Impatto ambientale, bioeconomia e documentazione

Data inizio
20 marzo 2004
Durata (mesi) 
36
Dipartimenti
Scienze Economiche
Responsabili (o referenti locali)
Molesti Romano

La ricerca che avrà per tema "Impatto ambientale, bioeconomia e documentazione", si propone di impostare e risolvere un discorso vasto e articolato su un tema oggi di notevole importanza, quale è quello delle diseconomie esterne, ovverosia dell’impatto ambientale. Il tutto visto ed esaminato alla luce dei principi della bioeconomia, la nuova impostazione della scienza ambientale, delineata dal noto economista ambientalista Nicholas Georgescu-Roegen. La ricerca si baserà su di una metodologia mirante a dare vita ad un nuovo paradigma economico, sulla base, appunto, dei principi della bioeconomia. Saranno approfonditi i nuovi orientamenti epistemologici, illustrati da N. Georgescu-Roegen in modo da dare vita ad una nuova modellistica in armonia con la realtà economica contemporanea in continua evoluzione.
Il percorso della ricerca, che parte da un esame analitico della letteratura esistente sull’argomento, consiste oltre che in una parte teorica, che porterà alla delineazione di nuovi schemi e modelli, anche in una parte pratica, in cui saranno effettuate ricerche specifiche in diverse località e territori di particolare interesse sotto il profilo ambientalistico, sia per la conformazione intrinseca del suolo, sia per i reperti di archeologia industriale. Tale percorso di ricerca ha come obiettivo quello di giungere alla delineazione di uno specifico modello in cui figurino, oltre a N. Georgescu-Roegen, Kenneth Boulding, Herman Daly, Fritjof Capra, Giorgio Nebbia e altri.

Un nuovo approccio metodologico

Il programma scientifico si basa su di un nuovo approccio metodologico, di natura interdisciplinare, che comporta un profondo ripensamento dei principi che hanno costituito il fondamento della scienza economica. Questa si è sviluppata basandosi essenzialmente sui principi della fisica ottocentesca, in una visione statica della realtà, mentre i fenomeni economici possono essere meglio indagati sulla base dell’analogia biologica. In biologia, come in economia, non esistono leggi necessarie predeterminate, ma una realtà in continua evoluzione, con lo svolgimento di fenomeni l’uno diverso dall’altro. La biologia, pertanto, costituisce un modello più utile della fisica per fondare una scienza economica e quindi un’economia dell’ambiente, che risulti aderente alla realtà. Questa concezione bioeconomica, tipica della corrente di pensiero che fa capo a N. Georgescu-Roegen, vanta illustri precedenti in Malthus, Marshall, Schumpeter e risulta altresì armonizzante con le impostazioni dei maggiori economisti ambientalisti contemporanei come Kenneth Boulding.
Come sarà possibile portare un contributo al dibattito che, anche a livello internazionale, si sta svolgendo su questi temi?
Illustri studiosi italiani e stranieri, in sostanza i maggiori esponenti della corrente di pensiero della bioeconomia, sono già stati interessati e hanno dato la loro adesione per un comune programma di impegno e di ricerca su temi, quali quelli dell’economia dell’ambiente, di natura marcatamente interdisciplinare. Tra tali studiosi figurano nomi di fama internazionale, come il Premio Nobel Rita Levi Montalcini o il prof. Antonino Zichichi. Hanno offerto la loro disponibilità per il progetto di ricerca in questione il prof. Giorgio Nebbia, emerito nell’Università di Bari, tra i docenti stranieri il prof. Cutler Cleveland della Boston University, il prof. Charles Perrings dell’Università di York, il prof. Hans Opschoor dell’Università di Le Hague (Olanda), il prof. Kozo Mayumi dell’Università di Tokyo, il prof. Herman Daly dell’Università del Maryland, il prof. Jacques Grinevald dell’Università di Ginevra, la prof. Lynn Margulis dell’Università del Massachusetts e il prof. Fritjof Capra del Center for Ecoliteracy a Berkeley, in California.




Il Centro Nazionale di Documentazione Ambientale

Tra le località e i territori che saranno visitati in modo da reperire, negli stessi, utili segnali per la verifica di ipotesi e per la costruzione di modelli figurano le province di Verona, Belluno, per quanto riguarda il Veneto, e inoltre la provincia di Trento, e, per quanto riguarda la Toscana, le province di Pisa, Firenze, Siena e Grosseto.
Oltre alla parte teorica la ricerca di cui all’oggetto avrà una notevole ricaduta pratica. Il materiale che sarà prodotto con la ricerca stessa oltre ad essere pubblicato in varie riviste, tra cui “Economia e ambiente”, che è diretta dal responsabile della ricerca, Romano Molesti, sarà sistemato e catalogato in un ambito ben preciso, in una sorta di Centro di Documentazione ambientale e dei Beni Culturali, che è già in via di allestimento in tre locali del Dipartimento di Economie, Società e Istituzioni.
Tale Centro darà luogo ad una raccolta sistematica e all’archiviazione di testi legislativi, volumi, documenti, materiale documentario fotografico, filmati, su temi e problemi ambientali e dei beni culturali.
Per quanto riguarda in particolare i beni culturali risulta opportuno un sistematico lavoro d’inquadramento e di catalogazione per settori, per tipologie, per ambiti territoriali. Singoli progetti pilota di catalogazione e documentazione potrebbero essere intrapresi, come ad es. la rilevazione e la catalogazione fotografica del materiale artistico d’intere zone.
Il Centro di Documentazione può costituire un’iniziativa innovativa, di notevole utilità sia per i soggetti privati che per quelli pubblici, operatori dell’educazione e aziende, che nel Centro stesso potranno trovare quel materiale, non sempre di facile reperimento, utile per acquisire dati e informazioni necessari per impostare piani e programmi di attività nel modo migliore anche sotto il profilo giuridico e organizzativo.
Il Centro curerà, fin dall’inizio, un’ampia raccolta di dati statistici sui vari settori che riguardano direttamente o indirettamente, i problemi dell’ambiente, sia per quanto attiene al territorio che agli interventi attuati dall’uomo sul territorio stesso. Mediante una nuova impostazione multidisciplinare saranno affrontati i vari temi economici e finanziari che riguardano i beni culturali e l’ambiente, da vari punti di vista, avvalendoci di competenze diversificate e specialistiche: non solo economisti ma anche giuristi, esperti d’arte, esperti del territorio, sociologi, ecc.
Notevole importanza rivestirà la raccolta di tutte le disposizioni, leggi e regolamenti, circolari, che disciplinano la materia ambientale e dei beni culturali a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale. Si provvederà anche ad effettuare un’ampia raccolta e catalogazione delle più importanti disposizioni legislative dei paesi stranieri.
In conclusione i risultati della ricerca non saranno solo pubblicati su riviste specializzate ma rimarranno a disposizione di tutti gli studiosi nell’ambito del Centro di Documentazione allestito dal titolare della ricerca stessa nell’Università di Verona.


Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Vittorio Bonuzzi
Silvia Dozio
Georgiana Galiussi
Romano Molesti

Collaboratori esterni

Antonio Lunardi
ANEAT, Associazione Nazionale degli Economisti dell'Ambiente e del Territorio
Sergio Bindi
ANEAT, Associazione Nazionale degli Economisti dell'Ambiente e del Territorio
Sandra Turin
ANEAT, Associazione Nazionale degli Economisti dell'Ambiente e del Territorio
Silvia Peroni
ANEAT, Associazione Nazionale degli Economisti dell'Ambiente e del Territorio
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