ANALISI ECONOMICA (70)

(Prof.ssa Cristina Spiller)

Obiettivi:

Il corso si propone di indagare le più rilevanti problematiche economiche che investono la realtà osservabile, "incastonandole" in schemi teorici interpretativi, non trascurando peraltro l’utilizzo di mezzi analitici fondamentali.

Programma:

Parte introduttiva: Revisione critica di alcuni più significativi apporti all’analisi macroeconomica. Esame teorico sulle fluttuazioni economiche.

La teoria "classica". Il contributo keynesiano. L’impostazione monetarista. La versione delle aspettative razionali e la NEC. La Supply-Side Economics. Recenti sviluppi degli approcci neo e post keynesiani. L’analisi sraffiana

Modelli ciclici reali e monetari; modellistica che coniuga componenti reali e componenti monetarie.

Parte prima: La dinamica dei prezzi e l’andamento delle variabili reali e monetario-finanziarie.

L’eziologia dell’inflazione. Le tensioni inflazionistiche interne ed esterne. I nodi concernenti la distribuzione del reddito e la determinazione dei prezzi dei fattori produttivi. Il livello occupazionale, la dinamica dei prezzi, dei saggi d’interesse e dei tassi di cambio. La trasmissione internazionale dell’inflazione. L’equilibrio per un’economia aperta.

Parte seconda: La querelle teorica che investe le scelte analitiche e operative.

La controversia sulle strategie macroeconomiche. Questioni di dibattito corrente.

Parte terza: Simmetrie e asimmetrie reali e monetario-finanziarie nella struttura economica.

Analisi focalizzata sulle passate e recenti esperienze economiche italiane. Modelli e interpretazioni della realtà economica nazionale ed europea.

Libri di testo:

 

DEMOGRAFIA (35)

(Prof. Veronica Cicogna)

Obiettivi:

Scopo del corso è quello di fornire gli strumenti necessari per un’analisi dei fenomeni demografici. Lo studio della popolazione, strettamente legato ai diversi aspetti dell’ambiente in cui viviamo, consente di approfondire la conoscenza dei fenomeni economici, sociali, politici, e quindi è di aiuto nella comprensione delle dinamiche della società contemporanea.

Programma:

- Il concetto di Demografia

- Le fonti demografiche

- Dimensione e struttura di una popolazione

- I componenti dell’evoluzione della popolazione

- L’analisi dei fenomeni demografici. I principali indici demografici. Gli strumenti di base. Analisi della mortalità. Analisi della nuzialità. Analisi della fecondità. Analisi della mobilità e delle migrazioni

- Le previsioni demografiche

Testi di riferimento:

– G. C. BLANGIARDO, Elementi di Demografia, Il Mulino, Bologna, 1987.

– S. BALDI, R. CAGIANO DE AZEVEDO, La popolazione italiana verso il 2000, Il Mulino, Bologna,1999.

– Appunti di Demografia (a cura del Prof. D. Olivieri).

DIRITTO AGRARIO (70)

(Prof. Igino Grendene)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire agli Studenti la conoscenza dei principali istituti del diritto agrario. Sarà approfondita, in particolare, la legislazione sui contratti agrari. Opportuni cenni verranno fatti agli orientamenti della giurisprudenza. Un modulo sarà dedicato al diritto agrario comunitario.

Modulo I

Le fonti. Diritto agrario e Costituzione. Impresa agricola. Contratti agrari di scambio. Contratti agrari associativi.. Controversie in tema di contratti agrari.

Modulo II

La politica agricola comunitaria. Il problema delle eccedenze della produzione. La riforma della P.A.C. del 1992. Prezzi indicativi e d’intervento. Prelievi all’importazione e restituzioni all’esportazione. Le quote latte. I prodotti biologici.

Libri di testo:

Coloro che frequentano e partecipano ai seminari, possono prepararsi su: Appunti dalle lezioni + A. GERMANO’, Manuale di diritto agrario, Giappichelli, Torino, 1997, pp. 1-381.

