La sindrome del burnout tra gli insegnanti di scuola elementare

Starting date
September 1, 2004
Duration (months)
24
Departments
Human Sciences
Managers or local contacts
Rappagliosi Cristina Maria

Alcune categorie di lavoratori, per fattori stressogeni legati all’attività professionale, sono maggiormente soggette a rischio, rispetto ad altre, per la sindrome del burnout. Tale condizione deriva da una forma particolare di disagio professionale, che è l’esito di uno stress cronico e che colpisce soprattutto le persone impegnate in professioni d’aiuto.
Essa è caratterizzata da affaticamento fisico ed emotivo, crisi di identità, sentimenti d’impotenza a risolvere i problemi, atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali, indifferenza, sospettosità, ostilità, sentimento di frustrazione.
Autorevoli studi hanno accertato che tale affezione rappresenta un fenomeno di portata internazionale, che ricorre frequentemente tra gli insegnanti.
Una o più condizioni stressogene, se particolarmente intense o protratte nel tempo, possono indurre l’insorgenza di tale sindrome (Maslach e Jackson, 1981). Questa è solitamente caratterizzata da particolari stati d’animo (quali ansia, irritabilità, esaurimento fisico, panico, agitazione, senso di colpa, negativismo, ridotte autostima, empatia e capacità d’ascolto, ecc.), somatizzazioni (quali emicrania, sudorazioni, insonnia, disturbi gastrointestinali, parestesie, ecc.) (Fontana e Abouserie, 1993), reazioni comportamentali (assenze o ritardi frequenti sul posto di lavoro, chiusura difensiva al dialogo, distacco emotivo dall’interlocutore, ridotta creatività, ricorso a comportamenti stereotipati).
Sin dalla prima metà degli anni ’80 la sindrome del burnout negli insegnanti è stata oggetto di particolare attenzione da parte di molti autori internazionali ed è stata in seguito riconosciuta come risultante di tre elementi principali (Maslach e Jackson, 1986):
1. affaticamento fisico ed emotivo (emotional exhaustion and fatigue);
2. atteggiamento distaccato e apatico nei confronti di studenti, colleghi e nei rapporti interpersonali (depersonalisation and cynical attitude);
3. sentimento di frustrazione dovuto alla mancata realizzazione delle proprie aspettative (lack of personal accomplishment).
A questi tre elementi, recentemente (Folgheraiter, 1994), è stato aggiunto un quarto, definito come perdita della capacità di controllo. La professione, così, finisce per assumere un’importanza smisurata, l’individuo non riesce a “staccare” mentalmente, si convince di non essere in grado di intervenire in maniera adattiva e fattiva sugli eventi, tende a lasciarsi andare anche a reazioni emotive, impulsive e violente.
Recenti studi hanno confermato che la categoria degli insegnanti è sottoposta a numerose e pesanti pressioni (Mark et al., 1990; Pithers e Fogarty, 1995), riguardanti la peculiarità della professione, la trasformazione della società verso uno stile di vita sempre più multietnico e multiculturale, il continuo evolversi della percezione dei valori sociali (delega educativa da parte della famiglia a fronte dell’assenza di genitori-lavoratori o di famiglie monoparentali, nuove politiche a favore dell’handicap, inserimento di alunni disabili nelle classi), l’evoluzione scientifica e tecnologica (informatica e nuove tecnologie), il susseguirsi continuo di riforme (autonomia scolastica, innalzamento della scuola dell’obbligo e abbassamento dell’età d’ingresso nel mondo della scuola), la maggior partecipazione alle decisioni da parte di studenti e genitori, la perdita di prestigio degli insegnanti, la necessità di lavorare in team, i mancati riconoscimenti (ruolo svilito, retribuzione insoddisfacente, carenza di risorse, scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica, ecc.).
A queste problematiche, strettamente interconnesse con il benessere o con il malessere dei docenti, abbiamo, già dagli anni ’80, dedicato una serie di indagini, all’avanguardia per tempi in cui degli insegnanti si erano occupati marginalmente e separatamente sociologi, medici, sindacalisti, ciascuno seconda la sua ottica e senza considerare il tema dello stress e/o del burnout nella sua completezza, trascurando completamente l’aspetto psicologico e i pedaggi e le ricadute a livello psicofisico.
Quanto è cambiato rispetto al passato e come vengono vissute dagli insegnanti queste continue riforme, innovazioni, richieste, performances attese sempre più qualitativamente elevate e specialistiche? Quali sono i costi per questa categoria di persone?
È proprio per tentare di rispondere a questi interrogativi che proponiamo il nostro percorso di ricerca. Il progetto, infatti, è finalizzato alla messa a punto di uno strumento (questionario standardizzato) per la stima del burnout tra gli insegnanti di scuola elementare di Verona e si svilupperà secondo i seguenti passi:
I. analisi della letteratura specialistica del settore, sullo stress e sul burnout degli insegnanti, a livello nazionale e internazionale;
II. individuazione e analisi di strumenti consimili;
III. individuazione delle aree tematiche/critiche sulle quali indagare;
IV. raccolta di spunti esperenziali da parte di uno o più gruppi di insegnanti che partecipino a focus group. Essi, diretti interessati e quindi testimoni privilegiati, parteciperanno, grazie a questa metodica, alla definizione delle criticità del dominio di ricerca.
V. analisi del contenuto del/dei focus group: le informazioni “focalizzate” tratte dall’analisi dei protocolli dei focus diventeranno il terreno sul quale verrà poi ad articolarsi la costruzione dello strumento estensivo: il questionario;
VI. corretta e attendibile formulazione delle domande pertinenti all’universo di indagine;
VII. sintesi e prima stesura di un questionario pilota;
VIII. attuazione di un’indagine pilota su 40 soggetti;
IX. messa a punto definitiva del questionario contestualizzato;
X. verifica di attendibilità e di validità dello strumento;
XI. definizione del campione e della sua numerosità;
XII. somministrazione del questionario (autosomministrato) ad almeno 200 insegnanti di scuola elementare di Verona;
XIII. elaborazione dei dati mediante le opportune indagini statistiche e loro interpretazione;
XIV. confronto con i risultati di ricerche analoghe;
XV. uscita di alcune pubblicazioni e partecipazione a convegni sul tema.
Riferimenti bibliografici
Folgheraiter F. (1994) Introduzione all’edizione italiana, in G. Bernstein e J. Halaszyn, Io operatore sociale, Trento: Centro studi Erickson, 1994.
Fontana D., Abouserie R. (1993) Stress levels, gender and personality factors in teachers, British Journal of Educational Psychology, 63, 261-270.
Mark C., Pierce B., Molloy G.N. (1990) Psychological and biographical differences between secondary school teachers experiencing high and low levels of burnout, British Journal of Educational Psychology, 60, 37-51.
Maslach C., Jackson S.E. (1981) Maslach Burnout Inventory Manual, Palo Alto, CA, Consulting Psychologists Press.
Maslach C., Jackson S.E. (1986) Maslach Burnout Inventory Manual (2nd edn), Palo Alto, CA, Consulting Psychologists Press, Inc.
Pithers R.T., Fogarty G.J. (1995) Symposium on teacher stress, British Journal of Educational Psychology, 65, 3-14.

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Funds: assigned and managed by the department

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