PROGRAMMI DEGLI INSEGNAMENTI DEL
DIPLOMA UNIVERSITARIO IN
GESTIONE DELLE IMPRESE ALIMENTARI
CONTROLLO STATISTICO DELLA QUALITÀ (35)
(Prof. Giovanni De Luca)
Obiettivi:
Il corso si propone lobiettivo di fornire allo studente gli strumenti per un controllo della qualità sulla base di un approccio quantitativo.
Programma:
1. Introduzione
Definizione di qualità. Il controllo totale di qualità. I costi della qualità.
2. Il controllo del processo
Il concetto di processo. Il controllo del processo produttivo. Gli strumenti del controllo statistico della qualità. Le carte di controllo. La diagnostica di processo.
3. Il controllo di accettazione
Lispezione campionaria. Il controllo di accettazione. I piani di campionamento per attributi. La curva operativa. Il piano semplice, doppio e sequenziale. I piani di campionamento per variabili. La costruzione dei piani di campionamento.
4. Il controllo di rettifica
Il concetto di rettifica. Il piano semplice. Le curve "qualità media risultante" e "numero medio di unità ispezionate in totale".
Testi consigliati:
W.S. MESSINA, Il controllo statistico di qualità per il responsabile di produzione, Franco Angeli, Milano, 1997.
D. C. MONTGOMERY, Introduction to statistical quality control, J. Wiley, New York, 1991
DIRITTO PRIVATO DELLECONOMIA (70)
(Prof. Roberto Viganò)
Obiettivi.
Il corso di Diritto privato delleconomia, articolato in 70 ore da svolgersi in un semestre di didattica, ha la finalità di integrare e sviluppare la materia istituzionale del diritto privato, soffermandosi in particolar modo sugli aspetti ed istituti economici presenti nel diritto civile. Lobiettivo è quello di sensibilizzare lo studente a "scoprire" e "leggere" nei fatti di normazione e nellinterpretazione che delle norme fa la giurisprudenza la presenza dei fatti delleconomia. Lattenzione verrà posta sul mercato e sullimpresa: saranno studiate le principali regole giuridiche che ineriscono alluno e allaltra e sarà messo laccento sul fenomeno della responsabilità; sarà infine dato rilievo alle normative europee.
Il programma mira a costituire la base per lo sviluppo della sensibilità dello studente verso le problematiche giuridiche che ineriscono lo svolgimento di funzioni manageriali nellambito delle imprese, con particolare riguardo a quelle agro-alimentari.
Programma.
Introduzione. Diritto ed economia. Il diritto come strumento per governare (ove possibile) leconomia. Giuristi e economisti. Linterpretazione economica del diritto. La contrapposizione con le Scuole "tradizionali" dellinterpretazione giuridica. Diritto e sociologia. La certezza del diritto come esigenza imprescindibile di una economia dello sviluppo; come esigenza del cittadino e dellimpresa; come forma di investimento utile allimpresa e, quindi, alla collettività. Limportanza del Diritto dellEuropa, e i rapporti di questo con il Diritto civile. Momenti di conflitto e momenti di contemperazione. Laffermazione della regola che il Diritto Europeo è diritto vigente nel nostro ordinamento.
I soggetti. Limprenditore (persona fisica, persona giuridica; privato e pubblico). Limprenditore commerciale, il piccolo imprenditore, limprenditore agricolo. La società e i tipi di società. Contratto di società e società-istituzione. Altri tipi di soggetti imprenditori. Limpresa familiare. Il professionista, tra lavoro autonomo intellettuale ed impresa. Le società di (tra) professionisti.
La vita dellimpresa. Lorganizzazione: aspetti economici ed aspetti giuridici. Limpresa in forma di società per azioni. Struttura ed organi della s.p.a. Azioni e obbligazioni. Lattività di controllo (quello dei soci, quello dei sindaci, quello giurisdizionale, quello delle Società di revisione).Il controllo sui controllori: la CONSOB. La responsabilità degli amministratori, dei sindaci, dei revisori. Il controllo del mercato. Le Authoritys, e in particolare lAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato. La tutela della concorrenza e la repressione delle posizioni di dominanza nel mercato. La pubblicità (commerciale) e i sistemi introdotti nellordinamento per il controllo della stessa. Il Codice di Autodisciplina pubblicitaria. Il Giurì. LA.G.C.M. di fronte alla pubblicità. La concorrenza sleale. La tutela del mercato, tutela delle concorrenza, tutela del consumatore.
Gli strumenti dellimpresa. La ditta e linsegna, il marchio, tipi di marchio. Le opere dellingegno, le invenzioni industriali, il know how. I contratti dellimpresa. I contratti tipici (la compravendita, lappalto, il contratto dopera, la locazione, il mandato). Il consorzio fra imprenditori e lassociazione temporanea di imprese. I contratti per la distribuzione dei prodotti. Gli strumenti giuridici per il finanziamento dellimpresa. I contratti atipici (factoring, franchising, leasing, catering). I titoli di credito e la moneta elettronica.
Il lavoro nellimpresa e per limpresa. Il rapporto di lavoro subordinato. Caratteristiche. Tipi eccentrici di lavoro subordinato (part time, stagionale, in affitto, telelavoro). La collaborazione professionale. Lo statuto dei lavoratori. Lambiente di lavoro. La sicurezza e la tutela delle salute nellambiente di lavoro.
La patologia dellimpresa. La crisi dellimpresa. Il bilancio come termometro della (buona o cattiva) salute dellimpresa. Il fallimento dellimprenditore. Le altre procedure concorsuali. Concetto di responsabilità. La responsabilità: contrattuale, extracontrattuale, oggettiva, da rischio. La responsabilità dellimprenditore. La responsabilità da prodotto difettoso. Le conseguenze.
Le imprese alimentari. Regole comuni e proprie nella produzione, nella distribuzione e nel consumo. Le biotecnologie. La tutela del consumatore. Letichetta e la trasparenza del prodotto.
Limpresa come volano della dinamica economica e sociale. Il law of property. Il rapporto impresa/consumatore come misura dello sviluppo della società attuale. Il teorema di Ronald Coase sui costi transattivi come rimedio per il riassetto degli squilibri provocati dal disarmonico sviluppo industriale. Dalla tutela del diritto di proprietà dellindividuo alla tutela dellambiente, come bene di tutti. Teleologia dellimpresa.
Libri di testo:
E bene che lo studente tenga in considerazione un manuale universitario completo di diritto commerciale, ad es. i due volumi di F. Galgano (Vol. I: Limprenditore; Vol. II: Le società , ed. Zanichelli). E comunque necessario integrare lo studio per le parti di programma non contemplate dal predetto manuale con un manuale di istituzioni di diritto privato (Trabucchi, Trimarchi, Torrente-Schlesinger, Gazzoni, Bessone, ecc.) a propria scelta. E comunque necessaria la consultazione costante di un testo aggiornato del codice civile (ad es. il testo coordinato da De Nova) e delle leggi collegate.
ECONOMIA AGRARIA (35)
(Prof. Vittorio Bonuzzi)
Obiettivi:
Il corso intende dare un quadro delle varie metodologie dellEconomia Agraria con riferimento alla compilazione dei bilanci aziendali, alla convenienza economica degli investimenti nel settore agricolo, alla analisi della efficienza aziendale in termini economici, al credito agrario, alle possibilità di finanziamento alle aziende. Verranno illustrati in seguito i rapporti fra agricoltura sostenibile e territorio, il processo di globalizzazione economica, la situazione di import/export della agricoltura.
Programma:
Analisi aziendale, fattori di produzione, organizzazione aziendale, tipi di impresa, impostazione produttiva. Bilancio e conto economico, convenienza economica degli investimenti, indicizzazione economica della efficienza aziendale. Aziende agricole e filiera agroalimentare, Agenda 2000. Agricoltura sostenibile e territorio. Credito agrario e finanziamento alle aziende agricole.
Libri di testo:
Libri di Consultazione:
Note:
Lo studente ha la possibilità di apprendere gli strumenti per la stima econometrica esercitandosi con i programmi GAUSS, STATA e TSP. Parte dellesame richiede lo sviluppo di una ricerca empirica applicata ad un problema econometrico scelto dallo studente. Questa esercitazione pratica potrà servire come base del futuro lavoro di tesi in economia o econometria.
ECONOMIA AGROALIMENTARE (70)
(Prof. P. Berni)
Obiettivi:
Partendo dalla posizione delle diverse scuole di pensiero sulla concezione di Sistema Agroindustriale (SAI), il corso intende guidare alla comprensione della struttura e degli aspetti dinamici che caratterizzano le filiere agroalimentari quali elementi costitutivi del SAI. Inoltre si vogliono approfondire le relazioni tra le diverse branche del sistema economico al fine di valutare il peso e la capacità di attivazione del Sistema Agroalimentare sulleconomia nazionale. Il ricorso a casi studio consentirà di evidenziare problemi, strategie e risultati delle più significative filiere agroalimentari europee.
Programma:
Intorno al concetto di agroindustriale. Il sistema agroalimentare attraverso lanalisi della contabilità nazionale. Le strutture delle filiere agroalimentari e le relazioni fra gli agenti.
Linnovazione di processo e di prodotto nel sistema agroalimentare.
La dinamica e la struttura dei consumi alimentari. I criteri di scelta e la percezione del consumatore. La segmentazione del mercato. Casi studio.
Struttura, evoluzione e strategia della distribuzione moderna italiana ed europea. Casi studio.
Struttura, evoluzione e strategia della industria agroalimentare italiana ed europea. I metodi per la misura della competitività dellindustria agroalimentare. Casi studio.
Struttura ed evoluzione del settore agricolo in Italia e in Europa.
I rapporti fra agricoltura, industria e distribuzione. Coordinamento via mercato, integrazione orizzontale e verticale nel sistema agroalimentare.
Cooperazione e associazionismo. La cooperazione agroalimentare: aspetti giuridici, istituzionali, organizzativi ed economico-finanziari. Casi studio.
Dai distretti agroindustriali alle reti di impresa. Casi studio.
Prodotti tipici e sviluppo economico e territoriale. Aspetti giuridici, istituzionali e organizzativi dei marchi collettivi. Casi studio.
Internazionalizzazione del sistema agroalimentare e ruolo delle multinazionali. Casi studio.
Le politiche agroalimentari dellUE e i nuovi accordi internazionali. Casi studio.
Libri di testo:
Durante il corso verranno fornite puntuali indicazioni bibliografiche e messi a disposizione gli appunti dalle lezioni.
ECONOMIA AZIENDALE (70 = 2 x 35)
(Prof. Angela Broglia Prof. Corrado Corsi)
Obiettivi:
Il corso di economia aziendale si propone di sviluppare una comune conoscenza nellambito delle discipline aziendali per studenti di diversa provenienza e formazione scolastica. In particolare il corso intende fornire le basi per acquisire una capacità di analisi critica in merito alle complesse problematiche economico-aziendali, con specifico riferimento agli aspetti patrimoniale, finanziario ed economico della gestione nonché agli strumenti metodologici e sistematici per la determinazione delle fondamentali quantità dazienda.
Programma:
Modulo I (35 ore) Prof. Angela Broglia
Fondamenti teorici ed istituzionali delleconomia aziendale
1. Lazienda nel sistema sociale ed economico
Introduzione alleconomia aziendale. La concezione istituzionale dellazienda. La classificazione delle aziende. Il soggetto giuridico dellazienda. Il soggetto economico dellazienda. Il fine istituzionale dellazienda.
2. La gestione aziendale
Le varie fasi della vita dellazienda. Lunitarietà del ciclo di gestione. Il ciclo di gestione nelle imprese. Laspetto patrimoniale della gestione. La gestione studiata sotto laspetto finanziario. Laspetto economico della gestione.
3. I costi di produzione
Il processo di formazione dei costi. Le varie configurazioni di costo di produzione. Le finalità nella determinazione dei costi.
4. Il reddito nelle imprese
La nozione di reddito globale. La nozione di reddito di esercizio. I procedimenti per la determinazione del reddito di esercizio. I tipici componenti del reddito di esercizio. I prudenziali valori-limite nella stima dei tipici componenti del reddito di esercizio.
5. Il capitale dimpresa
Il capitale di funzionamento. Il capitale dapporto, Il capitale di liquidazione.
Modulo II (35 ore) Prof. Corrado Corsi
La rilevazione contabile ed il bilancio di esercizio
1. Le rilevazioni contabili nelle imprese
Nozioni preliminari per le rilevazioni contabili sistematiche. Le rilevazioni elementari e le rilevazioni sistematiche. I metodi scritturali. La logica delle scritture contabili informate al sistema del reddito: scritture di esercizio, di assestamento e di chiusura generale dei conti.
2. La struttura del bilancio di esercizio destinato alla pubblicazione nelle imprese non esercitanti particolari attività
La derivazione del bilancio di esercizio dalla contabilità generale. Il bilancio di esercizio destinato alla pubblicazione. Lo schema obbligatorio dello stato patrimoniale. Lo schema obbligatorio del conto economico. Il contenuto obbligatorio della nota integrativa. Il bilancio in forma abbreviata.
Libri di testo:
G. Ceriani, Lezioni di economia aziendale, Cedam, Padova, 1996 [ escluso lultimo capitolo ];
G. Ceriani A. Broglia Guiggi, Supporti logico-didattici per le rilevazioni contabili sistematiche, Cedam, Padova, ultima edizione; [ escluso il paragrafo 3.4 del cap. III e i paragrafi 8.1 8.2 8.4 8.5 8.6 del cap.VIII ];
G. Ceriani, La formazione del bilancio di esercizio civilistico, Cedam, Padova, 1997
ECONOMIA DEI MERCATI AGRICOLI E FORESTALI (35)
(Prof. Francesco Pecci)
Obiettivi:
Il corso si propone di fornire agli studenti i principali strumenti di conoscenza per comprendere il funzionamento dei mercati dei prodotti agricoli e le peculiarità di quest'ultimo rispetto al mercato in generale. Durante il corso saranno inoltre forniti ulteriori strumenti di base che si utilizzano per l'analisi dei mercati agricoli stessi, nonché i meccanismi di regolazione e coordinamento esistenti all'interno del sistema stesso.
Programma:
Il consumo e la domanda di prodotti agricoli e alimentari Le nuove tendenze nei consumi di prodotti agricoli. La domanda ed il prezzo. La stima della domanda rispetto al reddito. I sistemi agroalimentari e lofferta di prodotti. I moderni sistemi agroalimentari. Lofferta dei prodotti agricoli. Raccolta, commercializzazione ed offerta integrata. Lequilibrio nel mercato concorrenziale. Equilibrio ed offerta agricola.
Le principali caratteristiche delleconomia del mercato dei prodotti. Le forme di mercato. Il sistema di agrimarketing. Il margine di commercializzazione, trasformazione e distribuzione e la sua utilizzazione per lanalisi del mercato agricolo alla produzione. Gli strumenti di gestione e di regolazione dei mercati agricoli. La formazione dei prezzi agricoli alla produzione. Caratteristiche dei prezzi agricoli alla produzione. Margini totali e prezzi agricoli alla produzione. Il controllo pubblico dei prezzi agricoli. I meccanismi di coordinamento verticale operanti allinterno del sistema agroalimentare. I vantaggi economici dellintegrazione verticale. Lintegrazione verticale e limpresa agricola. Altre forme di collegamento dellimpresa agricola con il mercato delle materie prime e dei prodotti.
Testo/i di riferimento:
V. SACCOMANDI, Istituzioni di Economia del mercato dei prodotti agricoli, Reda, Roma, 1991.
L. MALASSIS, G. GHERSI, Introduzione alleconomia agroalimentare, Il Mulino, Bologna, 1995.
F. MESSORI, Il mercato dei prodotti agroalimentari, Edagricole, Bologna, 1995
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE (70)
(Prof. Federico Testa)
Obiettivi:
Il corso intende fornire gli elementi che stanno alla base del processo decisionale aziendale, in riferimento ad un modello che considera la strategia dimpresa e le performance realizzate in controluce alla struttura organizzativa aziendale ed ai connotati dellevoluzione ambientale.
Programma:
Limpresa ed il suo ambiente di riferimento
La definizione della capacità produttiva, della sua localizzazione, dei processi di produzione
Analisi settoriale, decentramento produttivo e rapporti tra imprese
Analisi costi-volumi-prezzi-profitti
Valutazione e scelta degli investimenti industriali
Calcoli di convenienza economica
Elementi per la pianificazione strategica
La qualità come variabile critica per il successo
dellimpresa
Testo/i di riferimento
Al riguardo saranno fornite indicazioni durante il periodo di lezione
GESTIONE DELLA QUALITA NELLINDUSTRIA ALIMENTARE (70)
(Prof. Giorgio Savio)
Obiettivi:
Il corso di Gestione della Qualità nellIndustria Alimentare si propone di trattare e discutere le profonde modificazioni che la progressiva diffusione della cultura della qualità sta imponendo a livello normativo, produttivo, organizzativo, gestionale, con specifico riferimento al settore alimentare. Il corso si struttura in due moduli. Il primo modulo comprende la presentazione dei rapporti fra qualità, normazione tecnica e certificazione dei sistemi qualità aziendali. Nel secondo modulo sono proposte le metodologie per il controllo della qualità nella filiera alimentare, i principi che informano il sistema di autocontrollo nelle aziende alimentari, le opportunità che possono derivare dalla certificazione di conformità dei prodotti alimentari. Il corso si integra con i contenuti proposti in Tecnologia dei cicli produttivi, Controllo statistico della qualità e Merceologia dei prodotti alimentari.
Programma:
Modulo I
Le metodologie per la qualità nella produzione industriale e nella erogazione di servizi.
1. Evoluzione dellorizzonte della qualità e relative metodologie: dal controllo-collaudo sul prodotto alla gestione integrata della qualità. Le scuole di pensiero più significative. Qualità, affidabilità e innovazione.
2. I rapporti fra qualità e normazione. Il glossario tecnico. Gli enti di normazione internazionali, europei e nazionali. Le strategie comunitarie in tema di armonizzazione tecnica e normalizzazione. Le barriere tecniche alla libera circolazione delle merci e la strategia del nuovo approccio. Le regole obbligatorie e le norme consensuali. L'attività normativa europea.
3. La gestione e la certificazione dei sistemi qualità aziendali. Standard di qualità e valutazione di conformità dei prodotti. Le norme della serie ISO 9000 nella versione Vision 2000. La certificazione dei sistemi qualità aziendali. Il Sistema Europeo e il Sistema Nazionale di Certificazione.
4. La politica europea della qualità per i prodotti alimentari. I requisiti della qualità per i prodotti alimentari. Gli strumenti della qualità per i prodotti alimentari. Le direttive di armonizzazione nel settore alimentare. Gli standard di qualità e le strategie delle imprese agro-industriali.
Modulo II
Il sistema qualità nelle aziende alimentari.
5. Alimentazione e sviluppo economico. Disponibilità e fabbisogni alimentari.
6. Qualità e tipicità dei prodotti alimentari. I regolamenti sui metodi di produzione biologica, sulle attestazioni di specificità, sulla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazione di origine.
7. La tutela della qualità igienica degli alimenti. La valutazione dei rischi igienici e la procedura HACCP. La metodologia HACCP e la sua integrazione con le norme della serie ISO 9000.
8. Lattuazione del Sistema Qualità. I piani per la qualità e il manuale della qualità. Liter certificativo volontario nelle aziende alimentari.