 

Diritto amministrativo (70)

(Prof. Daniele Corletto)

Obiettivi:

Al termine del corso lo studente conoscerà le nozioni di base circa l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione; disporrà di alcuni punti fermi per orizzontarsi fra le leggi e i regolamenti che riguardano la pubblica amministrazione; avrà acquisito la capacità di cogliere e di analizzare aspetti significativi del rapporto fra cittadino e potere pubblico; sarà in grado di avvertire e di valutare quali possibilità di condizionamento abbia la pubblica amministrazione anche rispetto alle scelte imprenditoriali ed economiche; avrà consapevolezza di quali strumenti di reazione è possibile usare per la difesa dei propri diritti e interessi.

Attività seminariali potranno essere dedicate ad aspetti pratici del rapporto con il pubblico potere: dalla ricerca delle norme da applicare ad un caso, alla ricostruzione ed analisi di alcuni procedimenti più frequentemente utilizzati, alla valutazione degli orientamenti dei giudici amministrativi su questioni riguardanti la tutela di specifiche posizioni di diritto o di interesse.

Programma:

Modulo I

Nozioni di base, fonti, organizzazione

Premesse e nozioni di base:

Il diritto amministrativo come diritto speciale delle pubbliche amministrazioni: ragioni e premesse storiche

Il problema dell’interesse pubblico e della sua individuazione

Le pubbliche amministrazioni e i loro compiti nello stato liberale e nello stato sociale

Linee evolutive: la consensualizzazione del diritto amministrativo

La semplificazione il privato fra soggezione e partecipazione

Le fonti del diritto amministrativo:

Fonti interne e fonti comunitarie

Le linee di tendenza nella legislazione recente: la delegificazione, i testi unici.

Principi dell’organizzazione amministrativa

Organi e uffici

Rapporti organizzativi

Nuovi modelli organizzativi

La ricerca del diritto vigente (esercitazione)

Modulo II

Attività amministrativa e tutela nei confronti dell’amministrazione

Il procedimento amministrativo:

La legge 241 del 1990 e le successive evoluzioni

Partecipazione e trasparenza

I modelli consensuali

La semplificazione procedimentale

I contratti della pubblica amministrazione

La pubblica amministrazione limite e condizionamento alle decisioni dell’imprenditore

Atti e provvedimenti amministrativi

Lo sportello unico per le attività produttive (attività seminariale)

La giustizia amministrativa

Gli istituti di giustizia amministrativa e il loro funzionamento

I "punti caldi": la tutela cautelare, la giurisdizione esclusiva dopo il d.lgs. 80 del 1998, il risarcimento dopo la sentenza n. 500/1999 della Corte di cassazione (attività seminariale)

La ricerca della giurisprudenza (esercitazione)

Libri di testo:

Uno a scelta fra i seguenti manuali:

Gli studenti frequentanti potranno preparare l’esame sugli appunti dalle lezioni.

Una breve dispensa sulla parte di Giustizia amministrativa sarà fornita dal docente.

I testi normativi che è necessario conoscere e consultare saranno messi a disposizione nel corso delle lezioni.

 

DIRITTO COMMERCIALE (70)

(Prof. Giuseppe Trabucchi, lett. A-K)

Obiettivi:

Il corso ha l’obiettivo di fornire un quadro complessivo del sistema del diritto dell’impresa, delle società, della disciplina dei mercati finanziari, nonché dei titoli di credito.

Programma:

Introduzione al sistema del diritto commerciale. Imprenditore, impresa, azienda. Imprenditore agricolo e imprenditore commerciale. Lo statuto dell’imprenditore commerciale. Il piccolo imprenditore. Il contratto di società. Società di persone e società di capitali: i singoli tipi societari. Le società con azioni quotate in borsa. I collegamenti tra società e gruppi. Trasformazione, fusione e scissione. Il mercato finanziario. Le società cooperative. Le mutue assicuratrici. I titoli di credito.

