheranno anche i problemi delle piccole e medie imprese italiane (PMI) che competono sui mercati mondiali.
Più in dettaglio, l’insegnamento si articola in due parti principali: una prima parte che illustra le principali teorie economiche che spiegano gli incentivi, il funzionamento ed i confini verticali delle imprese; una seconda parte invece nella quale si introducono le teorie del commercio internazionale che spiegano i flussi commerciali tra imprese.
Più in dettaglio:
I. Teoria dell’impresa:
- Modello Principale-Agente e incentivi.
- Gerarchie.
- Confini verticali dell’impresa: costi di transazione e diritti di proprietà.
II. Teoria del commercio internazionale:
- Vantaggio comparato, ritorni crescenti e concorrenza monopolistica.
- Export: Imprese eterogenee e la scelta di esportare.
- Off-shoring: Investimenti diretti all’estero (IDE), orizzontali e verticali.
- Outsourcing: Subfornitura e internazionalizzazione.
Durante lo svolgimento dell’insegnamento, sono previsti alcuni interventi:
1. di colleghi accademici provenienti da università estere, per approfondire alcune tematiche:
- Prof. G. Sheriff (Arizona State University), sulle teorie tradizionali del commercio internazionale;
- Prof. P. Bontems (Toulouse School of Economics), sul commercio di prodotti manifatturieri di qualità elevata;
- Prof. G. Chiappini (University of Bordeaux), sull’analisi empirica dei flussi commerciali.
2. di qualificati operatori, per illustrare le problematiche operative più rilevanti per le imprese impegnate sui mercati esteri.
Autore | Titolo | Casa editrice | Anno | ISBN | Note |
Martin RICKETTS | The Economics of Business Enterprise. An Introduction to Economic Organization and the Theory of the Firm (Edizione 3) | Edward Elgar | 2002 | 1 84376 420 2 |
Programma, materiali di studio e modalità d’esame sono i medesimi per studenti frequentanti e non. Coerentemente con i contenuti dell’insegnamento, l’esame di International Industrial Policy prevede:
I) una VERIFICA SCRITTA nella quale viene chiesto allo studente di:
a) rispondere ad alcune domande di teoria (2-3) e ad un “tema di attualità”; nella domanda di attualità viene chiesto di commentare criticamente fatti di attualità economica legati ai contenuti del l’insegnamento per valutare le capacità di comprensione più applicate e l’autonomia di giudizio critico degli studenti;
b) rispondere a delle domande con risposta multipla, su temi di teoria.
Le domande di teoria – sia quelle aperte che quelle a risposta multipla - servono per determinare il livello di conoscenza e la capacità di comprensione degli argomenti dell’insegnamento da parte degli studenti.
II) Oltre all’esame scritto, è richiesta poi la preparazione di un SAGGIO (o caso-studio o tesina), su un argomento a scelta dello studente, sviluppando un elaborato di circa 2.000 parole che deve essere consegnato il giorno dell’esame (stampato su carta A4 bianca, in fronte-retro, interlinea singola, pinzato senza copertine). Il saggio può essere svolto anche in gruppo, in gruppi composti al massimo di 3-4 studenti. Il saggio può riguardare una rassegna critica di un articolo scientifico, l’indagine di un fenomeno attraverso l’analisi di dati, un caso di studio rilevante. Anche il saggio ha lo scopo di verificare l’autonomia di giudizio e capacità di apprendimento degli studenti.
III) Infine, durante l’insegnamento viene data la possibilità agli studenti di preparare una presentazione in gruppo (di circa 4 studenti) su un argomento concordato con il docente.
La media tra le parti I-a) e I-b) determina il voto dell’esame scritto, al quale si possono aggiungere degli altri BONUS così determinati:
i) Saggio – obbligatorio. La sua valutazione avviene su una scala in trentesimi, che porta ai seguenti bonus: se insufficiente, punti -1; se 18-20 trentesimi, punti 0; se 21-23 trentesimi, punti 1; se 24-26 trentesimi, punti 2; se 27-30 trentesimi, punti 3.
ii) Presentazione – per i frequentanti, volontaria. Dà diritto a 0-2 punti.
In sintesi, il VOTO FINALE comprende quindi:
1. il voto conseguito nella verifica scritta,
2. un bonus per il saggio obbligatorio,
3. un eventuale bonus per la presentazione in gruppo.
DURATA BONUS
Tutti i bonus valgono per i quattro appelli d’esame dell’anno accademico 2017-18, cioè fino alla sessione Autunnale 2018 compresa.
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