9. Qualità e conformità dei prodotti alimentari. La certificazione di conformità dei prodotti alimentari.
10. Il concetto di "customer satisfaction". Il "Quality Function Deployment" quale strumento metodologico per la definizione della qualità di prodotto/sistema. Qualità e ecocompatibilità: leve di marketing e cultura di impresa.
Libri di testo (consigliati per approfondimenti):
AA.VV., Normazione, certificazione, qualità. Le regole, le strutture, DINTEC, Roma. 1997.
R. FILIPPINI et al., ISO 9000 e Qualità Totale, Etas Libri, 1998.
G. MATTANA, Qualità. Affidabilità. Certificazione, F. Angeli, Milano, 1997.
C. PERI, Qualità: concetti e metodi, F. Angeli, Milano, 1994.
J.L. MULTON, La qualità dei prodotti alimentari, Tecniche Nuove, Milano, 1987.
CESTAAT, Il sistema qualità in agricoltura, Roma, 1992.
G. LEPORE, D. FLORIO, Agroalimentare: la certificazione del sistema qualità, Adda, Bari, 1995.
ACCADEMIA DEI GEORGOFILI, Qualità e certificazione dei sistemi e dei prodotti agro- alimentari, Firenze, 1996.
G. SANTOPRETE, La situazione alimentare alle soglie del terzo millennio, Edizioni ETS, 1995.
C. CORRERA, Controllo ed autocontrollo degli alimenti, Maggioli Ed., 1995.
G. TIECCO, Igiene e tecnologia alimentare. Ed agricole,1997.
F. TONI, R. NANNI, Il metodo HACCP e lautocontrollo sulligiene degli alimenti, Maggioli Ed., 1998.
SGS (a cura di), Guida alla progettazione e applicazione del sistema HACCP, Nuovo Studio Tecna,1998.
M. VALLETRISCO, I.M. DE CLEMENTE, Nuovi prodotti e sicurezza nel settore alimentare, Giappichelli, 2000.
Avvertenza.
Durante il corso saranno distribuite Dispense a cura del Docente.Essendo una parte del corso svolta su temi sperimentali si consiglia la frequenza.
IGIENE DELLA NUTRIZIONE (35)
(Prof. Gabriele Romano)
Obiettivi:
Fornire agli studenti gli elementi essenziali per la conoscenza dei rapporti tra alimenti e salute delle popolazioni, con particolare riferimento alla prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso gli
alimenti per mezzo della loro corretta scelta, produzione e distribuzione. Favorire lacquisizione delle basi tecnico - scientifiche della Legislazione.
Programma:
1) Alimenti e salute: gli ecosistemi ed i cicli ambientali. Ambiente, territorio e salute individuale e
collettiva. Gli alimenti come veicolo o fonte di malattia e come elemento fondamentale di apporto di fattori di salute.
2) Il caso: le tossinfezioni alimentari. Il problema: trasmissione delle infezioni e modelli epidemiologici. Lo specifico: Il controllo delle infezioni trasmissibili attraverso gli alimenti di origine vegetale ed animale (carni, latte e derivati, ecc.).
3) Il caso: le vaccinazioni dell'alimentarista. Il problema: lo schema della profilassi delle malattie
infettive e le modalità e strategie di intervento. Lo specifico: comportamento, gestione dell'ambiente, uso dei sistemi di sanificazione e di disinfezione/antisepsi, i vaccini.
4) Il caso: gli additivi e la conservazione degli alimenti. Il problema: la prevenzione ed il controllo
di adulterazioni e sofisticazioni; la corretta conservazione degli alimenti nella logica merceologica
e nel rispetto della salute dell'utente. I mezzi fisici e chimici per la conservazione.
5) Le contaminazioni chimiche e tossicologiche degli alimenti e la loro prevenzione.
6) L'acqua come alimento: dalla captazione alla distribuzione con particolare riferimento alla produzione di acqua potabile. Le acque minerali.
7) La gestione integrata delle tecnologie alimentari: le basi tecnico-sanitarie, la logica economica, il
supporto legislativo.
A fine Anno Accademico potrà essere svolto, quale sintesi conclusiva del Corso, un Seminario dibattito multidisciplinare su "La gestione integrata delle tecnologie alimentari: le basi tecnico-sanitarie, la logica economica, il supporto legislativo".
Articolazione didattica:
Lezioni accademiche, Seminari teorico-pratici, didattica per problemi.
Se possibile, il Corso verrà completato con visita guidata ad Industrie alimentari.
Testo/i di riferimento:
Oltre al materiale didattico utilizzato per le lezioni, che verrà distribuito agli Studenti Si consiglia il testo: G. TIECCO, Igiene e tecnologie alimentari, Edagricole (ultima edizione)
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (70)
(Prof. Giannaugusto Fantin)
Obiettivi.
Linsegnamento di nozioni giuridiche fondamentali si propone di illustrare le categorie generali del diritto privato e commerciale, con riferimento anche ai principi costituzionali. Linsegnamento intende propone di approfondire, in modo particolare, la conoscenza degli istituti giuridici attinenti alle finalità del diploma. Le lezioni saranno integrate da esercitazioni durante le quali saranno esaminati casi pratici e saranno illustrate e discusse decisioni giurisprudenziali relative al programma svolto. Durante il corso saranno effettuati accertamenti di profitto mediante interrogazioni o elaborati scritti.
Programma:
Testo/i di riferimento:
Ogni testo di Istituzioni di Diritto Privato a livello universitario può servire alla preparazione.
Si consigliano, a scelta:
ZATTI - COLUSSI, Lineamenti di Diritto Privato. CEDAM (PD), 1993.
RESCIGNO, Manuale del Diritto Privato Italiano. Ed. Jovine (NA), ultima edizione.
TORRENTE - SCHLESINGER, Manuale di Diritto Privato. Giuffrè (MI), ultima edizione.
TRABUCCHI, Istituzioni di Diritto Civile. CEDAM (PD), ultima edizione.
TRIMARCHI, Istituzioni di Diritto Privato. Giuffrè (MI), ultima edizione.
ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (70)
(Prof. Paolo Duret)
Obiettivi:
Il corso mira a fornire le conoscenze di base relative al sistema delle fonti che disciplinano il nostro ordinamento, anche nel quadro della esperienza comunitaria, allorganizzazione costituzionale dello stato e degli altri soggetti pubblici e privati, nonché agli aspetti essenziali, in termini di struttura e di funzioni, delle amministrazioni pubbliche.
Programma:
Nozioni di base.
Norma giuridica e ordinamento giuridico.
Ordinamenti di common law e di civil law: cenni.
Ordinamenti generali e particolari; lordinamento statuale.
Le fonti del diritto.
Nozione e sua rilevanza giuridica.
Rapporti tra le fonti.
Criteri per la composizione delle antinomie normative.
Quadro dinsieme delle fonti.
Analisi specifica di alcune fonti: le leggi di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali; le leggi ordinarie dello Stato; i decreti legislativi; i decreti legge; i regolamenti governativi e ministeriali; i regolamenti di attuazione della normativa comunitaria; i regolamenti regionali; statuti e regolamenti degli enti pubblici e degli enti locali; le ordinanze di necessità e urgenza; la consuetudine.
I principi fondamentali della Costituzione italiana.
Lorganizzazione costituzionale nel quadro della forma di governo parlamentare razionalizzata.
Parlamento
Governo
Presidente della Repubblica
Corte Costituzionale
Le libertà
In particolare: le libertà economiche e le linee generali della c.d. costituzione economica.
La Pubblica Amministrazione: organizzazione ed attività.
Quadro costituzionale di riferimento.
Linee organizzative generali: amministrazione statale centrale e periferica; amministrazioni autonome e indipendenti; enti pubblici; autonomie locali; linee di riforma.
Nozioni generali di teoria dellorganizzazione.
Linee generali dellattività amministrativa; in particolare: la discrezionalità amministrativa e tecnica.
Teoria dellatto amministrativo e della sua validità.
Teoria del procedimento amministrativo; in particolare: la disciplina dettata dalla Legge n. 241 del 1990.
Le situazioni giuridiche soggettive.
Quadro generale; in particolare: gli interessi legittimi e la loro tutela in sede amministrativa e giurisdizionale.
Testi consigliati:
G. FALCON, Lineamenti di diritto pubblico, CEDAM, ultima ed.
F. A. ROVERSI, MONACO, R. BIAGI, Codice breve di diritto pubblico, Maggioli, ultima ed.
ISTITUZIONI DI ECONOMIA (70)
(Prof.ssa. Paola Dongili)
Obiettivi
Il corso si pone lobiettivo di portare lo studente a capire la realtà economica in cui viene ad operare lazienda. Per questo è importante conoscere i principi che guidano le scelte degli operatori a livello micro come a livello macro economico.
Programma
Testi di riferimento:
I testi suggeriti ai fini della preparazione dellesame verranno comunicati dal docente con avviso affisso in bacheca o allinizio delle lezioni.
MARKETING (35)
(Prof. Diego Begalli)
Obiettivi:
Il corso si propone di fornire allo studente quella base formativa che costituisce presupposto irrinunciabile per poter approfondire la conoscenza degli strumenti teorici e metodologici specifici del marketing agroalimentare. A tal fine, nella prima parte, esso tratterà levoluzione del concetto di marketing e dei suoi campi di applicazione, evidenziando la rilevanza della disciplina in relazione alla dinamica di obiettivi e strategie dimpresa, nonché del rapporto impresa ambiente; la seconda parte introdurrà invece lo studente alla conoscenza degli elementi del marketing mix con riferimento alla definizione, prima degli obiettivi, e poi delle strategie di marketing.
Programma:
1. introduzione al Marketing
L'evoluzione del concetto di marketing e suo campo di applicazione. Rapporto impresa-ambiente ed importanza del marketing. Obiettivi d'impresa e strategie di marketing.
2. Mercato ed ambiente di marketing
Microambiente e macroambiente di marketing ed effetti sul comportamento di acquisto di consumatori ed "organizzazioni". Individuazione delle opportunità e predisposizione del sistema informativo per il marketing.
3.Elementi per la strategia di gestione del marketing mix
La gestione del prodotto. La politica dei prezzi. Comunicazione e promozione. La distribuzione.
Testo/i di riferimento:
I riferimenti bibliografici sugli specifici argomenti affrontati durante il corso verranno puntualmente forniti nel corso delle lezioni.
MARKETING DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI
(Prof. Diego Begalli)
Obiettivi.
Il corso intende far acquisire allo studente gli strumenti necessari ad affrontare le problematiche nella gestione dei rapporti tra imprese agroalimentari ed ambiente di mercato. A tal fine, affronterà
innanzitutto lanalisi del microambiente e del macroambiente di marketing specifico del sistema
agroalimentare per poter approfondire, su questa base, la dinamica quali-quantitativa della domanda di prodotti agroalimentari, nonché la conoscenza degli approcci e delle tecniche per l'individuazione e l'analisi dei mercati obiettivi. Successivamente, le strategie di gestione degli elementi del marketing mix saranno affrontate con specifico riferimento al sistema agroalimentare dedicando particolare attenzione alle problematiche connesse a garanzia istituzionale e marketing collettivo dei prodotti tipi.
Programma:
1. Mercati agroindustriali ed ambiente di marketing. Le variabili di micro e macro-marketing
specifiche del sistema agro alimentare. Evoluzione quali quantitativa della domanda di prodotti agro alimentari e fattori che influenzano i comportamenti di acquisto dei consumatori. Approcci quantitativi e qualitativi per l'analisi della domanda di prodotti agro alimentari. Le tecniche per l'analisi della segmentazione e la definizione dei mercati obiettivo. applicazioni a casi concreti di particolare rilevanza per l'economia del sistema agro alimentare regionale e nazionale.
2. La gestione del marketing mix nel sistema agro alimentare. L'impostazione delle strategie di marketing agro alimentare in relazione alle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, alle tipologie dei prodotti (di massa, di marca. tipici), agli obiettivi competitivi dell'impresa, all'ambiente di mercato sul quale si intende operare. Prodotto e gestione del prodotto: i processi di innovazione diffusione nel sistema agro alimentare, le politiche di marca, il packaging. Politica dei prezzi e obiettivi di marketing strategico: analisi di casi di studio. Le politiche di comunicazione nel sistema agroalimentare: un confronto tra i gruppi strategici operanti nelle filiere più significative. Le politiche distributive in relazione all'organizzazione orizzontale e verticale del sistema agro industriale. La garanzia istituzionale ed il marketing collettivo dei prodotti agro alimentari: dalla gestione d'impresa alla gestione della filiera. Prodotti tipici e nuove problematiche per le politiche
di marketing collettivo.
Testo/i di riferimento:
I riferimenti bibliografici sugli specifici argomenti affrontati durante il corsi verranno puntualmente forniti nel corso delle lezioni.
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI (35 ORE)
(Prof. Massimo Tirelli)
Obiettivi:
Il corso si propone di fornire agli studenti una visione dinsieme delle principali norme inerenti produzione, distribuzione e vendita degli alimenti; a tal fine si intendono fornire chiavi di lettura sulla filiera alimentare connesse concettualmente con la normativa comunitaria per porle successivamente in relazione con la specifica problematica gestionale dellimpresa in materia dIgiene.
Nel corso della prima parte del programma, rammentati i principi di validità ed efficacia della produzione giuridica nazionale e comunitaria, si persegue lintento di approfondire prevalentemente il reticolo esistente tra la normativa orizzontale e quella verticale, al fine di individuare i limiti e le estensioni della stessa in tema di sua applicabilità alle fattispecie concretamente esaminate.
Consolidati tali concetti, si esaminano i diversi requisiti, previsti dalle leggi specifiche, utili e necessari a determinare la conformità del prodotto, del metodo produttivo e della certificazione del prodotto stesso.
Nella seconda parte del programma diventa oggetto desame il vasto campo della disciplina di validazione igienica dellalimento, della sua produzione, distribuzione e vendita, con particolare riferimento alle norme di controllo ed alle sanzioni collegate; in particolare, esaminata dal punto di vista della responsabilità lapplicazione della metodica HACCP, ci si propone di verificare secondo quali principi e con quali strumenti lazione ispettiva valuti efficacemente la salubrità e lidoneità del prodotto e/o del metodo produttivo, nonché entro quali limiti di legge deve esplicarsi lefficacia e la legittimità dellispezione.
Il Corso si conclude esaminando il Libro bianco sulla sicurezza alimentare approvato dalla Commissione Europea il 12 gennaio 2000, cercando di valutarne le possibili implicazioni.
Lo sviluppo delle lezioni prevede lo studio di alcuni casi pratici mediante i quali individuare certune tendenze evolutive dellapplicazione delle leggi tramite interpretazioni giurisprudenziali.
Programma:
1 - Concetto di normativa Orizzontale e Verticale; linterpretazione delle leggi; il principio di specificità; il rapporto tra norma Speciale e norma Generale, in particolare nel campo della legislazione alimentare.
2 - Le norme fondamentali di tipo orizzontale (additivi aromi etichettatura etichettatura nutrizionale alimentazione particolare pubblicità ingannevole tutela del consumatore subfornitura).
3 - Alcune norme di tipo verticale (agricoltura ed alimenti biologici surgelazione cereali, pane e pasta).
4 - La protezione delle denominazioni del prodotto (Dop, Igp e attestazioni di specificità; il caso del vino).
- Eventuale prova scritta sulla I parte del Programma (facoltativa)
5 - Il Controllo della produzione alimentare (D. Lgs. N. 123/93); lettura, analisi e commento delle norme mediante Dottrina e Giurisprudenza.
6 - Haccp e responsabilità (D. Lgs. N. 155/97); analisi della normativa, il caso Diossina in Europa del maggio-giugno 1999, relazione con la normativa sul controllo igienico.
7 - Il Controllo del prodotto (l. n. 283/62); rapporti con la normativa sul controllo igienico, organi di controllo, competenze giurisdizionali ed autorità delegate.
8 - Commissione delle Comunità Europee: Il Libro bianco sulla sicurezza alimentare.
Testo di riferimento:
Dispensa con allegate le norme oggetto di studio.
METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DELLE AZIENDE (70)
(Prof. Paolo Dolci)
Gli obiettivi del corso sono condensati nel titolo del corso stesso: illustrare agli studenti dei metodi quantitativi finalizzati alle applicazioni aziendali. Con un'immagine irriverente, fornire loro una "cassetta dei ferri" per affrontare e risolvere almeno alcuni dei problemi che si presentano nella vita di un'impresa, problemi che, naturalmente, ammettano un approccio alla soluzione di tipo quantitativo. Per questo il Corso è strutturato in due moduli: il primo comprende gli elementi fondamentali di calcolo differenziale ed integrale, mentre il secondo sarà dedicato alle prime nozioni di Matematica Finanziaria. Il docente si terrà inoltre in contatto con i colleghi delle altre discipline che possano far uso di strumenti matematici, per ottenere la maggior integrazione possibile fra i programmi.
Programma:
Calcolo differenziale ed integrale.
Funzioni
Elementi della teoria degli insiemi: insieme vuoto, unione, intersezione, complementare. Prodotto cartesiano di insiemi. Relazioni. Funzioni. I numeri reali. Intervalli. Estremo superiore ed estremo inferiore. Massimo e minimo. Funzioni reali di una variabile reale: determinazione del loro dominio. Grafico di una funzione. Simmetrie di una funzione. Funzioni monotòne. Funzioni convesse. Iniettività ed invertibilità. Funzioni polinomiali. Funzioni razionali fratte. La funzione esponenziale. La funzione logaritmica.
Disequazioni razionali, irrazionali, logaritmiche, esponenziali. Distanza euclidea. Semplici applicazioni a problemi economici.
Limiti e continuità
Limiti di funzioni e di successioni. Unicità del limite, permanenza del segno e teorema del confronto. Funzioni continue. Teoremi di Weierstrass, di Darboux, degli zeri. Limiti e operazioni aritmetiche. Forme indeterminate. Calcolo dei limiti di funzioni di una variabile. Determinazione degli asintoti di una funzione.
Calcolo differenziale
Derivata prima e derivate successive di una
funzione .
Differenziale e suo significato geometrico. Retta tangente e retta
normale. Regole di derivazione. Teoremi di Rolle e di Lagrange.
Regole di de l'Hôpital per il calcolo dei limiti.
Estremanti di una funzione di una variabile. Punti di flesso.
Studio di una funzione
.
Integrali
Integrale definito di una funzione . Proprietà
dell'integrale. Applicazioni del teorema della media integrale.
Teorema fondamentale del calcolo integrale e sue applicazioni.
Integrale indefinito e ricerca della primitive di una funzione.
Metodi elementari di integrazione. Integrazione per parti e per
sostituzione.
Matematica Finanziaria.
Capitalizzazione e attualizzazione.
Operazioni finanziarie. Interesse semplice e sconto razionale. Interesse e sconto composto. Interessi (semplici) anticipati e sconto commerciale. Equivalenza fra tassi nello stesso regime finanziario.
Rendite certe.
Definizione, montante e valore attuale. Rendite immediate e differite, anticipate e posticipate. Rendite con rate costanti: a ed s figurato n a tasso i.Prestiti.
Ammortamento: impostazione elementare e finanziaria. Ammortamenti italiano e francese. Tasso di ammortamento in funzione di R, S ed n. T.A.E.G.. Rateazioni e leasing. Valutazioni in presenza di inflazione.