Libri di testo:

– F. FERRARA JR., F. CORSI, Gli imprenditori e le società, Giuffrè, 2000

Per la parte sul bilancio:

– G. TANTINI, Il bilancio d’esercizio e i bilanci straordinari, Cedam, 2000.

Per la parte sui titoli di credito:

– TRABUCCHI, Istituzioni di diritto civile, Cedam, 2001 (Cap. VII, Sez. XII).

Letture consigliate:

– G. FERRI, Diritto commerciale, Utet, 1998, da pag. 673 a pag.776.

– G. PARTESOTTI, Lezioni sui titoli di credito, Monduzzi, 1995.

Lo studente è tenuto a prepararsi sull’ultima edizione dei testi consigliati, nonché del codice civile e delle leggi collegate.

La preparazione all’esame richiede l’attiva partecipazione alle lezioni e ai seminari.

 

DIRITTO COMMERCIALE (70)

(Prof. Giampaolo Dalle Vedove, lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire un quadro complessivo del sistema del diritto di impresa, delle società di persone, di capitali e mutualistiche, delle società con azioni quotate, dei gruppi di imprese, dei consorzi.

Programma:

1) Parte prima:

1-a) Cenni di storia del diritto commerciale. L’imprenditore agricolo e commerciale, l’artigiano, il professionista intellettuale, le società e associazioni tra professionisti. Il piccolo imprenditore. Tipicità dell’impresa collettiva. L’impresa familiare e l’azienda coniugale. L’impresa societaria in genere, la società cooperativa, la società artigiana, i consorzi e le società consortili, l’associazione temporanea di imprese. L’esercizio dell’impresa da parte di enti non commerciali (associazioni e fondazioni). L’associazione in partecipazione.

1-b) L’attuazione del Registro delle imprese, la pubblicità legale di impresa. L’esercizio dell’impresa (e la partecipazione societaria) del minore, dell’interdetto, dell’inabilitato, dell’emancipato.

1-c) L’azienda (teoria giuridica, cessione dell’azienda, forma, divieto di concorrenza, cessione dei contratti, dei crediti, dei debiti d’impresa e d’azienda, usufrutto e affitto d’azienda).

Libro di testo:

2) Parte seconda:

Il contratto di società. Società occulta, occasionale, di fatto, società illegale ed illecita, la comunione a scopo di godimento. I singoli tipi di società di persone e di capitali, le cooperative e le mutue assicuratrici. Quote ed azioni e la loro circolazione. Le operazioni sul capitale. I gruppi di società, le partecipazioni rilevanti e reciproche. Trasformazione, fusione, scissione societaria. La riforma delle società quotate (d.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58). La riforma delle società non quotate (progetto gov. di legge delega, 26 maggio 2000, n. 7). I consorzi e le società consortili.

Libro di testo:

- Campobasso, Diritto Commerciale. 2. Diritto delle società , Utet, Torino, 1999 (o ultima edizione);

 

3) Parte terza.

La disciplina giuridica del bilancio di esercizio.

Libro di testo:

- Tantini, Il bilancio di esercizio, Cedam, 2000.

 

DIRITTO DEGLI ENTI LOCALI (70)

(Prof. Giovanni Sala - Professore da nominare)

Programma primo modulo - Profili di diritto interno (Prof. Giovanni Sala):

Tenuto conto del fatto che l’ordinamento generale degli enti locali costituisce oggetto dell’insegnamento di Diritto amministrativo I, il presente modulo, dopo aver richiamato i principali profili di tale ordinamento, intende approfondire aspetti specifici quali l’attuale regime dei controlli e il nuovo ruolo della dirigenza amministrativa locale.

Testi consigliati:

Per i riferimenti sui profili generali dell’ordinamento degli enti locali:

  1. Sul controllo: G. SCIULLO, La riforma del controllo sugli atti delle amministrazioni locali al vaglio del Consiglio di Stato in Le Regioni 1999, 155, 170
  2. Parere del Consiglio di Stato, Sez. I, 14.19.98, n. 219, ivi 171, 184.

  3. Sulla dirigenza STANCANELLI, Le competenze dei dirigenti degli enti locali dopo la legge 127/1997, in Giornale dir. Amm. 1998, n. 11/1998, 1045 –1050.

Per i testi normativi rilevanti nella materia si rinvia alle indicazioni fornite sub Diritto amministrativo I.

Programma secondo modulo - Profili comparatistici (Professore da nominare):

Le istituzioni locali nella prospettiva comparatistica

  1. Le principali problematiche della comparazione giuridica.
  2. Le autonomie locali in un Paese di common law: il local government britannico

Quadro generale del sistema britannico di common law.

Gli enti locali: fonti, organizzazione, funzioni e controlli.

C) Le autonomie locali in uno Stato Federale: la Germania

Le principali caratteristiche dello Stato federale tedesco.

Gli enti locali: fonti, organizzazione, funzioni e controlli.

  1. Le autonomie locali in uno Stato tendenzialmente accentrato: la Francia

Profili storici e aspetti fondamentali dello Stato francese.

Le collettività territoriali: fonti, organizzazione, funzioni e controlli.

Letture consigliate:

  1. U.MATTEI – P.G.MONATERI, Introduzione breve al diritto comparato, Padova, Cedam, 1997, pp.7-49.
  2. S.TROILO, Il local government britannico, Padova, Cedam, 1997, pp.41-133;
  3. J.IPSEN, L’amministrazione locale in Germania, in Regione e Governo locale, 1996, pp.405-439.
  4. R.SCARCIGLIA, Amministrazione locale e riforme territoriali in Germania, in Regione e Governo locale , 1995, pp.685-706.
  5. A.ROUX, Lo sviluppo e le garanzie dell’autonomia locale in Francia, in Le autonomie e l’Europa, a cura di P. Schiera, Bologna, Il Mulino, 1993, pp.47-76.

N.B. Nell’anno accademico 1999/2000 il corso viene mutuato dalla Facoltà di Giurisprudenza, alla quale gli studenti della Facoltà di Economia devono quindi fare riferimento per l’orario delle lezioni e delle attività connesse.

 

DIRITTO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (70)

(Prof. Giuseppe Trabucchi, C.d.L in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Il corso ha l’obiettivo di fornire un quadro sistematico della complessa disciplina degli intermediari finanziari, della loro distinzione in diverse categorie, dell’attività esercitata.

Programma:

I soggetti abilitati. L’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Lo svolgimento dei servizi di investimento. La vigilanza. La disciplina dei mercati. La disciplina delle crisi. Le sanzioni.

 

 

Testi consigliati:

– C. Di Noia – R. Razzante, Il nuovo diritto societario e dell’intermediazione finanziaria, Cedam, 1999.

– A. Patroni Griffi – M. Sandrelli – V. Santoro, Intermediari finanziari, mercati e società quotate, Giappichelli, 1999.

La preparazione all’esame richiede l’attiva partecipazione alle lezioni.

 

DIRITTO DEL LAVORO (70)

(Prof. Marcello De Cristofaro)

Obiettivi:

Il diritto del lavoro è un complesso normativo di varia natura e rilevanza, costituito dall’insieme delle regolamentazioni, autonome ed eteronome, aventi ad oggetto la disciplina dei rapporti di lavoro subordinato. Lo studio del diritto del lavoro ha funzione formativa per la migliore conoscenza delle problematiche inerenti ai vincoli strutturali ed ai processi evolutivi dell’organizzazione aziendale sul versante delle risorse umane.

Programma:

Modulo I

Diritto Sindacale.

La libertà sindacale. L’organizzazione sindacale. L’attività sindacale. Lo statuto dei lavoratori. La contrattazione collettiva. I mezzi di lotta sindacale.

Modulo II

Diritto dei rapporti di lavoro e della previdenza sociale.