Struttura a termine dei tassi di interesse.
Tassi spot e forward.
Testi consigliati:
P.V. Dolci, Matematica Generale, II ed., 2000, CEDAM, Padova P.V. Dolci, G.D. Marangoni, Esercitazioni di matematica, 1996, CEDAM, Padova
Per la parte di matematica finanziaria, sono disponibili in rete, al sito www.univr.it/giardinogiusti/dolci, copia dei trasparenti usati dal docente durante le lezioni: il materiale è più abbondante di quello presentato in aula, dove verranno date le opportune "istruzioni per luso"; come sussidio a stampa, si può utilizzare Matematica per le applicazioni finanziarie,di G.Longo e C.Battaglio, Etas Libri, Milano
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (70)
(Prof. Andrea Lionzo)
Obiettivi:
L'obiettivo dell'insegnamento è di illustrare il contributo che lassetto organizzativo assicura al funzionamento delle imprese operanti in uneconomia di mercato al fine di delineare gli elementi sui quali si fonda la crescita e l'evoluzione dell'organizzazione aziendale.
In tale prospettiva, il corso si propone di:
Sono parte integrante del corso lanalisi e la discussione di casi aziendali riferiti ad imprese appartenenti al sistema agroalimentare.
Programma:
1. Il sistema dimpresa
Le componenti del sistema dimpresa: struttura, attività, risultati - Le dimensioni del sistema dimpresa: dimensione sociale, competitiva, economico-finanziaria - Il ruolo dellorganizzazione nei processi di governo del sistema dimpresa.
2. La dimensione sociale del sistema dimpresa
L'assetto istituzionale aziendale - Le classi di interessi categorici convergenti nel sistema dimpresa - I contributi offerti e le ricompense attese - Il governo del sistema aziendale e i sistemi di corporate governance - Assetti istituzionali e assetti organizzativi: verso nuovi equilibri.
3. La dimensione competitiva del sistema dimpresa
Il sistema competitivo: gli attori e le forze competitive - L'individuazione e la definizione di area strategica daffari - I portafogli di aree daffari - Le strategie di base a livello di area daffari, di portafoglio e di impresa - Strategie di impresa e assetti organizzativi - Il paradigma strategia-struttura.
4. La dimensione economico-finanziaria del sistema dimpresa
Le condizioni di equilibrio economico-finanziario del sistema di impresa - Il bilancio di esercizio come modello economico-finanziario semplificato - Lettura critica e analisi del bilancio di esercizio - Risultati economico-finanziari e prestazioni organizzative - I centri di responsabilità: definizione degli obiettivi e valutazione dei risultati - I tipi di responsabilità economiche individuali
I fondamenti dello studio delle organizzazioni - I temi principali affrontati nello sviluppo storico delle teorie dell´organizzazione - I paradigmi del periodo "classico" - Il superamento della concezione "meccanica" di organizzazione - L'approccio sistemico e il modello "organico" - La recente evoluzione degli studi organizzativi.
6. Lassetto organizzativo nel governo del sistema dimpresa
La divisione tecnica e professionale del lavoro - Le componenti e le variabilichiave dellanalisi e della progettazione organizzativa - Le componenti dellorganizzazione aziendale (nucleo operativo, vertice strategico, linea intermedia, tecnostruttura, staff di supporto).
7. Le variabili organizzative
Le variabili organizzative: struttura, meccanismi operativi, potere organizzativo - La dimensione verticale, orizzontale e temporale della struttura organizzativa - I criteri di progettazione della struttura - Il problema del coordinamento nei sistemi aziendali - I meccanismi di comunicazione - Il sistema di programmazione e controllo - Il sistema di pianificazione strategica - I sistemi di gestione del personale - L'esercizio del potere nelle organizzazioni - Gli stili di direzione di base.
8. Gli schemi organizzativi fondamentali
Lo schema elementare - Lo schema funzionale - Le varianti dello schema funzionale - Lo schema divisionale - Le varianti dello schema divisionale - Linnovazione organizzativa e le nuove forme di organizzazione aziendale - La lean production e le "strutture piatte".
9. La progettazione della microstruttura
La progettazione delle posizioni individuali - La specializzazione verticale e orizzontale delle mansioni - La formalizzazione del comportamento - La formazione e l'indottrinamento - Il coordinamento tra i parametri di progettazione delle posizioni.
10. La divisione del lavoro interaziendale
Il ciclo di vita dell'organizzazione. Strategie di crescita ed evoluzione organizzativa - Il problema dei "confini" delle unità organizzative - Le aggregazioni di imprese: tipologie fondamentali - I gruppi di imprese: natura e morfologia.
Libri di testo:
Durante il corso saranno segnalate alcune letture di supporto utili ai fini della preparazione.
StatisticA (70)
(Prof. Roberto Prisco)
Obiettivi
L'elaborazione dei dati ha lo scopo di evidenziare l'informazione che vi è contenuta; questa evidenziazione è utile per la conoscenza del fenomeno di alcuni aspetti del quale i dati costituiscono delle misurazioni e per le azioni che seguono dalla conoscenza. La statistica si caratterizza per il metodo matematico con cui esamina e valuta le diverse tecniche per la trattazione dei dati sia espressi da strutture di numeri sia da strutture di attributi. Per rendere il corso più utile agli studenti del Diploma è prevista una parte di esame e di studio di dati reali concernenti il consumo, la produzione e la circolazione di alimenti.
Programma
Modulo I
a)Introduzione
Concetti introduttivi:
Funzione della Statistica e sue parti. Richiami del calcolo combinatorio
b)Statistica Descrittiva
Gli indici di localizzazione: medie di posizione e medie algebriche; la moda, la mediana; le altre medie di posizione quartili, decili, percentili o quantili; le medie potenziate, la media aritmetica, la media armonica, la media geometrica, la media quadratica, e le altre medie potenziate.
Gli indici di variabilità: la variabilità; gli intervalli di variazione; il campo di variazione; la differenza interquartile; gli scarti da un valore medio; gli scostamenti semplici medi; lo scarto quadratico medio; la varianza; la concentrazione.
c)La Probabilità
Teoria delle probabilità: la probabilità; le definizioni di probabilità; la definizione classica; la definizione frequentista; la definizione soggettiva; la assiomatizzazione della probabilità.
Le variabili casuali: la definizione di variabile casuale; le variabili casuali discrete; le variabili casuali continue; i momenti delle variabili casuali.
Variabili casuali discrete: la variabile binomiale, ipergeometrica, di Poisson, uniforme.
Variabili casuali continue: la variabile normale; i parametri della variabile normale; la trasformazione lineare di una variabile normale; la somma di variabili normali indipendenti; la variabile normale standardizzata; le tavole della normale standardizzata; limiti tipici della variabile normale; la variabile esponenziale negativa; la variabile chi-quadrato.
Le distribuzioni limite: la convergenza della variabile binomiale; la convergenza della variabile ipergeometrica; la convergenza della variabile di Poisson.
Modulo II
d)Teoria dei Campioni
La formazione del campione: il campionamento; vantaggi e costi del campione; vari tipi di campioni; i campioni probabilistici; le tavole dei numeri aleatori.
Riassunti campionari: distribuzioni campionarie; media campionaria; frequenza relativa campionaria; varianza campionaria; parametri delle distribuzioni campionarie; forma probabilistica delle distribuzioni campionarie.
e)Teoria dell'Inferenza statistica
Inferenza campionaria: stima; stima puntuale; stima per intervallo; test di ipotesi; test a due code; test ad una coda. Inferenza (relativamente ad una sola popolazione) sulla media, sulla frequenza relativa, sulla varianza.
f)Relazioni tra Grandezze
Relazioni tra due variabili: il modello di regressione; il modello di correlazione dai punti di vista descrittivo, probabilistico, campionario ed inferenziale.
g)Analisi di Dati Reali Studio di dati contenuti in Banche dati di comune accesso.
Testi di riferimento:
D. FREEDMAN, R. PISANI, R. PURVESS Statistica, McGraw-Hill libri Italia, Milano, 1998
D. OLIVIERI, Fondamenti di statistica, Cedam, Padova, 1995.
Tecnologia dei cicli produttivi (35)
(Prof. Vladimiro Ballini)
Obiettivi.
Il corso si propone di sviluppare gli aspetti tecnici e le relative implicazioni economiche che coinvolgono le Tecnologie Alimentari. Vengono esaminati i principi fondamentali che regolano le operazioni di base nelle industrie alimentari, i trattamenti stabilizzanti degli alimenti. Nella seconda parte del corso sono descritti alcuni processi industriali per la preparazione di prodotti specifici. Viene infine trattata l'evoluzione della moderna impresa e dei sistemi di qualità nell'industria alimentare.
Programma:
Le operazioni unitarie nelle industrie alimentari.
I materiali grezzi e le operazioni preliminari. Miscelazione ed emulsionamento. Elementi di meccanica dei fluidi. Le pompe. Processi di separazione (filtrazione- sedimentazione-flottazione centrifugazione - absorbimento gassoso-estrazione-distillazione - cristallizzazione). La trasmissione del calore.
Trattamenti stabilizzanti degli alimenti.
Tecniche di concentrazione (evaporazione- crioconcentrazione - processi di concentrazione per membrana). Essiccamento (teoria dell'essiccamento- gli essiccatori). La liofilizzazione. Impiego del
calore. Impiego delle basse temperature.Impiego di additivi. Alimenti ad umidità intermedia.
Il condizionamento dei prodotti alimentari.
Processi industriali di preparazione di prodotti specifici attraverso tecnologie di trasformazione.
La moderna impresa e lindustria alimentare.
La competizione. Il time to market. La tecnologia nell'industria alimentare. L'automazione nella industria alimentare. La progettazione di un sistema qualità. L'analisi del rischio nell'industria alimentare.
Testo/i di riferimento:
Documentazione e materiale didattico saranno distribuiti durante il corso.
DEL DIPLOMA UNIVERSITARIO IN
COMMERCIO ESTERO
Per lAnno Accademico 2000/2001 sono attivati il primo ed il secondo anno di corso.
DIRITTO DEGI SCAMBI INTERNAZIONALI (70)
(Prof. Benedetto Costantino)
Programma:
Individuazione ed analisi delle fonti normative aventi ad oggetto il commercio internazionale con particolare riguardo alle transazioni commerciali delle imprese italiane all'estero e delle straniere in Italia. Rapporto fra diritto internazionale e dirrito del commercio internazionale. Struttura e funzionamento dell'organisme mediale del commercio.
Le norme di diritto internazionale privato e le convenzioni internazionali sulla giurisdizione nei confronti degli stranieri: sulla legge applicabile alle fattispecie con elementi di estraneità; e sul riconoscimento delle sentenze straniere.
L'arbitrato internazionale come strumento delle risoluzioni delle controversie commerciali internazionali secondo le previsioni di diritto interno e delle convenzioni internazionali. Il riconoscimento dei lodi arbitrali stranieri/internazionali in Italia.
I principali contratti del commercio internazionale; vendita internazionale, trasporto, agenzia, distribuzione, licenza, joint venture.
La società nel diritto internazionale privato e nelle direttive: la fusione internazionale.
La tutela della concorrenza e del mercato, le misure anti-dumping e le concentrazioni nel diritto italiano e comunitario.
La partecipazione della U.E. agli accordi commerciali e all'O.M.C. Meccanismi di tutela del singolo.
La Convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali. La Convenzione di Vienna del 1980 sulla vendita internazionale. La Convenzione di Bruxelles del 1968 sulla giurisdizione ed il riconoscimento delle sentenze nell'ambito dell'U.E.
Testi:
Mosconi F. Diritto internazionale privato e processuale, parte generale Contratti, Utet, 1996, esclusi capp. III, par. 9 a 17, cap. IV e cap. V par 3 e 4
Ferrari F., La vendita internazionale. Applicabilità e applicazioni della Convenzione di Vienna del 1980, in Trattato di diritto pubblico dell'economia, a cura di F. Galgano, Cedam 1997, solo cap. I, II, III, IV e VI.
Comba A. Il neo liberismo internazionale. Strutture giuridiche a dimensione mondiale dagli accordi di Bretton Woods all'organizzazione mondiale del commercio, Giuffrè, 1995
Ulteriori letture saranno concordate con il docente durante le lezioni
ECONOMIA AZIENDALE (2 x 35 = 70)
(Prof. Alessandro Lai, Prof. Silvano Corbella)
Obiettivi:
Il corso si propone di dare una formazione di base in campo aziendale, abituando gli allievi allimpiego del linguaggio proprio del mondo delle imprese, attraverso lo studio dei caratteri delle istituzioni aziendali, con particolare riguardo a quelle operanti nei contesti internazionali, nonché delle principali quantità dazienda e del bilancio desercizio, quale strumento di conoscenza in cui è riflessa lintera gestione dimpresa.
Il corso si articola in due moduli: il primo è finalizzato a esplicitare un modello interpretativo delloperare dimpresa e dei suoi equilibri; il secondo è invece centrato sul processo di misurazione aziendale e sul bilancio desercizio, al fine di comprendere, di questultimo, la logica essenziale di costruzione e il potenziale informativo che esso manifesta per lapprezzamento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dimpresa.
Programma del 1° Modulo:
1. Gli operatori economici e le aziende
Gli operatori economici e le loro reciproche relazioni - Gli istituti economici - Le aziende - Tipologia di aziende e loro finalismo - Elementi caratterizzanti le diverse fattispecie aziendali.
2. Il sistema dimpresa
Il ruolo dellimpresa nei contesti economico-sociali contemporanei - Struttura, attività e risultati quali componenti essenziali del sistema dimpresa - Le "dimensioni" del sistema dimpresa - Lorientamento strategico di fondo dellimpresa.
3. La dimensione economico-finanziaria
Un modello interpretativo della gestione dimpresa: aree di gestione e profili di analisi - La dinamica economica e le condizioni di equilibrio economico - La dinamica finanziaria e le condizioni di equilibrio finanziario - La dinamica monetaria e le condizioni di equilibrio monetario - Relazioni fra equilibrio economico, finanziario e monetario della gestione - Il bilancio come modello economico-finanziario semplificato.
4. Lassetto istituzionale
Le classi di interessi convergenti nellimpresa: loro strutturazione e partecipazione al progetto dimpresa - Relazioni fra composizione degli stakeholder e assetto istituzionale dellimpresa - Il ruolo degli organi societari nel governo dei sistemi aziendali - I sistemi di corporate governance.
5. La dimensione competitiva
Il sistema competitivo: gli attori e le forze interagenti nellarena competitiva - Lidentificazione del business dellimpresa - Il portafoglio di business - Relazioni fra strategia aziendale, struttura organizzativa e struttura societaria.
6. Limpresa nel contesto internazionale
Lo sviluppo multinazionale dellimpresa Gli accordi e le reti fra imprese nel contesto internazionale Il "gruppo europeo di interesse economico (Geie)" Le joint venture internazionali I gruppi multinazionali.
Programma del 2° Modulo:
7. La misurazione dei fenomeni aziendali
Il reddito dimpresa e la sua misurazione Il capitale dimpresa e le sue configurazioni I costi di produzione: concezione di costo di produzione, configurazioni di costo, regimi di variabilità dei costi, finalità del calcolo dei costi.
8. Oggetto e finalità del bilancio desercizio I principi generali del bilancio
Le finalità del bilancio desercizio - Il bilancio di esercizio quale strumento di conoscenza e di comportamento - Le fonti di riferimento per la redazione del bilancio di esercizio: il problema del coordinamento fra principi contabili, norme civilistiche e disciplina fiscale - I bilanci differenziati e i bilanci speciali. - La clausola generale della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico di esercizio - I principi generali di redazione del bilancio - La struttura del bilancio e i relativi principi di classificazione - I principi che informano la determinazione dellimponibile fiscale.
9. Gli aggregati di valori dello stato patrimoniale e del conto economico
Gli aggregati di valori dello stato patrimoniale e del conto economico - Le immobilizzazioni - Lattivo circolante - I debiti commerciali e di finanziamento - I fondi rischi e oneri futuri - I valori relativi al capitale netto - I conti dordine - La produzione ottenuta dalla gestione e la produzione venduta - I costi della produzione - I proventi e gli oneri finanziari - Le rettifiche di valore di attività finanziarie - I proventi e gli oneri straordinari di gestione - Le imposte.
10. La nota integrativa, la relazione sulla gestione
La finalità e il contenuto della nota integrativa - La finalità e il contenuto della relazione sulla gestione.
11. Il processo di armonizzazione contabile internazionale
La ragioneria internazionale e larmonizzazione contabile - Lo stato dellarte del processo di armonizzazione in atto - Cenni alla disciplina del bilancio di esercizio in alcuni Paesi europei - I principi contabili internazionali.
12. Linterpretazione del bilancio di esercizio
Il potenziale informativo del bilancio nellinterpretazione degli equilibri e dei disequilibri economici e finanziari - Gli schemi di riclassificazione del bilancio di esercizio - La liquidità e la solvibilità dellimpresa - La solidità dellimpresa - La redditività dellimpresa - Il valore dellimpresa.
Libri di testo:
Il corso richiede una partecipazione attiva alle lezioni e ai seminari, nel corso dei quali saranno segnalate letture di approfondimento delle problematiche affrontate.
Gli studenti che non saranno in condizione di frequentare il corso potranno impiegare:
Per il 1° modulo: G. Ceriani, Lezioni di Economia aziendale, Cedam, Padova, 1996;
Per il 2° modulo: F. Superti Furga, Il bilancio di esercizio italiano secondo la normativa europea, Giuffrè, Milano, ultima edizione.
ECONOMIA INTERNAZIONALE (70)
(Prof. Giovanni Tondini)
Obiettivi:
Il corso si propone di portare lo studente alla conoscenza della realtà economica internazionale con particolare riguardo allazione espressa dalle aziende italiane. In questottica si fa ricorso ad apporti analitici ed operativi atti a meglio indagare gli aspetti reali e monetari delle tematiche internazionali. Per una maggiore aderenza alla realtà il corso prevede lo svolgimento di esercitazioni mirate e la programmazione di interventi qualificati di esperti che operano nel settore
Programma:
Testi consigliati:
N.B. Ulteriori approfondimenti con la relativa bibliografia verranno suggeriti durante le lezioni.
GEOGRAFIA ECONOMICA (70)
(Prof. Paola Savi)
Obiettivi:
Il corso intende fornire allo studente una conoscenza di base delle teorie, dei metodi, e degli ambiti di ricerca della Geografia economica e un complesso di competenze specifiche che gli consentano di interpretare e capire i rapporti commercio mondiale, specializzazioni delle economie regionali e divisione internazionale del lavoro. In quest'ottica il commercio estero diventa infatti uno dei meccanismi che regolano l'interdipendenza economica globale e i rapporti centro-periferia tra paesi e sistemi regionali.