La tipologia dei rapporti di lavoro. Il contratto di lavoro. La struttura del rapporto di lavoro. La dinamica del rapporto di lavoro. La cessazione del rapporto di lavoro. La tutela dei diritti del lavoratore. Evoluzione storica della previdenza sociale. Il sistema previdenziale.

Libri di testo:

 

 

DIRITTO DELLA SICUREZZA SOCIALE (35)

(Prof. Pier Rodolfo Menichetti, C.d.L in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Fornire allo studente una formazione specifica integrativa della preparazione complessiva.

Programma:

  1. Evoluzione e struttura del sistema previdenziale
  2. La tutela degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
  3. La tutela per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti
  4. La tutela della salute
  5. I problemi della disoccupazione ed i relativi rimedi, anche preventivi
  6. La tutela dei diritti degli Istituti previdenziali e dei soggetti protetti
  7. La previdenza integrativa

Libri di testo:

 

DIRITTO DELLE COMUNITÀ EUROPEE (70)

(Prof. Luigi Sbolci)

Obiettivi:

Il corso di diritto comunitario prende in esame i profili istituzionali e taluni aspetti dell’ordinamento giuridico dell’Unione e delle Comunità europee secondo il programma indicato di seguito tenendo conto delle modifiche che saranno introdotte dal Trattato di Amsterdam entrato in vigore il 1 maggio 1999. Il corso ha lo scopo di introdurre lo studio del sistema giuridico comunitario avvalendosi principalmente dei metodi di interpretazione valorizzati dalla Corte di giustizia delle Comunità europee.

Programma:

Parte I

Le istituzioni e le sue fonti. La struttura dell’Unione europea e delle Comunità europee: le istituzioni; i rapporti tra diritto comunitario e le norme sulla politica estera e di sicurezza comune e sulla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale; le competenze della Comunità europea; il sistema delle fonti del diritto comunitario; i rapporti tra ordinamento comunitario e ordinamento italiano anche in relazione al decentramento regionale; le relazioni esterne della Comunità europea.

 

Parte II

Il mercato interno. Il diritto materiale della Comunità europea. La realizzazione del mercato interno sulla base dei più importanti atti normativi e delle sentenze più significative della Corte di giustizia delle Comunità europee. In particolare la libera circolazione delle merci tra Stati membri con riferimento all’Unione doganale e al divieto delle restrizioni quantitative.

Testi consigliati:

– GAJA, Introduzione al diritto comunitario, Laterza, Roma - Bari, ult. ed..

– SBOLCI, La libera circolazione delle merci nella Comunità europea, in Diritto dell’Unione europea, Parte speciale, (a cura di STROZZI), Giappichelli, Torino, 2000.

Coloro che avranno frequentato regolarmente le lezioni potranno prepararsi sugli appunti dalle lezioni.

Esami propedeutici: Istituzioni di diritto privato e Diritto Internazionale.

Si consiglia agli studenti di integrare lo studio consultando i principali testi normativi in una delle seguenti raccolte:

– MENGOZZI, Casi e materiali di Diritto comunitario, Cedam, Padova, ult. ed.;

– POCAR-TAMBURINI, Norme fondamentali dell’Unione e della Comunità europea, Giuffrè, ult. ed.

– NASCIMBENE, Comunità e Unione europea, Giappichelli, Torino, ult. ed..

– TIZZANO, Codice dell’Unione europea, Cedam, Padova, ult. ed.

N.B. Nell’anno accademico 1999/2000 il corso viene mutuato dalla Facoltà di Giurisprudenza, alla quale gli studenti della Facoltà di Economia devono quindi fare riferimento per l’orario delle lezioni e delle attività connesse.

 

DIRITTO FALLIMENTARE (70)

(prof. Franco Girino)

Obiettivi:

La disciplina concerne e regolamenta le procedure concorsuali, i rimedi contro la crisi dell’imprenditore commerciale e l’esigenza di garantire la parità di trattamento dei creditori.

Programma:

Panoramica delle procedure concorsuali.

Il fallimento: presupposti; dichiarazioni di fallimento; organi; effetti verso il fallito e verso i creditori; effetti sugli atti pregiudizievoli ai creditori e sui rapporti giuridici preesistenti; l’accertamento del passivo; la ripartizione dell’attivo; chiusura del fallimento.

Libri di testo:

E’ indispensabile un codice aggiornato, meglio se di diritto fallimentare (ad esempio: MAFFEI ALBERTI, Cedam, ultima ed.). E’ quanto mai opportuno disporre anche di un codice di procedura civile aggiornato.

 

Diritto industriale (35)

(Prof. G. Paolo Dalle Vedove)

Obiettivi:

Il corso si propone di approfondire taluni aspetti del diritto della concorrenza, delle privative industriali e del diritto dell’economia in genere. Il corso si articola in un programma principale ed in uno alternativo. Le lezioni verteranno sul primo, tranne diversa iniziale opzione da parte della maggioranza degli studenti frequentanti.

Programma del corso principale:

Il consorzio (funzione, oggetto, struttura dell’istituto consortile nella dottrina e giurisprudenza), analisi di fattispecie concrete e di statuti. La problematica della società consortile. Consorzi e cartelli nel diritto della concorrenza. Le associazioni temporanee di imprese.

Programma del corso alternativo:

I marchi di impresa. La disciplina nazionale e comunitaria. L’Arrangement di Madrid. La ditta ed altri segni distintivi dell’attività di impresa, le denominazioni d’origine, le indicazioni di certificazione e garanzia, i marchi collettivi.

Avvertenza:

Lo studente, indipendentemente dalla frequenza, potrà sostenere l’esame sull’uno o sull’altro programma, a libera scelta. E’ inoltre utile, soprattutto ai fini del corso principale, aver già sostenuto l’esame di Diritto commerciale.

Libri di testo:

Il docente metterà a disposizione degli studenti, all’inizio del corso, proprie dispense. Altre fonti (testi, estratti), con particolare riguardo al programma alternativo, verranno parimenti comunicati all’inizio del corso.

 

 

DIRITTO INTERNAZIONALE (70)

(Prof. Francesca Menegazzi)

Obiettivi:

Finalità del corso è di fornire gli elementi basilari delle singolari caratteristiche dell’ordinamento giuridico internazionale e di quello comunitario. Verranno pertanto messe in luce, in particolare, le fonti dei due suddetti ordinamenti, il loro continuo progressivo sviluppo (anche ad opera delle organizzazioni internazionali), i rispettivi soggetti, i procedimenti di formazione normativa, e l’inserimento delle norme internazionali e comunitarie nell’ordinamento italiano.

Programma:

Modulo I

L’ordinamento giuridico internazionale, le sue fonti e i riflessi della sua normazione in Italia, nonché la cooperazione in campo economico, politico e sociale a livello internazionale (in particolare: origini, struttura e attività delle più importanti organizzazioni internazionali).

Modulo II

La cooperazione in campo economico, politico e sociale a livello europeo (in particolare: origini struttura e attività dell’Unione europea).

Libri di testo:

e a scelta:

oppure

oppure

oppure

 

 

DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA (70)

(Prof. Silvio Riondato)

Obiettivi:

La materia comprende rilevanti settori attinenti all’odierna, complessa realtà economica, per i quali sono previste apposite norme punitive, di carattere penale-criminale o penale-amministrativo: i settori societario - compresa l’intermediazione finanziaria -, bancario, tributario, fallimentare, lavoristico, quello dell’ambiente con urbanistica ed edilizia, e altri. Il corso tende a fornire la conoscenza dei principi penalistici comuni a tutti i settori e, per i primi tre, gli strumenti interpretativi delle singole fattispecie astratte, le quali saranno trattate monograficamente per classi con il necessario riferimento ai concreti problemi applicativi.