Programma:
Modulo I: La geografia economica: teorie, metodi, ambiti di ricerca
Modulo II: Trasformazioni recenti e assetto del sistema degli scambi internazionali
Libri di testo:
Per il I Modulo, un testo a scelta tra i seguenti:
P. KNOX e J. AGNEW, Geografia Economica, Angeli, Milano, 1996
S. CONTI, D. DEMATTEIS, C. LANZA, F. NANO, Geografia dell'economia mondiale, Utet, Torino, n.e.1999 (non sono valide le precedenti edizioni perché datate)
Per il II Modulo un testo a scelta tra i seguenti:
B. ANASTASIA, G. CORO', Evoluzione di un'economia regionale. Il Nord-Est dopo il successo, Edicilo, Portogruaro, 1996
G. CORO', E. RULLANI, Percorsi locali di internazionalizzazione. Competenze e auto-organizzazione nei distretti industriali del Nord-Est, Angeli, Milano, 1996
P. SAVI, Il Veneto: milieu locali e dinamiche di rete, Angeli, Milano, 1996
Ulteriori indicazioni bibliografiche, anche in rapporto alle novità editoriali, verranno fornite all'inizio del corso. Durante le lezioni saranno inoltre distribuiti materiali didattici.
ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (70)
(Prof. Alessandro Natucci)
Obiettivi:
Il corso di Istituzioni di diritto privato ha per oggetto lo studio delle materie che riguardano i rapporti giuridici tra soggetti che agiscono su un piano di parità. Lo studente dovrà apprendere i principi fondamentali che regolano tutto il campo del diritto privato e conoscere inoltre in modo più specifico la disciplina delle persone e della famiglia, dei beni e dei diritti reali, dei contratti e delle obbligazioni, degli istituti di tutela dei diritti e delle successioni.
Programma:
1. Il diritto privato in genere. Fonti, efficacia delle norme nel tempo e nello spazio. Interpretazione ed integrazione delle norme giuridiche. Le situazioni giuridiche soggettive.
2. Capacità giuridica e capacità dagire. I soggetti di diritto: persone fisiche, persone giuridiche; associazioni non riconosciute. I diritti della personalità.
3. Fatti ed atti giuridici. Lautonomia privata. I negozi giuridici con particolare riferimento ai contratti.
4. Gli atti illeciti e la responsabilità civile.
5. La tutela dei diritti.
6. I beni. La proprietà e i diritti reali su cosa altrui. Il possesso.
7. I diritti di obbligazione. La tutela del credito e le garanzie dellobbligazione. I titoli di credito.
8. I singoli contratti.
9. Il diritto di famiglia.
10. Le successioni.
Libri di testo:
P. TRIMARCHI, Istituzioni di diritto privato, Giuffré, Milano, ult. ed.
Data la continua produzione legislativa, gli studenti sono vivamente pregati di studiare sullultima edizione del manuale consigliato.
ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (70)
(Prof. Daniele Corletto)
Obiettivi:
Il corso di Istituzioni di diritto pubblico si propone di far acquisire gli strumenti conoscitivi di base per la comprensione del diritto pubblico, a partire dalle nozioni fondamentali di Stato e di ordinamento giuridico, fino alle conoscenze e ai ragionamenti necessari per capire il sistema costituzionale delle fonti del diritto. Il secondo modulo fornirà poi una conoscenza istituzionale dellordinamento costituzionale italiano, visto in particolare nellottica dei rapporti tra gli organi che caratterizzano struttura e funzionamento della forma di governo, oltre che sotto laspetto delle garanzie che lordinamento prevede a tutela delle fondamentali libertà del cittadino.
Programma:
1° modulo: Nozioni fondamentali e fonti del diritto
Le norme giuridiche
L'ordinamento giuridico
Situazioni giuridiche soggettive
Lo Stato
Forme di Stato e forme di governo
Gli organi dello Stato e delle persone giuridiche
Nozione di fonte del diritto
I rapporti tra le fonti
L'interpretazione
Le fonti dell'ordinamento italiano:
La Costituzione
La revisione costituzionale
La legge ordinaria e il procedimento legislativo
Le riserve di legge
Atti aventi forza di legge
Le fonti comunitarie
Regolamenti
2° modulo: Lorganizzazione costituzionale italiana
L'ordinamento statutario
Il regime fascista
La Costituente
Lorganizzazione costituzionale:
Il Parlamento
Il Governo
Il Presidente della Repubblica
La Corte costituzionale
Gli organi ausiliari di rilevanza costituzionale
Le autonomie territoriali:
Regioni
Province
Comuni
I diritti di libertà
La giustizia costituzionale:
La Corte costituzionale: composizione e funzioni
Il giudizio di legittimità costituzionale
Sentenze della Corte costituzionale e loro effetti
La pubblica amministrazione:
Principi dell'organizzazione amministrativa
Poteri e attività della pubblica amministrazione
Il procedimento amministrativo
Atti e provvedimenti amministrativi
La giustizia amministrativa
Testi consigliati:
G. FALCON, Lineamenti di diritto pubblico, ultima edizione disponibile, CEDAM, Padova (attualmente la 7^, del 1999, ma si attende una nuova edizione per lautunno 2000).
La consultazione della Costituzione e di alcuni altri fondamentali testi normativi (che saranno indicati nel corso delle lezioni) è necessaria per la comprensione della materia e deve necessariamente accompagnare lo studio del manuale.
Una lettura (facoltativa) che può agevolare la comprensione della materia e che pertanto è vivamente consigliata è:
L. CARLASSARE, Conversazioni sulla Costituzione, CEDAM, Padova, 1996.
ISTITUZIONI DI ECONOMIA (70)
(Prof. Giovanni Tondini)
Obiettivi:
Il corso di Istituzioni di Economia politica si pone l'obiettivo di portare lo studente a capire la realtà economica in cui viene ad operare l'azienda. Per questo è importante conoscere le linee fondamentali delle grandi scuole di pensiero economico, che ancora oggi condizionano le scelte di politica economica. Scelte che vanno ad influenzare le decisioni degli altri operatori. Da qui la necessità di affrontare gli aspetti micro e macro della realtà
Programma:
Testo/i di riferimento:
A. HERTJE, C. SPILLER NARDI, Principi di economia politica , CEDAM, Padova,1988.
T. COZZI, S. ZAMAGNI, Elementi di Economia Politica , Il Mulino, Bologna, 1995.
G. TONDINI, La politica economica nelle diverse scuole di pensiero, Leuv, Verona.
G. TONDINI, C. ZAMBONI, Alcuni aspetti dell'economia italiana dal secondo dopoguerra agli anni '90, Leuv, Verona, 1994.
MARKETING INTERNAZIONALE (35)
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Scopo del corso è quello di consentire allo studente di dotarsi di una adeguata conoscenza della strumentazione di base necessaria ad affrontare le problematiche scaturenti dal rapporto che ogni organizzazione, facente parte di un sistema economico, intrattiene o dovrebbe intrattenere con il mercato nel quale colloca i beni materiali o i servizi prodotti. Tali conoscenze risulteranno propedeutiche allo studio dei comportamenti imprenditoriali orientati ai processi di internazionalizzazione dellimpresa.
I° Modulo
Programma:
1. Il concetto di marketing ed i suoi strumenti.
Evoluzione del concetto di marketing. Oggetto, soggetti, ambiti e obiettivi del marketing.
La matrice ambiente-orientamento. Analisi SWOT.
Marketing strategico. Marketing tattico. Marketing operativo.
2. La conoscenza della domanda.
Il comportamento dellacquirente. Il processo e i ruoli dacquisto.
La misura della risposta comportamentale.
3. Gli elementi del marketing mix.
Il prodotto e la politica del prodotto. Il prezzo. La comunicazione. La distribuzione.
4. Lelaborazione della strategia di marketing
La segmentazione del mercato. Il targeting. La segmentazione internazionale. Strategie di posizionamento.
Valutazione della attrattività. Il modello del ciclo di vita di un prodotto.
Lanalisi delle forze concorrenziali. Il piano di marketing (cenni).
Libri di testo:
Lo studente potrà preparare l'esame sul seguente testo:
P. KOTLER, Il Marketing secondo Kotler, Edizioni IlSole24Ore, Milano, 1999
MARKETING INTERNAZIONALE (35)
(Prof. Giannantonio Manni)
II° Modulo
Obiettivi:
Tecniche e metodologie per operare sui mercati internazionali
Programma:
1. IL MARKETING INTERNAZIONALE:
La globalizzazione
Il marketing globale nel settore servizi
Il marketing internazionale dei beni di consumo
Il marketing internazionale della subfornitura industriale
2. LAZIENDA E I MERCATI POTENZIALI:
analisi, ricerca, profilo, aspetti culturali, aspetti
logistici, aspetti economico finanziari, errori da evitare
3. LINGRESSO SUL MERCATO ESTERO: LINEE GUIDA
Analisi, azioni di ingresso, penetrazione e sostegno nel mercato internazionale.
Segmentazione e posizionamento
Decision making per entrare nel mercato internazionale
4. IL PIANO DI MARKETING INTERNAZIONALE:
Il piano di esportazione, i rischi, i vincoli, le barriere e le opportunità
5. IL MARKETING E LE NEGOZIAZIONI INTERNAZIONALI:
i principali contratti internazionali: di subfornitura, di joint venture, di trasferimento di
tecnologia, di countertrading, di distribuzione
6. LA GESTIONE DEL MARKETING INTERNAZIONALE:
il controllo e la valutazione delle prestazioni
7. LA STRUTTURA DISTRIBUTIVA: diretta e indiretta; le risorse umane e il mercato estero
8. IL PRODOTTO ED IL MERCATO GLOBALE
9. LA FORMAZIONE DEL PREZZO NEL MERCATO GLOBALE
10. LA STRATEGIA DI CONTATTO NEL MERCATO INTERNAZIONALE
11. LA RICERCA DI MERCATO SUL MERCATO ESTERO : LINEE GUIDA
12. CASI AZIENDALI
Bibliografia:
in italiano
in inglese
METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DELLE AZIENDE (70)
(Prof. Alberto Roveda)
Obiettivi:
Il corso ha come scopo di fornire le nozioni e i modelli matematici di base che si presentano in ambito aziendale. Il corso viene diviso in due sezioni: nella prima si studiano i concetti fondamentali degli spazi Euclidei, di algebra lineare e degli spazi topologici. Si intoduce poi lo studio di funzioni lineari da Rn a Rm e in generale lo studio di funzioni di più variabili. Nella seconda sezione si investigano metodologie per lottimizzazione libera e i concetti di programmazione lineare con riferimento a problemi di natura economica e finanziaria.
Programma:
Modulo I
Premesse
Insiemi. Sottoinsiemi. Insieme delle parti. Unione, intersezione. Insieme complementare. Prodotto cartesiano di insiemi. Relazioni. Funzioni. Funzione iniettiva e suriettiva. Funzione biiettiva. Funzione composta. Funzione identità. Funzione inversa.
Insiemi numerici: numeri naturali, interi, razionali, reali.
Equazioni e disequazioni. Sistemi di equazioni. Cenni di geometria analitica.
Lo Spazio Euclideo Rn
Topologia e metrica in R. Intervalli. Massimo e minimo. Maggiorante e minorante. Insieme limitato e illimitato. Estremo superiore ed estremo inferiore. Distanza. Intorni. Punti di accumulazione, punti isolati, interni, esterni, di frontiera.
Gli spazi vettoriali euclidei R2 ed R3. Struttura algebrica e struttura metrica: addizione e moltiplicazione scalare, prodotto scalare, norma, distanza.
Equazioni lineari in R2 e in R3. Rette in R2. Parallelismo e perpendicolarità di rette. Piani in R3.
Lo spazio vettoriale euclideo Rn. Struttura algebrica e metrica di Rn. Sottospazio. Combinazione lineare. Dipendenza e indipendenza lineare. Insieme di generatori. Base e dimensione di uno spazio vettoriale. Base canonica di Rn.
Matrici
Matrice. Operazioni sulle matrici: addizione e moltiplicazione scalare. Moltiplicazione righe per colonne di matrici. Matrice identità, matrice nulla. Matrici invertibili. Matrice trasposta. Matrici simmetriche.
Complemento algebrico. Definizione costruttiva di determinante. Alcune proprietà del determinante. Regola di Sarrus. Teoremi di Laplace. Caratterizzazione delle matrici invertibili. Calcolo della matrice inversa. Rango di una matrice. Proprietà del rango.
Funzioni lineari
Teorema di rappresentazione delle funzioni lineari da Rn a Rm. Immagine e nucleo di una funzione lineare.
Sistemi di equazioni lineari
Teorema di Rouché-Capelli. Teorema di Cramer. Regola di Cramer per il calcolo della soluzione di un sistema. Sistemi omogenei e sistemi parametrici.
Modulo II
Funzioni reali di variabili reali
Grafico di una funzione. Proprietà delle funzioni. Funzioni elementari. Limiti e loro proprietà. Continuità. Calcolo di limiti. Forme indeterminate. Limiti notevoli.
Derivate
Definizione di derivata. Funzione derivabile. Funzione differenziabile. Legami tra derivabilità e differenziabilità. Retta tangente. Derivata di ordine n. Regole di derivazione. Proprità della derivata.
Derivabilità parziale. Gradiente. Estremanti relativi. Punti stazionari. Condizione necessaria per l'esistenza di un estremante. Funzione convessa. Convessità e segno della derivata seconda. Punti di flesso. Studio di funzione.
Differenziale e piano tangente. Teorema di Schwartz. Matrice hessiana. Estremanti liberi.
Programmazione lineare.
Formulazione di problemi di programmazione lineare. Struttura matematica, approccio grafico, proprietà. Cenni dellalgoritmo del simplesso. Uso del programma Microsoft Excel per la soluzione di problemi di programmazione lineare.
Libri di testo:
Modulo I
M. VIGNATI, A SQUELLATI, Appunti di Algebra Lineare con esercizi svolti, Datanova,Milano
P.V. DOLCI, Matematica Generale, CEDAM, Padova.
A. GUERRAGGIO, Matematica Generale, Bollati Boringhieri, Torino.
Modulo I
P.V. DOLCI, Matematica Generale, CEDAM, Padova.
A. GUERRAGGIO, Matematica Generale, Bollati Boringhieri, Torino.
Per la parte di Programmazione Lineare verranno distribuiti appunti del docente.
Eserciziari per entrambi i moduli:
P.V. DOLCI, G.D. MARANGONI, Esercitazioni di Matematica. Le funzioni f:R® R, CEDAM, Padova.
S. MARGARITA, E. SALINELLI, Metodi Matematici per lanalisi economica, Etaslibri, Milano
STATISTICA (70)
(Prof. Corrado Provasi)
Obiettivi:
Il corso è finalizzato a fornire agli strumenti i principali strumenti statistici necessari per lanalisi e la soluzione di problemi di natura economica e gli elementi di base per affrontare i corsi successivi.
Programma:
Dati e modelli statistici.
Popolazioni, variabili, parametri e campioni.
Intervalli di confidenza per le proporzioni.
Elaborazione e rappresentazioni grafiche di dati statistici.
Mediana e scarto interquartile; media e scarto quadratico medio.
La popolazione normale.
Inferenza per la media e la mediana di una popolazione qualsiasi.
Test statistici.
Regressione lineare semplice.
Indagine campionarie.
Testi consigliati:
Dispense a cura del docente.
F.A. GRAYBILL, IYER, H.K. e BURDICK, R.K., Applied Statistics. A First Course in Inference, Prentice Hall, New Jersey 1998.
TECNICA BANCARIA (70)
(Prof. Giuseppina Chesini)
Obiettivi:
Ampliando i contenuti tradizionali della "Tecnica Bancaria", il corso verte innanzi tutto sulle problematiche attinenti la struttura ed il funzionamento del sistema finanziario. In stretta congiunzione con dette problematiche, viene successivamente trattata, in modo integrato, la gestione della banca, che viene esaminata secondo un duplice profilo. Il primo riguarda la struttura tecnica delle operazioni, intese con riferimento agli strumenti finanziari ed ai servizi offerti alle diverse tipologie di clientela. Il secondo concerne le problematiche gestionali, che vengono analizzate nel quadro della struttura e del funzionamento del sistema finanziario e delle regole di vigilanza.
Programma:
Modulo I
Il mercato dei finanziamenti e il sistema finanziario.
1. Lofferta e la domanda di finanziamenti 2. Il circuito diretto: i mercati finanziari. Struttura e funzionamento dei mercati 3. Il circuito indiretto: lintermediazione finanziaria 4.Tipologia degli intermediari finanziari: banche, intermediari non bancari, organismi di gestione collettiva del risparmio, intermediari del settore assicurativo-previdenziale 5. Lordinamento istituzionale dellattività bancaria e dei mercati finanziari. La vigilanza: obiettivi, organi, forme e strumenti 6. La struttura del sistema finanziario e del sistema bancario italiano, nel quadro del processo di integrazione dei mercati.
Modulo II
Economia della banca: profili operativi gestionali
1. Le forme tecniche della raccolta di risorse finanziarie 2. Le forme tecniche dei prestiti bancari 3. I servizi di investimento e di gestione del risparmio 4. I servizi di pagamento 5. I servizi e le operazioni connessi agli scambi internazionali 6. Le operazioni e i servizi di gestione dei rischi finanziari 7. Lorganizzazione dellattività bancaria 8. Le politiche di raccolta delle risorse finanziarie 9. Le politiche di impiego in prestiti e le modalità di selezione della clientela - 10. Lattività delle banche nei mercati finanziari: politiche di gestione e servizi di investimento 11. La gestione valutaria e lintermediazione in cambi 12. La liquidità e la gestione della tesoreria bancaria -13. Il controllo dei rischi economici e finanziari 14. La gestione del capitale proprio 15. Il bilancio. Analisi delle dinamiche gestionali attraverso lanalisi del bilancio bancario.
Libri di testo:
In relazione alle rilevanti modificazioni avvenute nellaspetto istituzionale e di organizzazione dei mercati finanziari, si rende necessario un adeguamento del materiale didattico che tenga conto anche delle più recenti novità editoriali. A tal fine i testi suggeriti ai fini della preparazione dellesame verranno comunicati dal docente allinizio delle lezioni.
TECNICA INDUSTRIALE E COMMERCIALE (70)
(Prof. Marta Ugolini)
Obiettivi
Il corso intende fornire una chiave di lettura introduttiva delle logiche di gestione dimpresa tout court, in modo da "preparare il terreno" agli approfondimenti specialistici successivi su tipologie di imprese, funzioni di gestione e tecniche aziendali.
Durante il corso saranno discussi casi aziendali e si forniranno agli studenti occasioni per partecipare in modo attivo alla didattica.
Programma
Limpresa nel contesto delle relazioni ambientali
Dallazienda allimpresa attraverso la produzione di valore
I soggetti e gli strumenti dellimpresa
Limpresa come sistema di relazioni ambientali
Finalità imprenditoriali ed orientamento strategico dellimpresa
Come si delinea il profilo dellimpresa
Lallestimento dellimpresa e il processo decisionale
I connotati dellimprenditore
Dalla business idea allimpresa
Un modello per lorientamento delle scelte aziendali
Il sistema informativo a supporto delle decisioni aziendali
Costruire il business plan di una nuova impresa
La visione strategica e i percorsi aziendali
Il significato di un orientamento strategico
La scelta del business
I percorsi di crescita
penetrazione
sviluppo del prodotto e del mercato
integrazione verticale vs outsourcing
internazionalizzazione
diversificazione
Le strategie alternative alla crescita
Limplementazione della strategia
La concorrenza e il vantaggio competitivo
Forme di mercato e condotta competitiva
Dal settore allarea di affari
La conoscenza dellambiente competitivo, il modello struttura-condotta prestazioni-il modello delle cinque forze competitive, lanalisi dei concorrenti
La valutazione dellattrattività settoriale
Alla ricerca del vantaggio competitivo: leadership di costo e di differenziazione
La teoria delle risorse e le sue implicazioni nella definizione delle strategie competitive
Il mercato e la soddisfazione del cliente
Gli orientamenti nellapproccio al mercato
La comprensione dei problemi del cliente finale
Le scelte strategiche nellapproccio al mercato: segmentazione e posizionamento
Gli strumenti del consumer marketing
Levolvere del sistema distributivo
Gli strumenti del trade marketing
La piccola impresa e i sistemi produttivi locali
I tratti caratteristici e la varietà delle imprese minori
I punti di forza e di debolezza della pmi
Quale futuro per i distretti industriali?