Programma:

1. Parte generale:

Nozioni introduttive sul diritto penale dell’economia. Criminalità economica: tipologia d’autore e tipologia di comportamenti. I beni giuridici tutelati. Il problema della responsabilità penale delle persone giuridiche e degli enti di fatto. La delega di funzioni.

2. Parte speciale:

a) Reati societari. Principi generali. False comunicazioni sociali. Distribuzione di utili fittizi o non ripartibili. Manovre fraudolente sui titoli della società. Fraudolenta supervalutazione dei conferimenti in natura o del patrimonio sociale. Formazione fittizia di capitale sociale nei raggruppamenti di società. Artificiosa formazione della maggioranza assembleare. Infedeltà degli organi sociali. Insider trading. Reati in materia di intermediazione finanziaria.

b) Reati e illeciti amministrativi in materia bancaria. Principi generali. Sanzioni in materia di assegno bancario e cambiale. Fattispecie criminose previste dal decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia).

c) Reati tributari. Principi generali Reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Depenalizzazione.

d) Illecito amministrativo tributario. Principi generali. Principali figure di illecito.

Libri di testo:

Per la parte generale:

 

Per la parte speciale:

 

DIRITTO PUBBLICO DELL'ECONOMIA (70)

(Prof. Silvio Troilo)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire le conoscenze dei principali profili giuridici dell'intervento pubblico nell'economia in Italia, completando idealmente il quadro delineato, in parte, nell'ambito del Diritto amministrativo, del Diritto del lavoro e del Diritto comunitario.

Nella prima parte del corso verranno analizzati i principi che la Costituzione italiana detta in materia economica (letti alla luce di quelli stabiliti dai Trattati comunitari europei), mentre nella seconda verranno illustrate le più importanti modalità di azione dei pubblici poteri in campo economico, in particolar modo la regolamentazione del mercato mediante l’intervento delle autorità amministrative indipendenti.

Programma:

Cenni storici sull'intervento pubblico in campo economico nell'ordinamento italiano. I principi costituzionali in materia economica. L'incidenza dell'ordinamento europeo. La regolamentazione pubblica dell'attività economica nell'ordinamento repubblicano: in particolare, la programmazione economica.

La regolamentazione del mercato: il modello delle autorità indipendenti. Origini e struttura. La nozione di indipendenza. Il mercato e la concorrenza dal punto di vista dell’ordinamento giuridico: il Trattato CEE, la Costituzione, la legge 287/90. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: struttura, poteri e funzioni. Le Autorità "di settore": l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Le Autorità e il mercato finanziario: la Banca d’Italia, la Consob e l’ISVAP.

Libri di testo:

– S. CASSESE, La nuova costituzione economica, Laterza, Bari, ultima edizione.

Avvertenze:

Le principali fonti normative della materia possono essere reperite nel Codice costituzionale ed amministrativo, a cura di G. de Vergottini e F.A. Roversi Monaco, Maggioli, Rimini, ultima edizione disponibile.

Per gli studenti che avranno frequentato il corso, l'esame verterà essenzialmente sugli argomenti svolti, per i quali verranno segnalate specifiche letture.

 

DIRITTO REGIONALE (70)

(Prof. Paolo Cavaleri)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire una conoscenza dell’organizzazione e delle funzioni della Regione, nonché dei suoi rapporti con lo Stato da una parte e (solo per cenni) con gli enti locali dall’altra. A questo scopo, si procederà all’analisi non solo delle fonti normative, ma anche dei materiali giurisprudenziali (specie delle sentenze della Corte Costituzionale). La materia verrà studiata prevalentemente nel suo versante "costituzionalistico", limitando agli aspetti fondamentali la considerazione del versante "amministrativistico".

Programma:

Parte I

Introduzione. Le vicende relative all’attuazione dell’ordinamento regionale previsto dalla Costituzione; la formazione degli statuti speciali e ordinari.

L’organizzazione delle Regioni. La forma di governo regionale; il Consiglio; il Presidente della Giunta, la Giunta, l’amministrazione.