I termini economico-finanziari delle scelte aziendali
I calcoli di convenienza economica a supporto delle scelte aziendali
Costi e metodi per le decisioni
La fissazione dei prezzi di vendita
La valutazione degli investimenti
Le decisioni di make or buy
Testi di riferimento
Manuale di tecnica industriale e commerciale, a cura di C. Baccarani e F. Testa, in corso di pubblicazione.
Durante il corso saranno date precise indicazioni sulle modalità di utilizzo del testo principale per la preparazione dellesame, così come saranno suggerite letture dii approfondimento.
DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
GESTIONE DEL RISCHIO
I programmi qui presentati sono solo indicativi e potranno subire alcune modifiche.
INTRODUZIONE ALLA GESTIONE DEL RISCHIO
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Far comprendere ai partecipanti la multiformità di situazioni nelle quali il risk manager può essere chiamato ad operare. Evidenziare le caratteristiche di interdisciplinarietà della professione.
Contenuti:
Aspetti operativi etici, giuridici, economici del risk management. Presentazione di casi e loro drammatizzazione.
Materiali:
Il seminario prevede la proposizione di alcune video-registrazioni, che tuttavia non potranno essere distribuite.
STRATEGIE AZIENDALI
E CREAZIONE DEL VALORE DI IMPRESA
(Prof. Antonio Tessitore)
Obiettivi:
La formulazione e limplementazione delle strategie aziendali devono manifestare una coerenza profonda con le finalità proprie del sistema di impresa. Da qui nasce la necessità di chiarire, ed è questo lobiettivo dellintervento, le relazioni esistenti tra le radici della competitività di impresa, le metodologie di determinazione del valore delle strategie aziendali e la strategia di produzione e di destinazione del valore economico.
Contenuti:
Lintervento è articolato in tre punti:
Materiali:
lucidi di supporto della lezione dialogata
bibliografia ragionata sugli argomenti proposti
PRINCIPI, METODI E PROCEDURE DEL RISK MANAGEMENT
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Fornire ai partecipanti la strumentazione metodologica di base per lidentificazione, la misurazione ed il trattamento dei rischi.
Contenuti:
La chindinica: la nuova scienza del pericolo. Principi assiomi leggi metodi e procedure. Le gestione del rischio nellimpresa e la collocazione del risk manager nella struttura organizzativa aziendale. Le fasi del processo di risk management: lidentificazione, la misurazione ed il trattamento.
Materiali:
Il caso FIAT
A. BORGHESI, La gestione dei rischi di azienda, CEDAM, Padova.
IL RISCHIO DIMPRESA NEL PROCESSO DEL VALORE
(Prof. Giuseppe Bruni)
Obiettivi:
Illustrare tutti i fattori e le circostanze che influiscono sulla determinazione del rischio imprenditoriale, premesso che il rischio dellimpresa in senso economico è connaturato con le ragioni stesse dellimpresa e con lincertezza che deriva dalle sue complesse relazioni di tempo e di spazio.
Contenuti:
In particolare la lezione si articola su 3 temi:
IL CRISIS MANAGEMENT
(Prof. Andrea Gilardoni)
Obiettivi:
Inquadrare il tema del Crisis Management come modalità integrativa per la gestione dei rischi non comprimibili.
Presentare e discutere le politiche e le tecniche di gestione delle situazioni di emergenza.
Contenuti:
Materiali:
verranno distribuiti in aula articoli e casi sul tema del Crisis Management
copie dei lucidi
verranno presentati e discussi brevi "incidents"
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLE PMI
(Ing. Alfio Cariola)
Obiettivi:
Trasferire metodologicamente alluniverso delle PMI lapproccio del "Risk Management", tradizionalmente impostato in maniera specifica in imprese di grandi dimensioni.
Contenuti:
Il seminario sarà incentrato sulla esposizione del modello "RISM" per la gestione del rischio nelle PMI. La metodologia sarà meglio presentata attraverso lo studio in aula di uno o più casi reali di applicazione.
Materiali:
lucidi di supporto alla trattazione teorica
report di applicazione del modello.
SICUREZZA E PROTEZIONE INDUSTRIALE
(Prof. Luciano Angelin)
Obiettivi:
Fornire il concetto di sicurezza (rischio tecnologico) nellambito di un sistema integrato di gestione del rischio.
Analizzare levoluzione del concetto di sicurezza in ambito CEE e Italiano (normative).
Individuare le metodologie per lanalisi di sicurezza (prevenzione, protezione).
Contenuti:
Materiali:
Lucidi di schemi, disegni, diagrammi, appunti.
CASI DI CONTROLLO FISICO DEL RISCHIO
(Ing. Giorgio Balbo)
Obiettivi:
Esaminare un caso reale di controllo dei rischi inerenti la proprietà e linterruzione di attività.
Discutere le varie alternative.
Contenuti:
Materiali:
funzionali allattività daula: lavagna luminosa
di supporto per lo studio individuale: testo dello scenario
MODELLI PER LA VALUTAZIONE E IL CONTROLLO DEL RISCHIO
(Prof. Francesco A. Rossi)
Obiettivi:
Gli obiettivi sono, trattando i rischi puri, di fornire le basi metodologiche necessarie per:
Contenuti:
Dopo aver introdotto:
si tratterrà il tema della stima delle perdite totali annue secondo alcune delle tecniche più conosciute.
Si approfondirà poi la gestione del rischio con criteri classici e con lapproccio dellutilità attesa.
Inoltre, si affronterà lanalisi circa il trasferimento assicurativo integrale, la ritenzione, la prevenzione, il pricing di contratti assicurativi dal punto di vista dellassicurato e dellassicuratore.
Materiali:
V. GIONIMI, F. A. ROSSI, Metodi e modelli di valutazione e gestione del rischio, Università di Verona, Istituto di Matematica, settembre 1998, p.263
LESPOSIZIONE DELLIMPRESA AI RISCHI FINANZIARI:
MISURAZIONE, ANALISI, GESTIONE
(Dr. Cesare Conti)
Obiettivi:
Lintervento si propone di fornire i principi e gli strumenti idonei ad intraprendere le attività di misurazione, di analisi e di gestione della esposizione ai rischi finanziari nelle imprese, con particolare riguardo alle soluzioni di gestione di natura finanziaria che richiedono lutilizzo dei prodotti derivati.
Contenuti:
Si intendono affrontare i temi seguenti:
Materiali:
funzionali allattività daula
indicazioni bibliografiche per lo studio individuale
IL FINANZIAMENTO DEL RISCHIO
(Prof. Sergio Paci)
Obiettivi:
Inquadrare il sistema di finanziamento delle perdite nellambito del RM, presentare le alternative a disposizione dellimpresa ed esaminare i principi che regolano le coperture assicurative.
Contenuti:
Materiali:
Copie di lucidi e letture di supporto.
IL BROKER COME OPERATORE DEL RISCHIO
(Rag. Lorenzo Caliaro)
Obiettivi:
Fornire le indispensabili conoscenze del mercato della distribuzione dei prodotti assicurativi, in particolare verrà presentata lattività del broker di assicurazione, con i necessari riferimenti storici ed economici, la descrizione delle strutture e delle modalità operative di una azienda-tipo del settore del brokeraggio, i vincoli posti dalle normative legislative vigenti.
Verrà inoltre presentata la gamma dei servizi collaterali che il broker può fornire nel campo della prevenzione e della sicurezza in generale, nonché nella stima e valutazione dei beni aziendali, strettamente connessi con una corretta gestione dei rischi.
Saranno pure forniti i principali dati relativi al mercato dellintermediazione assicurativa.
Contenuti:
Materiali:
Copie e dispense.
LA GESTIONE DEL RISCHI DI AZIENDA
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Fornire ai partecipanti una sintesi finale delle problematiche del risk management con particolare riferimento ai rischi di responsabilità civile da prodotto, ai rischi internazionali, ai rischi del commercio.
Contenuti:
Identificazione, misurazione e trattamento del rischio di responsabilità civile da prodotto, dei rischi internazionali, dei rischi del commercio.
Materiali:
Articoli vari sugli argomenti trattati
ALTRI INTERVENTI
Rischio e Sicurezza sul Lavoro
(Dr. Alberto Timidei)
La gestione dei rischi ambientali
(Dr. Alberto Timidei)
La gestione dei rischi di responsabilità dell'imprenditore
(Dr. Alberto Brunelli Bonetti)
Metodologie di gestione dei rischi nelle Banche
(Dr. Marco Franceschini - Dr. Sergio Zoccatelli)
Le principali proposte assicurative per la protezione dai rischi di impresa
(Ing. Giorgio Pennazzato)
Le Captive
(Ing. Maurizio Castelli)
I Programmi Globali di Loss Prevention
(Ing. Maurizio Castelli)
materiali di studio: copie dei lucidi, dispense fornite dai docenti
DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN
GIORNALISMO ECONOMICO
I programmi dei vari insegnamenti sono riportati in ordine logico-temporale secondo lo schema riportato nella presentazione del corso.
INTEVENTI DI BASE
DIRITTO DELLINFORMAZIONE GIORNALISTICA
(Prof. Silvio Troilo)
Obiettivi:
Il Corso si propone di offrire le conoscenze essenziali relative alla disciplina giuridica del giornalismo italiano, quale risulta dalla Costituzione, dalla legislazione ordinaria e dalla contrattazione collettiva.
Il Corso si articolerà nellesposizione delle norme concernenti i soggetti del giornalismo, lattività giornalistica ed i suoi limiti, le responsabilità del giornalista.
Il Corso si completa con un breve excursus comparatistico sugli ordinamenti della Germania Federale e della Gran Bretagna, in quanto le realtà istituzionali di tali ordinamenti sembrano offrire significativi elementi di consonanza e di differenza con lordinamento italiano.
Articolazione:
1. Sessione. Stampa e giornalismo. Le fonti del giornalismo in generale. Lattività giornalistica nella definizione legislativa. Le figure soggettive del giornalismo: il professionista, il pubblicista, i non giornalisti che esercitano attività giornalistica. Le figure nuove del giornalismo: gli impaginatori e i telecinefotoperatori. Lappartenenza dellinformazione visiva alla nozione legislativa di giornalismo.
2. Sessione. Il giornalismo come professione. La legge sullordinamento professionale. Le ragioni dincostituzionalità dellOrdine dei giornalisti; in particolare, le norme sullaccesso alla professione. Le ragioni politico-istituzionali del favore della giurisprudenza costituzionale per la legge sullOrdine.
3. Sessione. Attività giornalistica e libertà dinformazione. Gli aspetti attivi e passivi della libertà dinformazione. I limiti alla libertà dinformazione del giornalista: la libertà di diffusione del pensiero delleditore; indirizzo informativo e linea politica del giornale. Il limite del rispetto della verità sostanziale dei fatti: il c.d. diritto allinformazione.
4. Sessione. Le concezioni individualistica, funzionale e complanare della libertà dinformazione. Lobbligo di aderenza ai fatti ed il dovere di rettifica interna. Lobiettività e la completezza dellinformazione. La garanzia del pluralismo esterno e la rivelazione delle fonti di finanziamento della stampa periodica. La legge sulleditoria.
5. Sessione. Linformazione nella Repubblica Federale Tedesca: il giornalista sotto il profilo soggettivo (ruolo sociale e politico; accesso alla professione); lattività del giornalista, con particolare riferimento alle garanzie, ai limiti e ai controlli previsti in materia dallordinamento tedesco.
6. Sessione. Linformazione in Gran Bretagna: le caratteristiche dellordinamento britannico; il problema dei limiti alla libertà di informazione. I limiti posti dalla legislazione (e dalla relativa giurisprudenza). I limiti previsti in seno allorganizzazione della stampa (il ruolo del Press Council).
Bibliografia di consultazione:
M. PEDRAZZA-GORLERO, Giornalismo e Costituzione, Padova, Cedam, 1988 (pp.1-141).
PAOLO CARETTI, Diritto pubblico dellinformazione, Il Mulino, Bologna, 1994.
GIUSEPPE CORASANITI (a cura di), Codice per leditoria e la radiotelevisione, Milano, Giuffrè, 1992.
J.H. KAISER,. La libertà di stampa e di radiodiffusione nella Repubblica federale tedesca, in La libertà di informazione (a cura di L. PALADIN), Utet, Torino, 1979, pp. 107-138
J. BECKER, Il giornalista nellordinamento costituzionale, in Riv. trim. dir. pubbl., 1988, pp. 3-31.
W. BIRTLES, La libertà di informazione in Inghilterra, in La libertà dinformazione
J. GARDNER, Freedom of Expression, in Individual Rights and the Law in Britain (a cura di C. McCRUDDEN e G. CHAMBERS), Claredon Press, Oxford, 1994, pp. 209-238.
Altri materiali riguardanti gli argomenti svolti nelle singole sessioni verranno indicati in quella sede.
TECNICA DELLINFORMAZIONE ECONOMICA
Le variabili del sistema economico e le politiche di intervento
(Prof. Giovanni Tondini)
Obiettivi:
Il Corso si propone innanzitutto di evidenziare il funzionamento delle principali variabili che agiscono in un determinato sistema economico. Dopo un esame della formazione del prezzo nei diversi tipi di mercato (libera concorrenza, monopolio, oligopolio ecc.), si passa ad analizzare il comportamento delle principali macrovariabili relative ad uneconomia aperta (consumi, investimenti, spesa pubblica, importazioni ed esportazioni).
Non sempre ciò che il sistema economico determina è accettato dai policy makers, i quali cercano di intervenire sulle variabili economiche allo scopo di modificarle, per portare il sistema al raggiungimento degli obiettivi desiderati (piena occupazione, stabilità dei prezzi ed equilibrio dei conti con lestero).
Articolazione:
1. Sessione. La determinazione del prezzo nelle diverse tipologie del mercato.
2. Sessione. Analisi delle principali macrovariabili economiche.
3. Sessione. Le politiche di intervento nella realtà economica.
Bibliografia di consultazione:
T. COZZI e S. ZAMAGNI, Economia politica, Ed. Il Mulino, Bologna, 1992.
M. BARANZINI E G. MARANGONI, Macro e Microeconomia. Teorie e applicazioni, Cedam, Padova, 1995.
G. TONDINI - C. ZAMBONI, Alcuni aspetti delleconomia italiana dal secondo dopoguerra agli anni 90, LEUV, Verona, 1994.
F.R. PIZZUTI, (a cura di) Leconomia italiana dagli anni 70 agli anni 90, McGraw Hill, 1994.
V. VALLI, Politica economica; Vol. primo: Teoria e politica dello sviluppo. Il caso italiano; Vol. secondo: Macroeconomia e politiche di breve periodo. Il caso italiano, Ed. Nuova Italia Scientifica, Roma, 1993.
TECNICA DELLINFORMAZIONE ECONOMICA
Economia dello sviluppo
(Prof. Maria Grazia Totola Vaccari)
Obiettivi:
Il Corso, muovendo dallambiguità semantica assunta dal termine sviluppo, si propone di presentare alcuni approcci teorici ed empirici che caratterizzano lattuale dibattito economico. In particolare, si focalizza lattenzione sugli effetti più significativi del processo di globalizzazione dei mercati con lo scopo di valutare la plausibilità di scenari eco-compatibili e socialmente sostenibili. In questo orizzonte, si analizzano le possibili strategie cooperative, non solo "sincroniche", legate agli aspetti relazionali odierni, ma altresì "diacroniche", riguardanti le generazioni future, che richiedono di preservare nel tempo le condizioni di esistenza e di riproducibilità dei sistemi ambientali.
Articolazione:
1. Sessione. Genesi ed evoluzione del concetto di sviluppo.
2. Sessione. Le coordinate economiche dello spazio globale.
3. Sessione. La dimensione entropica della dinamica economica: i vincoli alla crescita in un mondo finito.
Bibliografia di consultazione:
WORLDWATCH INSTITUTE, The State of the world, Isedi, Milano, 1997.
LANZA A., Lo sviluppo sostenibile, Il Mulino, Bologna, 1997.
RIST G., Lo sviluppo, Bollati Boringhieri, Torino, 1997.
DAHRENDORF R., Quadrare il cerchio. Benessere economico, coesione sociale e libertà politica, Laterza, Bari, 1995.
TOTOLA VACCARI M.G., La dimensione entropica dello sviluppo economico, Cedam, Padova, 1994.
TECNICA DELLINFORMAZIONE ECONOMICA
Economia e tecnica dimpresa
(Prof. Federico Testa)
Obiettivi:
Il Corso si propone di diffondere la conoscenza di parole e concetti "chiave" attinenti al governo delle imprese.
Articolazione:
1. Sessione. Limpresa e le sue funzioni. Le risorse fiducia e conoscenza ed il valore delle relazioni. Le diverse configurazioni dimpresa dallartigiano alla grande impresa. Lambito delle imprese di piccola e media dimensione.
2. Sessione. Il sistema dimpresa nellambiente in cui opera: lambiente remoto e lambiente immediato. Caratteri dellevoluzione in atto. Limpresa come soggetto sociale: il ruolo della comunicazione e delle relazioni pubbliche.
3. Sessione. Il processo decisionale ed il sistema informativo: dati, notizie, voci ed informazioni. I limiti alla razionalità decisionale: decisioni razionali, non razionali ed irrazionali. I criteri che presiedono alle decisioni aziendali: efficienza, efficacia, redditività.
4. Sessione. Ricerche di settore e scelte competitive delle imprese. Le strategie aziendali e limmagine. Comunicazione economica e strategie aziendali.
5. Sessione. Il significato di un orientamento alla qualità totale: cliente esterno ed interno, il valore dellerrore, la diffusione del controllo, il principio del "primato del cliente".
Bibliografia di consultazione:
Si forniranno indicazioni durante il corso anche in relazione agli interessi dei partecipanti.
Un testo di base può ritenersi: Sergio SCIARELLI, Economia e gestione dellimpresa, Cedam, Padova, ultima edizione.
TECNICA DELLINFORMAZIONE STATISTICA
(Prof. Vincenzo Cacici)
Obiettivi:
Lobiettivo fondamentale del Corso è di fornire ai partecipanti la sensibilità e gli strumenti per una corretta interpretazione dei dati economici.
Articolazione:
1. Sessione. Analisi delle fonti dei dati statistici. Rilevazioni totali e parziali. Le forze di lavoro.
2. Sessione. Gli strumenti per i confronti tra grandezze economiche.
3. Sessione. Il sistema economico rappresentato dalla Contabilità nazionale. Gli aggregati economici. La tavola delle interdipendenze economiche.
Bibliografia di consultazione:
H.M. BLALOCK Jr., Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, ultima edizione
R. GUARINI E F. TASSINARI, Statistica economica, Il Mulino, Bologna, 1996
D. OLIVIERI, Fondamenti di statistica, Cedam, Padova, 1995
A. PREDETTI, Linformazione economica di base, Giuffrè, Milano, 1994
V. SIESTO, La contabilità nazionale italiana, Il Mulino, Bologna, 1995
ANALISI DEL LINGUAGGIO E TECNICA DEL TESTO
(Prof. Giovanna Massariello - Prof. Gian Paolo Marchi)
Obiettivi:
Analisi della prosa giornalistica divulgativa e informative di argomento economico.
Articolazione:
1. Sessione. Larticolo-saggio: persuasione e intrattenimento.
2. Sessione. La lingua come sistema di sistemi e il repertorio verbale della comunità linguistica italiana.
3. Sessione. Caratteri linguistici della prosa dei quotidiani italiani contemporanei.
4. Sessione. Economia e letteratura. La formazione storica del linguaggio economico. Tra letteratura e giornalismo. Descrizione di un crack.
5. Sessione. Lidentità linguistica degli articoli relativi alleconomia. Convergenza di sottosistemi lessicali nella prosa giornalistica su questioni economiche, interferenza con le lingue straniere (prestiti, calchi semantici e falsi prestiti). Figure retoriche con particolare riferimento alluso e alla tipologia delle metafore.
Bibliografia di riferimento:
M. DARDANO, Il sottocodice economico-finanziario, pp. 222-231, tratte dal libro Il linguaggio dei giornali italiani con due appendici su "Le radici degli anni Ottanta" "Linglese quotidiano", Laterza, Bari, 1986, seconda edizione.
T. DE MAURO, Scrivere in italiano e non in "economese", in Rivista Milanese di Economia, n. 6, aprile-giugno 1983, pp. 58-63.
T. DE MAURO, Storia linguistica dellItalia unita, Ed. Laterza, Roma-Bari, 1973.
Bibliografia di consultazione:
1. Sessione
L. EINAUDI, Prediche, Bari, Laterza, 1920
L. EINAUDI, Prediche inutili, Torino, Einaudi, 1964
G. VENE, Mille lire al mese, Milano, Mondadori, 1988
C. MARCHI, Quando eravamo povera gente, Milano, Rizzoli, 1988
G. PANSA, Il malloppo, Milano, Rizzoli, 1989
C.M. CIPOLLA, Allegro ma non troppo, Bologna, Il Mulino, 1988
2. Sessione
Il libro di Maurizio Dardano e la bibliografia in esso contenuta.
3. Sessione
Il libro di Maurizio Dardano e la bibliografia in esso contenuta.
E. RICHELE GIAMPICCOLI, La langue de léconomie de la tecnique à la banalisation, Giappichelli, Torino, 1983
4. Sessione
R. BOCCIARELLI - P. CIOCCA (a cura di) Scrittori italiani di economia, postfazione di C. Cases e T. De Mauro, Ed. Laterza, Roma-Bari, 1994
C.E. GADDA, Ladalgisa, Torino, Einaudi, 1960, pp. 27-34
S. ZAMAGNI, Economia ed etica. Saggi sul fondamento etico del discorso economico, Ed. Ave, Roma, 1994
5. Sessione
Lampia disamina dei problemi connessi alla divulgazione scientifica che si trova nel saggio di Lucia Lumbelli "Una questione controversa: scrivere chiaro o facilese" compreso nel volume di L. Lumbelli Fenomenologia dello scrivere chiaro, Editori Riuniti, Roma, 1989, pp. 3-34.
Anche il successivo saggio dello stesso libro, "Criteri per la diagnosi della comprensibilità", è di notevole utilità per chi intenda scrivere prosa divulgativa.
TECNICA DEI LINGUAGGI DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA
(Dott. Giuseppe Brugnoli)
Obiettivi:
Il Corso ha lobiettivo di esaminare in modo articolato le tecniche dei linguaggi dei mezzi di comunicazione di massa.
Articolazione:
Come si redige un testo giornalistico: vari tipi di articolo; la tecnica narrativa giornalistica; lintervista e linchiesta; il titolo e la sua tecnica. Limpaginazione e il suo linguaggio. Diversi modelli di impaginazione e la loro semantica.
La divulgazione attraverso i giornali, con particolare riguardo alla divulgazione di economia e finanza. Tecnica della divulgazione economica nel giornalismo contemporaneo. Il giornalismo economico oggi in Italia: panorama dei media esistenti e loro specializzazione; problemi e prospettive dellinformazione economica.
Analisi quantitativa e qualitativa: tecniche generali. Analisi dei contenuti dei giornali economici e dellinformazione economica sui quotidiani italiani. Linguaggi particolari nel giornalismo contemporaneo. I gerghi specialistici e settoriali. Il giornalismo specializzato in economia e finanza.
Bibliografia di consultazione:
AA.VV., Il linguaggio della divulgazione, Selezione, 1982
AA.VV., Linformazione economica in Italia, Quaderni del CNEL, 1984
AA.VV., Linguaggi nella società e nella tecnica, Edizioni di Comunità, 1970
ACCORNERO, BULDRINI e altri, Manuale di linguaggio giornalistico, Etas Libri, 1976
BALDINI, Parlar chiaro, parlare oscuro, Laterza, 1989
BECCARIA, I linguaggi settoriali in Italia, Bompiani, 1973
CALABRESE - VIOLI, I giornali, Espresso Strumenti, 1980
CALABRESE-VIOLI, I linguaggi nella società e nella tecnica
DE LILLO, Lanalisi del contenuto, Il Mulino, 1974
DESIDERI, Il potere della parola, Marsilio, 1987
GARELLI, Lessico prefabbricato, Longo Editori, 1974
IACOBELLI, (a cura di) La comunicazione politica in Italia, Laterza, 1989
MATTELART, Multinazionali e comunicazioni di massa, Editori Riuniti, 1977
MOTTANA, Il giornalismo e la sua tecnica, Milano Editore, 1968
NEIRETTI, Economia e finanza nei quotidiani italiani, Sater, 1970
VICARI, La scrittura da giornale, Longo Editore, 1973
WEISS, Il potere di carta, Utet, 1965
PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE
(Prof. Giuseppe Favretto)
Obiettivi:
Il Corso si propone di fornire ai partecipanti una analisi efficace di alcuni tra i modelli più rappresentativi di interpretazione psicosociale dei fenomeni economici.
Articolazione:
1. Sessione. Rapida introduzione alla psicologia come scienza del comportamento umano nelle organizzazioni e negli aggregati sociali complessi:
- psicologia come studio del comportamento individuale e sociale;
- lo studio della personalità, degli atteggiamenti e delle opinioni.
2. Sessione I bisogni umani; bisogni economici, bisogni sociali, bisogni di autorealizzazione:
- la motivazione umana: le pulsioni, i bisogni e gli incentivi;
- la teoria gerarchica dei bisogni e la scuola di Harvard: Maslow;
- levoluzione moderna, il contributo di F. Herzberg.
3. Sessione. Le scoperte e le applicazioni della psicologia sociale alle organizzazioni complesse:
- i gruppi micro ed i gruppi macro (i gruppi psicologici e le organizzazioni);
- gli atteggiamenti e i rapporto tra i gruppi micro;
- le relazioni tra i grandi gruppi;
- gli stereotipi e i pregiudizi.
I processi di comunicazione sociale e interpersonale:
- la comunicazione da un punto di vista psicosociale;
- le tecniche dellintervista;
- le interviste strutturate e destrutturate;
- la percezione interpersonale in funzione delle appartenenze psicosociali (gruppi etnici, politici, culturali, ...);
- il cambiamento delle opinioni, degli atteggiamenti e dei pregiudizi.
Bibliografia di consultazione:
BUCHANAN D. A., HUCZYNSKI A. A. (1985), "Organizational Behaviour. An Introductory Text", Prentice-Hall (UK) Ltd. London.
INTERVENTI SPECIALISTICI
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
(Prof. Francesca Menegazzi Munari)
Obiettivi:
Il Seminario si propone di offrire gli elementi basilari per un approccio allo studio della struttura e delle finalità delle principali organizzazioni internazionali, soprattutto di quelle operanti in campo economico e commerciale.
Articolazione:
1. Sessione. Il tema delle organizzazioni internazionali sarà sviluppato in modo da fornire inizialmente solo alcune nozioni introduttive sulle più importanti manifestazioni di raggruppamenti istituzionali di Stati, finalizzati alla cooperazione in materia politica, economica e sociale, studiandone levoluzione formale e sostanziale.
Saranno poi approfondite finalità e strutture delle maggiori organizzazioni intergovernative ponendo lattenzione soprattutto su quelle che operano in campo economico e commerciale, a livello internazionale generale.
2. Sessione. In un secondo momento sarà approfondito il tema della cooperazione economica e politica a livello regionale. In particolare saranno passati in rassegna gli organismi di maggior peso nellambito comunitario europeo, tracciando un quadro per quanto possibile particolareggiato dellattuale assetto istituzionale dellUnione Europea.
Bibliografia di consultazione:
BALLARINO, Lineamenti di diritto comunitario e dellUnione europea, Padova, Cedam, 1997.
BALLARINO, Organizzazione internazionale, aspetti giuridici, Ed. Celuc, Milano, 1990.
CONFORTI, Le Nazioni Unite, Padova, Cedam, 1996.
MENEGAZZI MUNARI, Il trattato di Maastricht: ordine istituzionale e nuovi campi dazione, in Dalla Comunità economica europea verso lUnione Europea: problemi e prospettive per il futuro, Vol. III, a cura di Gaburro e Dongili, Padova, Cedam, p. 13 ss.
MENEGAZZI MUNARI (a cura di), La partecipazione dellItalia alla cooperazione internazionale, Il Segno ed., Verona, 1992.
MORGENSTERN, Legal problems of International Organisation, Cambridge, Grotius Publ., 1986.
POCAR, Diritto dellUnione e delle Comunità europee, Giuffrè, Milano, 1997.
ZARB, Les institutions spécialisées du sistème des Nations Unies et leur membres, Paris, 1980.
LE RELAZIONI INDUSTRIALI
(Prof. Andrea Pilati)
Obiettivi:
Il Seminario dovrebbe consentire la lettura aggiornata dei mutamenti intervenuti soprattutto a partire dagli anni 80 e poi 90 del sistema di relazioni industriali, verificando gli elementi di continuità e gli elementi di rinnovamento nellarticolazione contrattuale e nelle linee di politica sindacale perseguite da tutti gli attori coinvolti.
Altra tematica di rilievo riguarda i rapporti tra autonomia sindacale e regolamentazione legislativa, alla luce della tendenza ormai affermatasi di un sistema di relazioni industriali regolato.
Tra gli interventi, di fonte autonoma e di fonte eteronoma, a titolo esemplificativo, si ricordano:
- i Protocolli dintesa governo-parti sociali e le implicazioni sotto il profilo della politica di partecipazione sindacale;
- la regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali;
- gli aspetti di centralizzazione del sistema contrattuale e la sua regolazione, anche sotto il profilo degli agenti negoziali.
Si cercherà inoltre di utilizzare articoli giornalistici (da giornali specializzati) riguardanti le tematiche svolte, per verificarne il grado di attendibilità ed il livello medio di approfondimento dellinformazione.
Articolazione:
1. Sessione. Il sistema di relazioni industriali negli anni 80-90. La triangolazione (accordo Governo-parti sociali del 22 gennaio 1983) e la sua caduta (parziale accordo del 14 febbraio 1984). La rottura dellunità sindacale, conseguenze e ricomposizione. Dal sistema pluralistico-conflittuale, alle spinte neo-corporative, alla fase partecipativa. Listituzionalizzazione delle relazioni industriali e la deregolazione del sistema normativo. La ripresa della politica di concertazione negli anni 90 per il contenimento del costo del lavoro e la riforma del sistema.
2. Sessione. Le nuove regole interne allOrganizzazione sindacale: dal sindacato maggiormente rappresentativo al sindacato ad elevata rappresentatività. La riforma delle strutture sindacali nei luoghi di lavoro: le RSU. Gli effetti del referendum. I rapporti tra contratti collettivi di diverso livello.
3. Sessione. I principi costituzionali (artt. 39 e 40) in materia di libertà di organizzazione sindacale e di diritto di sciopero. Il dibattito recente sulla riforma dellart. 39, 2. parte e analisi dei progetti di legge di attuazione.
4. Sessione. Il dibattito sulla regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Definizione di servizio pubblico essenziale. Nozione e contenuti dellautoregolamentazione dello sciopero. La legge regolativa.
Bibliografia di consultazione:
CESOS, Le relazioni sindacali in Italia, Rapporti annuali, Ed. Lavoro, Roma.
SVILUPPI TEORICI RECENTI DELLA POLITICA ECONOMICA
(Prof. Giuseppe Gaburro)
Obiettivi:
La teoria della programmazione economica intertemporale è un ramo molto sviluppato al confine tra teoria della politica economica ed econometria applicata alla simulazione delle decisioni politiche. Essa si propone di rispondere ad un quesito fondamentale: quale sia la quota ottima del reddito nazionale che una società deve dedicare allinvestimento se vuole massimizzare il benessere di quella comunità.
Il Seminario intende fornire un quadro aggiornato delle possibili utilizzazioni di questo nuovo settore delleconomia sia a livello di teoria che a livello di applicazioni ai problemi di politica economica.
Bibliografia di consultazione:
K.A. CHRYSTAL, R. FARINI, L. GUISO, Teorie macroeconomiche, Controversie, fazioni e questioni aperte nel dibattito sulla politica economica, Milano, Hoepli, 1994.
G. GABURRO, Etica ed economia, Pensatori cattolici del XX secolo, Roma. Dehoniane, 1992.
G. GABURRO, Teorie e modelli di politica economica, Verona, 1998.
S. LOMBARDINI, Elementi di politica economica, UTET, Torino, 1990.
G. MALERBA, Meccanismi di mercato e ruolo delle istituzioni, Milano, Giuffrè, 1994.
E. MARELLI, Scuole macroeconomiche ed il dibattito di politica economica, Torino, G. Giappichelli, 1997.
AMBIENTE E ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO
(Prof. Claudia Robiglio Rizzo)
Obiettivi:
Il seminario ha lo scopo di fornire un aiuto alla lettura e allinterpretazione di realtà territoriali complesse. Dopo alcune precisazioni terminologiche e concettuali (ecosistema, ambiente, territorio, regione ...), alcune categorie di analisi (nodi, assi, reti ...) dovrebbero fungere da guida allo studio di oggetti geografici. Si imposteranno gli interventi didattici sulla base di processi significativi che muovono le strutture territoriali.
Articolazione:
1. Sessione. "La città" come sistema in movimento: studio di sviluppo della città, cambiamenti continui e discontinui. "Le città": gerarchi urbane, dominanza, controurbanizzazione, urbanizzazione diffusa, reticoli.
2. Sessione. Proiezioni spaziali degli scambi commerciali e dei trasporti: complementarietà e integrazione tra modi e tra luoghi.
Ci si dovrebbe così muovere su due piani interagenti che considerino:
a) lo spazio naturale come ecosistema;
b) lo spazio geografico-territorio come prodotto sociale alla ricerca di equilibri e di nuovi valori.
Bibliografia di consultazione:
BORLENGHI E., Città e industria verso gli anni 90 (a cura di), Fondazione Agnelli, Torino, 1990.
PETSIMERIS P., Le reti urbane tra decentramento e centralità (a cura di), F. Angeli, Milano, 1989.
RIZZO G., ROBIGLIO RIZZO C., Verona: innovazione e cambiamento in "Città e industria verso gli anni 90", BORLENGHI E (a cura di) Fondazione Agnelli, Torino, 1990, pagg. 97-135.
VALLEGA A., Utilizzazione e ciclo di trasporto in "Collana Strumenti/2", C.C.I.A.A. di Savona, Savona, 1984.
VALLEGA A., Esistenza, società, ecosistema: pensiero geografico e questione ambientale, Mursia, Milano, 1990.
VALLEGA G., Flussi reti nodi: il gioco del movimento (cap. VI) in "Geografia umana", Vallega A. Mursia, Milano, pagg. 215-262.
INTERMEDIARI E MERCATI FINANZIARI
(Prof. Sergio Paci - Prof. Bruno Rossignoli)
Obiettivi:
Obiettivo del Seminario è di esaminare i tratti salienti della situazione attuale degli intermediari e dei mercati finanziari e delle principali tendenze evolutive anche alla luce dellintegrazione finanziaria internazionale.
Articolazione:
1. Sessione. Il mercato unico nel settore finanziario: problemi aperti per il sistema bancario italiano.
2. Sessione. Il rapporto banca-impresa.
3. Sessione. Lintegrazione monetaria tra i Paesi comunitari: ruolo dellECU, politica del cambio, prospettive di integrazione.
Bibliografia di consultazione:
AA.VV., Economia e gestione della banca, EGEA, Milano, 1997.
BANCA COMMERCIALE ITALIANA, Lunione monetaria europea, in "Tendenze Monetarie", n. 76, Giugno 1997.
R. COSTI, Lordinamento bancario, Il Mulino, Bologna, 1994.
A. FUSCONI, S.A. LODDO, B. ROSSIGNOLI, Banca e intermediazione, Monduzzi, Bologna, 1996 (parte I).
B. ROSSIGNOLI, G. CHESINI, Le relazioni banca-impresa. Aspetti teorici e considerazioni sulla situazione italiana, in "Economia e diritto del terziario", n. 3/1995.
M. VALLETTA, Il mercato dei cambi, UTET, 1996.
I MODELLI QUANTITATIVI NELLANALISI ECONOMICA E
FINANZIARIA: RAGIONARE PER MODELLI
(Prof. Francesco Rossi)
Obiettivi:
Dopo aver introdotto e discusso alcuni dei principali modelli quantitativi utilizzati nellanalisi economico-finanziaria, si vogliono proporre delle riflessioni sullutilizzo degli stessi per descrivere e prevedere fatti economicofinanziari.
Articolazione:
- Modelli matematici.
- Modelli statistici.
- Identificazione del modello.
- Utilizzo dei modelli nelle decisioni economiche e finanziarie.
- Uso e abuso di modelli.
- Esperienze, casi tratti dalla recente realtà, simulazioni.
Bibliografia di consultazione:
P. BORTOT, U. MAGNANI, G. OLIVIERI, F. ROSSI, M. TORRIGIANI, Matematica Finanziaria, Monduzzi Ed., Bologna, 1998.
articoli tratti dai principali giornali economici.
ANALISI DEI TESTI GIORNALISTICI ANGLOSASSONI
(Prof. Gilberto Storari)
Objectives:
The units will focus on the kind of language used in the Financial Times and other similar papers, in the context of business, economics and current affairs, in order to provide subject and to trace the development of an argument or an idea through an article.
Contents:
Unit 1. Comparisons and approximations; trends of increase/decrease; forecasts and predictions.
Unit 2. Processes and developments; purpose; cause and effect; signals of sequence.
Unit 3. Reporting and commenting; situation, facts and comments, evaluations and recommendations; attitude; style and rhetorical devices (irony, metaphor, understatement, non-standard English, colloquialisms, etc.).
Bibliography:
C. HARRIS, Decoding the Economist, Quaderni di Lingue e letterature, 11/1986, Univ. di Verona.
G. STORARI, The Language of Economic Journalism, Cedam, 1993.
DEL CORSO DIPERFEZIONAMENTO IN
LOGISTICA INTEGRATA
I programmi qui presentati sono solo indicativi e potranno subire alcune modifiche.
INTRODUZIONE ALLA LOGISTICA E
AL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Fornire una panoramica della strumentazione di base necessaria per affrontare le problematiche scaturenti dal rapporto tra impresa e mercato.
Contenuti:
Levoluzione della logistica
I livelli di integrazione della logistica
Introduzione al Supply Chain Management
Materiali:
Copie dei lucidi.
LA GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE
NELLA PROSPETTIVA FINANZIARIA
(Prof. Bruno Rossignoli)
Obiettivi:
Esaminare la dimensione finanziaria - fabbisogni e coperture - delle decisioni riguardanti la "gestione" del capitale circolante.
Contenuti:
L'analisi viene condotta sulla base di un modello semplificato che considera gli effetti di tre variabili sulla formazione del fabbisogno di capitale circolante: crediti commerciali, magazzino, debiti correnti. Il modello viene applicato, a fini didattici, ai bilanci aggregati di alcuni settori produttivi.
Materiali:
Dispense. Caso di Studio.
B. ROSSIGNOLI, I fattori determinanti il fabbisogno finanziario: un modello semplificato di analisi
L. CANOVI, Il capitale circolante nella prospettiva finanziaria
CENNI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA E OPERATIVA
(Prof. Giuseppe Bruni)
Obiettivi:
La sessione ha per obiettivo la definizione e l'analisi di un modello direzionale basato sulla pianificazione degli obiettivi e delle formulazioni strategiche dell'impresa da cui discendono le linee di sviluppo della pianificazione operativa ai fini della realizzazione di un compiuto sistema di controllo di gestione.
Si collegheranno tali concetti generali a quelli di logistica, individuandone la eventuale rilevanza tra le decisioni strategiche.
Contenuti:
- La direzione dell'impresa: la strategia, le politiche, la pianificazione;
- Il processo di pianificazione strategica ed il controllo "per obiettivi";
- Dalla pianificazione strategica a quella operativa, pluriennale e d'esercizio;
- Il sistema di pianificazione economica, finanziaria e patrimoniale;
Materiali:
Dispense.
METODOLOGIE PER LA QUALITA NELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE E NELLA EROGAZIONE DI SERVIZI
(Prof. Giorgio Savio)
Obiettivi:
Fornire ai partecipanti le conoscenze di base per l'attuazione e la certificazione di un Sistema di Qualità Aziendale documentato.
Contenuti:
Qualità. Politica per la Qualità. Conduzione aziendale per la Qualità.
Le norme di riferimento della serie ISO 9000 nel contesto contrattuale e non contrattuale.
Gli organismi di normazione e di certificazione.
La certificazione di conformità di prodotto.
Il Sistema Qualità: norme di riferimento, requisiti del SQ, documentazione del SQ, progetto d'attuazione di un SQ nelle aziende di servizi.
La Certificazione dei Sistemi Qualità: i tempi e i costi della certificazione con riferimento a casi aziendali.
Materiali:
Dispense.
INTRODUZIONE ALLANALISI DEGLI INVESTIMENTI
(Prof. Federico Testa)
Obiettivi:
- Verificare i criteri di valutazione degli investimenti ed introdurre le relative metodologie di valutazione.
- Avviare una riflessione sul problema della valutazione degli investimenti immateriali.
Contenuti:
L'analisi viene condotta anche attraverso casi aziendali semplificati.
Successivamente si passerà alla lettura di materiali per la discussione relativa agli investimenti immateriali che introduce a temi della convenienza nella scelta tra alternative di investimento.
Supporti bibliografici:
G. Panati - G. M. Golinelli, Tecnica economica, industriale e commerciali, NIS, Roma, 1992, cap. X
F. Testa - A. Bragaia, Tecniche di valutazione degli investimenti immateriali, Sinergie, n.30/'94
METODOLOGIE DELLANALISI COSTI-BENFICI
APPLICATA ALLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO
(Dr. Cesare Surano)
Obiettivi:
Fornire ai partecipanti le conoscenze di base per un approccio metodologico allanalisi di fattibilità con particolare riguardo alla tecnica benefici-costi.
Contenuti:
Materiali:
Dispense.
IL CONTROLLO DI QUALITA
(Prof. Aride Mazzali)
Obiettivi:
Nell'ambito della teoria della qualità totale riveste un ruolo essenziale il controllo statistico. L'obiettivo del ciclo di lezione è quello di introdurre i moderni principi del controllo statistico di qualità nelle sue varie articolazioni concernenti i controlli di accettazione, del processo di produzione, dell'affidabilità.
Contenuti:
Materiali:
Appunti, con applicazioni distribuite a lezione.
Si consigliano inoltre le seguenti letture:
Giltow H., Giltow S, Oppenheim A., Oppenheim R., Tools and Methods for the Improvement of Quality, Irwin, Homewood, 1989.
METODI E TECNICHE DI RICERCA OPERATIVA
PER LA PIANIFICAZIONE E IL CONTROLLO DEI SERVIZI
(Prof. Francesco Rossi)
Obiettivi:
Approfondire l'approccio quantitativo al processo decisionale, cioè:
Contenuti:
L'analisi dei sistemi di flusso, delle code, del problema delle assegnazioni, della gestione delle scorte e dei trasporti.
Materiali:
Testi consigliati:
BALL-MAGNANTI-MONMA-NEMHAUSER, Network Routing, in Handbooks in Operations Research and Management Science, North-Holland, 1995, vol.8
DA VILLA F., Logistica Manifatturiera. Organizzazione e gestione dei sistemi produttivi., Etas libri, 1991
GRAVES-RINNOOY KAN-ZIPKIN, Logistic of production and inventory, in Handbooks in Operations Research and Management Science, North-Holland, 1993, vol.4
HILLIER-LIEBERMAN, Introduction to Operations Research, McGraw-Hill, 1990, Fifth Edition
MARKLAND R.E., Topics in Management Science, John Wiley & Sons, 1983, Second Edition
NIV AHITUV-ODED BERMAN, Operations Management of Distributed Service Networks. A Pratical Quantitative Approach, Eric Clemons, 1988
URGELETTI TINARELLI G., La gestione delle scorte nelle imprese commerciali e di produzione. EOQ, MRP, JIT, Etas Libri, 1992
e materiali di approfondimento forniti dal docente.
LOGISTICA IN ENTRATA E DI PRODUZIONE
(Prof. Mario Scicutella)
FINALITA
Obiettivi:
Segnalare al partecipante come la logistica sia una funzione composita che si occupa di attività dislocate in aree operative distinte (approvvigionamento, produzione, distribuzione), cruciali nella "catena del valore". Ne discende la difficoltà, ma anche la necessità di un coordinamento che attraversi le funzioni aziendali e si colleghi interagendo con lomonima funzione delle imprese a monte e a valle nel processo produttivo/distributivo.
Contenuti:
Logistica: ruolo e struttura organizzativa.
Approvvigionamenti e relazioni con i fornitori.
Il ruolo delle tecnologie informatiche.
Movimentazione interna.
Produzione flessibile e JIT.
Coordinamento scorte/produzione e controllo del flusso.
Misure di rendimento e di produttività.
Materiali:
Di supporto per lo studio individuale: fotocopie dei lucidi.
Direttamente funzionali allattività daula: lucidi.
LA LOGISTICA DISTRIBUTIVA
(Prof. Italo Trevisan)
Obiettivi:
Il modulo si propone di evidenziare i problemi della logistica distributiva, inquadrandoli nellottica più ampia della relazione dellimpresa con il proprio mercato; sottolineando cioè la interrelazione tra logistica in uscita e scelte di marketing dellimpresa e tra logistica in uscita e soddisfazione del cliente. Si scenderà poi più in dettaglio, analizzando le problematiche della distribuzione fisica e della gestione degli ordini. Infine si porrà in rilievo il fatto che le attività di logistica in uscita possono essere esternalizzate e come questo possa permettere, anche ad imprese di dimensioni minori e di struttura elementare, di migliorare le prestazioni della propria funzione distributiva.
Contenuti:
LOGISTICA TRASPORTI E INFRASTRUTTURE
(Dr. Antonio Buffa)
Obiettivi:
Approfondimento delle modalità e dei mezzi di trasporto, il ruolo delle infrastrutture, i Sistemi Paese.
Contenuti:
Contenuti:
Casi e problemi.
DIREZIONE LOGISTICA
(Prof. Antonio Borghesi)
Obiettivi:
Dare al partecipante il quadro complessivo della funzione, dell'insieme delle attività, delle tecniche, delle problematiche che rientrano nei compiti di un Direttore della Logistica Aziendale.
Contenuti:
Dalla terziarizzazione alla partnership
L'integrazione del canale logistico
Evoluzione della logistica distributiva in relazione alle nuove strategie di mercato
La qualità nella logistica
Indici di efficacia ed efficienza
Dal servizio al cliente alla customer satisfaction
Materiali:
Copie dei lucidi.
LA GESTIONE INTEGRATA DELLA CATENA ESTESA DI FORNITURA
(Dr. Paola Signori)
Obiettivi:
Cogliere le più recenti evoluzioni delle strategie collaborative relative alla logistica, tra imprese indipendenti appartenenti ad una medesima catena di fornitura.
Contenuti:
La logistica come gestione integrata dell'intera catena di fornitura
I livelli dell'integrazione logistica
I presupposti del Supply Chain Integrated Management (SCIM)
I principi dello SCIM
Il Supply Chain Operations Reference Model
Materiali:
Copie dei lucidi.
CASI ED ESPERIENZE DI LOGISTICA
NEGLI STATI UNITI DAMERICA
(Dr. Giorgio Cavalieri)
Contenuti:
Product Utilities
Customer Service
Efficient Consumer Response e Supply Chain Management
Mass-Customization
Out-sourcing (Terziarizzazione)
CRM
Materiali:
Dispense, copie dei lucidi.
ESPERIENZE DI APPLICAZIONI LOGISTICHE
Visite a centri logistici.
ALCUNI NUMERI TELEFONICI UTILI
Centralino telefonico dellAteneo 045 8028111
Presidenza di Facoltà tel. 045 8028337; fax 045 594650
Segreteria Studenti
045 8028590-297-364-209
Dipartimento di Diritto dellEconomia
* Diritto Privato 045 8028270
* Diritto Pubblico 045 8028230
Dipartimento di Scienze economiche
* Scienze Economiche 045 8028245
* Geografia Economica 045 8028421
Dipartimento di Economie, Società e Istituzioni
* Storia Economica e Sociale 045 8028341
* Economia e Politica Agraria 045 8028236
* Amministrazione Aziendale 045 8028277
* Statistica e Ricerca Operativa 045 8028415
* Lingue 045 8098319
Dipartimento di Studi finanziari, Industriali e tecnologici
* Studi Industriali, Bancari e del Terziario 045 8028491-492
* Matematica 045 8054911-912
* Merceologia 045 8028274
* Statistica e Ricerca Operativa 045 8028415
Biblioteca Frinzi 045 8028458
ALVEC 045 596414
AIESEC 045 8001147
ASE 045 8028746
Rappresentanti degli studenti della Facoltà di Economia: 045 8028730.
ALLEGATO
PRECEDENTE ORDINAMENTO DEGLI STUDI DEL CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO
Entro e non oltre il 31 dicembre di ogni anno di corso lo studente può rivedere il proprio piano di studio secondo quanto verrà comunicato allalbo della Facoltà.
In conformità delle richiamate disposizioni legislative, lordinamento didattico del Corso di laurea in Economia e Commercio (D.R. 23.3.94 in G.U. 27.4.94) prevede:
dieci insegnamenti fondamentali,
otto insegnamenti caratterizzanti,
sei insegnamenti qualificanti il percorso didattico,
un insegnamento di lingua straniera moderna,
una prova di idoneità in conoscenze informatiche di base.
Lo studente, per il conseguimento della laurea, deve quindi superare gli esami di profitto per:
diciannove insegnamenti obbligatori (dieci insegnamenti fondamentali, otto insegnamenti caratterizzanti, un insegnamento di lingua straniera moderna),
sei insegnamenti di percorso didattico scelti nellambito degli appositi raggruppamenti e secondo le regole che verranno specificate nei punti successivi,
una prova di idoneità in conoscenze informatiche di base.
Insegnamenti fondamentali
Gli insegnamenti fondamentali devono rispondere allesigenza di fornire agli studenti i principi e i contenuti basilari dei rispettivi comparti scientifico-disciplinari, anche in vista del ruolo propedeutico e complementare per lapprendimento degli altri insegnamenti del corso di laurea. Essi sono:
AREA ECONOMICA (Economia politica)
l) Economia politica I
2) Economia politica II
AREA ECONOMICA (Storia economica)
3) Storia economica
AREA AZIENDALE (Economia aziendale)
4) Economia aziendale
5) Ragioneria generale ed applicata I
AREA GIURIDICA (Diritto privato)
6) Istituzioni di diritto privato
AREA GIURIDICA (Istituzioni di diritto pubblico)
7) Istituzioni di diritto pubblico
AREA MATEMATICO-STATISTICA (Statistica)
8) Statistica I
AREA MATEMATICO-STATISTICA (Matematica per le applicazioni economiche, Matematica finanziaria e scienze attuariali)
9) Matematica generale
10) Matematica finanziaria
Insegnamenti caratterizzanti
Gli insegnamenti "caratterizzanti" il Corso di laurea in Economia e commercio mirano a completare la preparazione di base fornita dagli insegnamenti fondamentali, tenendo presenti le finalità del Corso di laurea cui afferiscono. Essi rappresentano per altro verso il necessario collegamento con i percorsi didattici di approfondimento delle conoscenze e delle competenze che qualificano le tipiche figure professionali cui si rivolge il Corso di laurea in Economia e commercio.
Gli insegnamenti caratterizzanti e gli insegnamenti di percorso didattico vanno pertanto considerati congiuntamente nella complessiva articolazione del piano di studi.
Gli insegnamenti caratterizzanti sono i seguenti:
AREA ECONOMICA
l) Politica economica
2) Scienza delle finanze
AREA AZIENDALE
3) Ragioneria generale ed applicata II
4) Tecnica industriale e commerciale
5) Tecnica bancaria
AREA GIURIDICA
6) Diritto commerciale
7) Diritto del lavoro
AREA MATEMATICO-STATISTICA
8) Statistica economica
Insegnamenti di "percorso didattico"
La fase finale del piano di studi prevede una serie di percorsi didattici composti da sei insegnamenti, al fine di sviluppare le specifiche conoscenze legate ai diversi profili professionali. Per quanto detto nel punto precedente, tali percorsi aggregano in modo sistematico tutti gli insegnamenti della Facoltà che non rientrano tra gli insegnamenti obbligatori.
In questa fase, lo studente ha la possibilità di scelta tra le seguenti configurazioni di percorsi:
1) percorsi didattici finalizzati di Area,
2) percorsi didattici personali di Area,
3) percorsi didattici liberi,
in base alle regole qui descritte.
Percorsi didattici finalizzati di area
I percorsi didattici finalizzati di Area sono "pacchetti" integrati di insegnamenti miranti a sviluppare in modo coerente il profilo delle "funzioni e competenze" professionali dello studente, in relazione alle conoscenze minime richieste per lo svolgimento di determinati ruoli nelle organizzazioni aziendali. Essi cercano di incrociare gli interessi e le attitudini dello studente con la potenziale domanda di competenze da parte delle organizzazioni aziendali, senza con questo attribuire alcun "titolo" preferenziale che non sia nella effettiva preparazione acquisita nel corso dellintero piano di studi.
Le Aree prese in considerazione al fine di individuare i percorsi didattici sono state per coerenza ricondotte a quelle previste dal Decreto sullordinamento didattico riguardo alla scelta degli insegnamenti fondamentali e caratterizzanti. Per ciascuna Area sono stati quindi esplicitati gli obiettivi e i contenuti formativi, come "linee guida" per lidentificazione dei corrispondenti percorsi didattici ragionevolmente attivabili anche in funzione delle risorse disponibili. La Tabella seguente accoglie in modo sintetico le relazioni dianzi indicate tra obiettivi e contenuti formativi e corrispondenti percorsi didattici.
IL CONSIGLIO DI FACOLTA HA DELIBERATO, IN DATA 14/7/98, CHE IN LUOGO DELLINSEGNAMENTO "GESTIONE INFORMATICA DEI DATI AZIENDALI", NON ATTIVATO, SIA INSERITO, NEI PIANI INTERESSATI, LINSEGNAMENTO DI "ECONOMIA DEI GRUPPI, DELLE CONCENTRAZIONI E DELLE COOPERAZIONI AZIENDALI". QUI DI SEGUITO SI RIPORTA LORDINAMENTO IN VIGORE AL TEMPO. SARA CURA DELLO STUDENTE E DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI APPLICARE QUANTO QUI RIPORTATO E CHE DEVE AGGIORNARE OGNI PIANO E MODELLO RIPORTATI DA QUI IN POI
Area Obiettivi e contenuti Percorsi didattici
formativi
Area Sviluppare la preparazione * Funzioni direzionali
Aziendale necessaria per comprendere * Organizzazione
e affrontare in modo * Amministrazione e
razionale e integrato le finanza
problematiche connesse alla * Marketing
conduzione delle imprese * Economia delle imprese
* Libera professione
Area Sviluppare la conoscenza * Economia internazionale
Economica delle relazioni tecniche, * Economia del territorio
socio-istituzionali e * Economia della
ambientali necessarie per produzione
comprendere il funzionamento * Analisi economica
e la dinamica del sistema * Società e sviluppo
economico economico
Area Sviluppare la conoscenza del * Pubblica
Giuridica quadro normativo in cui amministrazione
si collocano i rapporti * Imprese
economici che fanno capo
sia agli enti della pubblica
amministrazione sia alle
imprese
Area Sviluppare la conoscenza e * Studi di mercato
Matematico lapplicazione degli * Modelli per lanalisi
Statistica strumenti matematici e economica
statistici per lanalisi
delle problematiche tipiche
dellArea aziendale e
dellArea economica
In corrispondenza dellArea di approfondimento scelta in relazione alle attitudini e agli interessi professionali, lo studente ha la possibilità di optare fra diversi percorsi didattici finalizzati, che, configurandosi come disegno unitario, vanno assunti in blocco senza alcuna modifica rispetto alla composizione proposta.
Area aziendale
LArea aziendale presenta due distinte linee di percorsi didattici finalizzati che mirano rispettivamente a sviluppare le conoscenze in materia di direzione aziendale e a fornire la preparazione di base per lo svolgimento della libera professione.
La linea di percorsi didattici in direzione aziendale affronta le problematiche delle imprese secondo criteri funzionali o settoriali.
In base al primo criterio viene proposto il percorso didattico denominato Funzioni direzionali, nel quale trovano spazio le tipiche funzioni direzionali di impresa. In alternativa, figurano appositi percorsi didattici volti ad approfondire le specifiche problematiche delle principali funzioni aziendali, ossia Organizzazione, Amministrazione e finanza, Marketing.
In base al criterio settoriale viene proposto il percorso didattico denominato Economia delle imprese, fondato sullanalisi delle problematiche gestionali delle diverse "categorie" di imprese.
La seconda linea di percorsi didattici comprende le discipline fondamentali che coprono i fabbisogni formativi di base necessari per affrontare in modo adeguato le problematiche che rientrano nella Libera professione.
FUNZIONI DIREZIONALI
1. Strategia e politica aziendale
2. Organizzazione aziendale
3. Finanziamenti di aziende
4. Marketing
5. Tecnologia dei cicli produttivi
6. Gestione informatica dei dati aziendali
ORGANIZZAZIONE
1. Organizzazione aziendale
2. Organizzazione del lavoro
3. Relazioni industriali
4. Statistica aziendale
5. Merceologia
6. Gestione informatica dei dati aziendali
AMMINISTRAZIONE E FINANZA
1. Finanziamenti di aziende
2. Revisione aziendale
3. Strategia e politica aziendale
4. Diritto tributario
5. Teoria del rischio
6. Economia delle aziende di assicurazione
MARKETING
1. Marketing
2. Economia e gestione delle imprese commerciali
3. Economia e gestione delle imprese industriali
4. Merceologia
5. Statistica aziendale
6. Diritto industriale
ECONOMIA DELLE IMPRESE
1. Economia e gestione delle imprese industriali
2. Economia e gestione delle imprese commerciali
3. Economia delle aziende di assicurazione
4. Economia delle aziende ed amministrazioni pubbliche
5. Economia e politica agraria
6. Economia e politica industriale
LIBERA PROFESSIONE
1. Strategia e politica aziendale
2. Revisione aziendale
3. Finanziamenti di aziende
4. Diritto tributario
5. Diritto fallimentare
6. Diritto penale delleconomia
Area economica
LArea economica si qualifica per cinque profili professionali, con competenze nel campo dei seguenti percorsi didattici: economia internazionale, economia del territorio, economia della produzione, analisi economica, società e sviluppo economico.
Per quanto concerne il percorso Economia internazionale, lobiettivo precipuo consiste nellapprofondimento delle tematiche teoriche e operative derivanti dal processo di crescente apertura e integrazione dei mercati.
Il percorso Economia del territorio costituisce un filone di indagine di grande interesse per comprendere i meccanismi di allocazione territoriale delle attività economiche, sia sul piano interno, sia sul piano internazionale. Un particolare rilievo viene attribuito al ruolo delle risorse naturali e alle logiche che, in materia, condizionano le decisioni delle aziende e dei policy maker.
LEconomia della produzione si articola in un insieme di discipline che muovono dallesigenza di unermeneutica più ampia di teorie, metodi e problemi, relativi alla formazione e alla distribuzione del reddito nei vari settori.
LAnalisi economica rappresenta un settore di indagine e di apprendimento creativo. Essa nasce dallesigenza di arricchire la strumentazione delleconomista, ma soprattutto la sua conoscenza di base, al fine di sollecitare la discussione sul significato delle ipotesi su cui poggiano le varie teorie.
Società e sviluppo economico si impernia sullo studio dellevoluzione complessiva delle idee, dei sistemi e delle istituzioni, alla luce dei limiti naturali e sociali che caratterizzano i processi di crescita
ECONOMIA INTERNAZIONALE
1. Politica economica internazionale
2. Sistemi economici comparati
3. Politica agraria
4. Economia dello sviluppo
5. Economia dei trasporti
6. Diritto internazionale
ECONOMIA DEL TERRITORIO
1. Geografia economica
2. Economia e politica montana e forestale
3. Economia dei mercati agricoli e forestali
4. Economia e politica agraria
5. Statistica sociale
6. Storia dellagricoltura
ECONOMIA DELLA PRODUZIONE
1. Economia e politica industriale
2. Merceologia
3. Tecnologia dei cicli produttivi
4. Economia e politica agraria
5. Economia dei mercati agricoli e forestali
6. Statistica aziendale
ANALISI ECONOMICA
1. Analisi economica
2. Storia del pensiero economico
3. Economia applicata
4. Economia pubblica
5. Economia monetaria
6. Econometria
SOCIETÀ E SVILUPPO ECONOMICO
1. Economia dello sviluppo
2. Storia dellagricoltura
3. Storia della geografia e delle esplorazioni
4. Storia del commercio
5. Geografia economica
6. Analisi economica
Area giuridica
LArea giuridica propone due profili professionali, con competenze rispettivamente rivolte alla pubblica amministrazione e alle imprese.
Si tratta di una proposta che riconosce la specificità del sistema delle imprese pubbliche e della pubblica amministrazione rispetto al sistema delle imprese private. Lavvicinamento tra queste realtà, derivante dallevoluzione della normativa, non intacca loggettiva distinzione e mantiene la necessità di distinti approfondimenti.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
1. Diritto amministrativo
2. Istituzioni di diritto e procedura penale
3. Diritto internazionale
4. Diritto regionale
5. Diritto tributario
6. Economia delle aziende ed amministrazioni pubbliche
IMPRESE
1. Relazioni industriali
2. Diritto tributario
3. Diritto penale delleconomia
4. Diritto fallimentare
5. Diritto agrario
6. Diritto pubblico delleconomia
Area matematico-statistica
LArea matematico-statistica propone due linee di percorsi didattici finalizzati allapprofondimento delle metodologie quantitative per lanalisi di determinate problematiche rientranti nellArea aziendale e nellArea economica.
La prima linea, denominata Studi di mercato, riguarda lacquisizione degli strumenti statistici, economici e aziendali indispensabili per lo svolgimento delle analisi di mercato. Lapprofondimento metodologico è assicurato dagli insegnamenti di base integrati con gli insegnamenti specifici dellarea matematico-statistica, mentre lindispensabile inquadramento economico viene fornito dagli appropriati insegnamenti dellarea aziendale ed economica.
La seconda linea, denominata Modelli per lanalisi economica, intende approfondire metodi e modelli formali per rappresentare realtà micro e macroeconomiche, al fine di studiarne la sensibilità e levoluzione.
STUDI DI MERCATO
1. Statistica II
2. Demografia
3. Statistica aziendale
4. Statistica sociale
5. Marketing
6. Economia dei mercati agricoli e forestali
MODELLI PER LANALISI ECONOMICA
1. Analisi economica
2. Econometria
3. Economia dello sviluppo
4. Matematica per leconomia
5. Ricerca operativa
6. Teoria del rischio
Percorsi didattici personali di area
Lo studente, in alternativa ai percorsi didattici finalizzati e in relazione a specifici e motivati interessi culturali e professionali, può adottare, con lapprovazione del Consiglio di Facoltà, soluzioni diverse riguardo alla composizione degli insegnamenti per Aree di appartenenza.
In questo caso vengono a configurarsi i percorsi didattici personali di Area, i quali devono essere allestiti nel rispetto delle regole qui indicate:
(1) la base per la definizione del "percorso didattico" è costituita dalla matrice generale di riferimento, dove figurano i diversi insegnamenti distribuiti per Area e per Settore (vedi Tabella 2);
(2) nellambito della stessa matrice generale di riferimento, lo studente individua lArea che corrisponde ai propri interessi culturali e professionali: Area aziendale, Area economica. Area giuridica, Area matematico-statistica; lArea in tal modo individuata costituisce lArea di percorso didattico personale;
(3) almeno tre insegnamenti devono essere scelti allinterno del Settore che qualifica lArea di percorso didattico personale: Settore aziendale per Area Aziendale, Settore economico per Area economica, Settore giuridico per Area giuridica, Settore matematico-statistico per Area matematico-statistica;
(4) almeno uno degli insegnamenti di cui sopra deve essere scelto nellambito dei seguenti "gruppi" di insegnamenti differenziati per Area di percorso didattico personale:
AREA AZIENDALE: Merceologia, Marketing, Revisione aziendale;
AREA ECONOMICA: Economia dello sviluppo, Economia monetaria, Geografia economica;
AREA GIURIDICA: Diritto tributario, Diritto amministrativo, Diritto penale delleconomia;
AREA MATEMATICO-STATISTICA: Statistica aziendale, Teoria del rischio, Statistica II.
(5) i restanti insegnamenti, rispetto a quelli di cui al punto sub (3), possono essere scelti allinterno degli altri Settori compresi nellArea di percorso didattico personale.
Matrice generale di riferimento: AREA AZIENDALE
Settore Settore Settore Settore
aziendale economico giuridico matematico-statistico
Economia delle Economia e politica Diritto
agrario Teoria del rischio
aziende di agraria
Diritto fallimentare Ricerca operativa
assicurazione Economia dei Diritto industriale
Statistica aziendale
Economia delle mercati agricoli Diritto penale Statistica sociale
aziende ed e forestali delleconomia
amministrazioni Economia dei Relazioni industriali
pubbliche trasporti Diritto tributario
Economia e Economia Diritto pubblico
gestione delle dello sviluppo delleconomia
imprese Politica agraria
commerciali Economia e
Economia e politica industriale
gestione delle Economia
imprese industriali monetaria
Finanziamenti Geografia
di aziende economica
Gestione Politica economica
informatica dei internazionale
dati aziendali
Marketing
Merceologia
Organizzazione
aziendale
Organizzazione
del lavoro
Revisione aziendale
Strategia e
politica aziendale
Tecnologia dei
cicli produttivi
Matrice generale di riferimento: AREA ECONOMICA
Settore Settore Settore Settore
aziendale economico giuridico matematico-statistico
Economia delle Analisi economica Diritto agrario Demografia
aziende di Econometria Diritto Teoria del rischio
assicurazione Economia e politica amministrativo Matematica
Economia delle agraria Diritto industriale per leconomia
aziende ed Economia dei Diritto Ricerca operativa
amministrazioni mercati agricoli internazionale Statistica II
pubbliche e forestali Diritto penale Statistica aziendale
Economia e gestione Economia dei delleconomia Statistica sociale
delle imprese trasporti Diritto regionale
commerciali Economia Relazioni industriali
Economia e dello sviluppo Diritto tributario
gestione delle Politica agraria Diritto pubblico
imprese industriali Economia e politica delleconomia
Finanziamenti industriale
di aziende Economia e politica
Marketing montana e forestale
Merceologia Economia monetaria
Organizzazione Economia pubblica
del lavoro Economia applicata
Tecnologia dei Geografia
cicli produttivi economica
Politica economica
internazionale
Sistemi economici
comparati
Storia della
geografia e
delle esplorazioni
Storia dellagricoltura
Storia del commercio
Storia del
pensiero economico
Matrice generale di riferimento: AREA GIURIDICA
Settore Settore Settore Settore
aziendale economico giuridico matematico- statistico
Economia delle Analisi economica Diritto agrario Demografia
aziende ed Economia e politica Diritto Statistica aziendale
amministrazioni industriale amministrativo Statistica sociale
pubbliche Economia pubblica Diritto
Gestione informatica Sistemi economici fallimentare
dei dati aziendali comparati Diritto industriale
Marketing Storia del Diritto internazionale
commercio Diritto penale
Organizzazione Storia del delleconomia
aziendale pensiero economico Diritto regionale
Organizzazione Relazioni industriali
del lavoro Diritto tributario
Istituzioni di Diritto
e procedura penale
Diritto pubblico
delleconomia
Matrice generale di riferimento: AREA MATEMATICO - STATISTICA
Settore Settore Settore Settore
aziendale economico giuridico matematico-statistico
Economia delle Analisi economica Diritto industriale Demografia
aziende di Econometria Diritto penale Teoria del rischio
assicurazione Economia dei delleconomia Matematica
Economia e mercati agricoli Relazioni industriali per leconomia
gestione delle e forestali Diritto tributario Ricerca operativa
imprese commerciali Economia Statistica II
Economia e dello sviluppo Statistica aziendale
gestione delle Economia monetaria Statistica sociale
imprese industriali Geografia economica
Gestione informatica
dei dati aziendali
Marketing
Revisione aziendale
Percorsi didattici liberi
In alternativa alle precedenti configurazioni dei percorsi didattici, lo studente può proporre al Consiglio di Facoltà ladozione di soluzioni diverse, sempre in presenza di specifici e motivati interessi culturali e professionali.
In tal caso lindividuazione del percorso didattico avviene senza vincoli di posizionamento degli insegnamenti nelle diverse Aree, ma comunque nel rispetto delle seguenti regole volte ad assicurare sia il bilanciamento minimo del percorso, sia la coerenza con quanto previsto per i percorsi didattici personali di Area:
(l) almeno un insegnamento deve essere scelto allinterno dellAREA AZIENDALE fra i seguenti insegnamenti: Merceologia, Marketing, Revisione aziendale;
(2) almeno un insegnamento deve essere scelto allinterno dellAREA ECONOMICA fra i seguenti insegnamenti: Economia dello sviluppo, Economia monetaria, Geografia economica;
(3) almeno un insegnamento deve essere scelto allinterno dellAREA GIURIDICA fra i seguenti insegnamenti: Diritto tributario, Diritto amministrativo, Diritto penale delleconomia;
(4) almeno un insegnamento deve essere scelto allinterno dellAREA MATEMATICO-STATISTICA fra i seguenti insegnamenti: Statistica aziendale, Teoria del rischio, Statistica II.
Piano di studi annuale
La distribuzione degli insegnamenti per anno di corso deve considerare la progressiva acquisizione di "esperienza" da parte dello studente e la necessità di alleggerire il carico didattico nellultimo anno di corso, in corrispondenza con la preparazione della tesi di laurea. Sulla base di questi criteri viene adottata la seguente distribuzione annuale degli insegnamenti:
I ANNO (sei insegnamenti)
1. Matematica generale
2. Economia aziendale
3. Economia politica I
4. Storia economica
5. Istituzioni di diritto pubblico
6. Istituzioni di diritto privato
II ANNO (sette insegnamenti)
1. Matematica finanziaria
2. Ragioneria generale ed applicata I
3. Tecnica industriale e commerciale
4. Statistica I
5. Economia politica II
6. Diritto commerciale
7. Lingua straniera moderna: inglese, francese, spagnolo, tedesco
III ANNO (otto insegnamenti)
1. Ragioneria generale ed applicata II
2. Tecnica bancaria
3. Politica economica
4. Scienza delle finanze
5. Diritto del lavoro
6. Statistica economica
7. Insegnamento di "percorso didattico"
8. Insegnamento di "percorso didattico"
Prova di idoneità in conoscenze informatiche di base
Gli studenti iscritti al terzo anno di corso dovranno presentare il piano di "percorso didattico" secondo le modalità che verranno comunicate.
IV ANNO (quattro insegnamenti)
1. Insegnamento di "percorso didattico"
2. Insegnamento di "percorso didattico"
3. Insegnamento di "percorso didattico"
4. Insegnamento di "percorso didattico"
Propedeuticità
Nella Tabella che segue figurano le propedeuticità per gli insegnamenti fondamentali e caratterizzanti e lindicazione se gli insegnamenti sono impartiti su base annuale o semestrale, secondo le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà nella riunione del 16 giugno 1992.
Propedeuticità per gli insegnamenti fondamentali e caratterizzanti
Insegnamento Insegnamenti propedeutici
Diritto commerciale Istituzioni di diritto privato
Diritto del lavoro Istituzioni di diritto privato
Istituzioni di diritto pubblico
Economia aziendale
Economia politica I
Economia politica II Economia politica I
Istituzioni di diritto privato
Istituzioni di diritto pubblico
Lingua francese
Lingua inglese
Lingua spagnola
Lingua tedesca
Matematica finanziaria Matematica generale
Matematica generale
Politica economica Economia politica II
Statistica I
Ragioneria generale ed applicata I Economia aziendale
Ragioneria generale ed applicata II Ragioneria generale ed applicata I
Scienza delle finanze Istituzioni di diritto pubblico
Economia politica I
Statistica I Matematica generale
Statistica economica Statistica I
Storia economica
Tecnica bancaria Economia aziendale
Tecnica industriale e commerciale Economia aziendale
Propedeuticità per gli insegnamenti di percorso didattico
Insegnamento Insegnamenti propedeutici
Analisi economica Economia politica II
Demografia Statistica I
Diritto agrario Istituzioni di diritto privato
Diritto amministrativo Istituzioni di diritto privato
Istituzioni di diritto pubblico
Diritto fallimentare
Diritto industriale Istituzioni di diritto privato
Diritto internazionale Istituzioni di diritto privato
Istituzioni di diritto pubblico
Diritto penale delleconomia
Diritto regionale Istituzioni di diritto pubblico
Diritto tributario Istituzioni di diritto privato
Istituzioni di diritto pubblico
Ragioneria generale e applicata
Diritto pubblico delleconomia Istituzioni di diritto pubblico
Econometria
Economia applicata
Economia e politica agraria Economia politica II
Economia dei mercati
agricoli e forestali
Economia dei trasporti Economia politica I
Economia delle
aziende di assicurazione Tecnica bancaria
Economia dello sviluppo
Economia e gestione
delle imprese commerciali Economia aziendale
Economia e gestione
delle imprese industriali Economia aziendale
Economia e politica industriale Economia politica II
Economia e
politica montana e forestale
Economia monetaria Economia politica II
Economia pubblica Economia politica II
Scienza delle finanze
Finanziamenti di aziende Tecnica bancaria
Geografia economica
Gestione informatica dei dati aziendali Ragioneria generale e applicata I
Istituzioni di diritto e procedura penale
Marketing Economia aziendale
Teoria del rischio
Matematica per leconomia
Merceologia
Organizzazione aziendale Economia aziendale
Politica agraria
Politica economica internazionale Economia politica II
Relazioni industriali
Revisione aziendale Ragioneria generale e applicata II
Ricerca operativa Statistica I
Sistemi economici comparati Economia politica I
Statistica II Statistica I
Statistica aziendale Statistica I
Statistica sociale Statistica I
Storia del commercio
Storia dellagricoltura
Storia della geografia e delle esplorazioni
Storia del pensiero economico
Tecnologia dei cicli produttivi
Piano Personale
Comunque, a prescindere dallanno di iscrizione, lo studente può configurare - secondo le proprie giustificate esigenze- un piano di studi personale, che deve includere gli insegnamenti obbligatori indicati per la prima fase dellordinamento degli studi. Nellambito di tale piano è possibile inserire una seconda lingua in luogo di un insegnamento annuale ( tre insegnamenti se iscritto prima dellanno 1994/95).
AVVERTENZE
Il cambio in sede di esame dei gruppi alfabetici in cui sono suddivisi alcuni insegnamenti può essere effettuato dietro autorizzazione dei rispettivi Docenti annotate sul libretto solo per motivate e documentate ragioni e in ogni caso entro il 31 dicembre dellAnno Accademico in cui lo studente è iscritto al corso.
ESONERO DALLE TASSE E ASSEGNI DI STUDIO
Ai fini dellesonero dalle tasse e del conseguimento dellassegno di studio, il Consiglio di Facoltà, tenuto conto della distribuzione delle discipline nel quadriennio, che va considerata ancora vigente pur nei Piani consigliati, fissa, come segue, il numero degli esami che lo studente dovrà sostenere:
1° anno: 6 esami; 2° anno: 7 esami; 3° anno: 8 esami; 4° anno: 4 esami.
ESAMI DI LAUREA
Lesame di Laurea consiste nella discussione di una dissertazione scritta. Largomento della tesi deve essere scelto dallo studente e approvato dal Docente sotto la cui direzione lo studente stesso stenderà lo studio e depositato in Segreteria della Facoltà, almeno sei mesi prima di quando avverrà presumibilmente lesame. Lo studente non può cambiare argomento senza lassenso del Docente al quale aveva precedentemente richiesto un argomento per la dissertazione scritta. Nei termini indicati nel Calendario Accademico lo studente deve aver depositato presso la Segreteria della Facoltà la domanda di laurea e due copie della dissertazione scritta, di cui una controfirmata dal Docente relatore; nei medesimi termini, una terza copia della dissertazione deve essere consegnata al Docente relatore.