Parte II

Le funzioni delle Regioni. L’autonomia legislativa. L’autonomia amministrativa. L’autonomia finanziaria.

I controlli statali sulle Regioni. Il controllo sulle leggi. Il controllo sugli atti amministrativi. Il controllo sugli organi.

La collaborazione fra Stato e Regioni.

Testo consigliato:

Testi normativi:

Per lo studio della materia è indispensabile il riferimento costante alle norme della Costituzione, degli statuti regionali, delle principali leggi statali costituzionali ed ordinarie relative alla disciplina. Allo scopo può essere utilizzata la seguente raccolta: P. CAVALERI (a cura di ), Codice breve di diritto regionale, Libreria Universitaria Editrice, Verona, 1999.

Avvertenze:

Nell’anno accademico 2000-2001 il corso viene mutuato dalla Facoltà di Giurisprudenza, alla quale gli studenti della Facoltà di Economia devono quindi fare riferimento per l’orario delle lezioni e delle attività connesse. Il docente è a disposizione degli studenti per ogni ulteriore chiarimento. L’iscrizione all’esame si riceve in aula nel giorno di apertura di ciascun appello.

 

DIRITTO SINDACALE (70)

(Prof. Andrea Pilati)

Obiettivi:

Il diritto sindacale è costituito da quel complesso di norme che, disciplinando l’organizzazione e l’azione delle associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, rappresenta una parte del diritto del lavoro inteso in senso lato. Il corso ha lo scopo di fornire i principali elementi per la conoscenza dei soggetti del diritto sindacale e degli strumenti operativi da questi utilizzati. L’analisi riguarderà quindi gli attori di questo sistema normativo (organizzazioni dei lavoratori, datori di lavoro e loro associazioni, istituzioni pubbliche ), il quadro istituzionale e normativo (sia legale che contrattuale), l’azione contrattuale collettiva e quella conflittuale.

Programma:

Modulo I

Evoluzione storica dell’ordinamento sindacale. Principi costituzionali e generali del diritto sindacale. La libertà sindacale. L’organizzazione sindacale dei lavoratori e dei datori di lavoro. Rappresentanza e rappresentatività sindacale.

Modulo II

La struttura della contrattazione collettiva. I contenuti del contratto collettivo. L’autotutela e il diritto di sciopero. Le altre forme di lotta sindacale e la serrata.

Libri di testo:

– F. CARINCI, R. DE LUCA TAMAJO, P. TOSI, T. TREU, Il diritto sindacale, Utet, Torino, ult. ed.

 

 

 

 

 

 

DIRITTO TRIBUTARIO (70)

(Prof. Maurizio Sebastiano Messina)

Obiettivi:

Il corso è volto a fornire agli studenti la conoscenza istituzionale di quel complesso di norme che regolano l’imposizione e la riscossione dei tributi. Sarà data particolare attenzione allo studio della disciplina del rapporto che si instaura tra il soggetto attivo (Ente impositore) ed il soggetto passivo (contribuente) della relativa prestazione. Nell’approfondimento delle connesse problematiche si curerà lo studio dei poteri del legislatore, dell’amministrazione, del giudice.

La parte speciale del corso avrà ad oggetto lo studio delle singole imposte con una particolare attenzione al sistema dell’imposizione sui redditi e sui trasferimenti concernenti la fiscalità dell’impresa. L’obiettivo di questa parte del corso è quello di fornire una conoscenza sistematica di base della struttura delle singole imposte.

Programma:

Parte generale

Le fonti del diritto tributario. L 'interpretazione delle leggi tributarie. Concetto e classificazione dei tributi. Il rapporto giuridico di imposta. I soggetti attivi e passivi del rapporto d 'imposta. L 'accertamento dei tributi. Il processo tributario. La riscossione dei tributi. Le sanzioni fiscali.

Parte speciale

L 'imposta sul reddito delle persone fisiche. L 'imposta sul reddito delle persone giuridiche. L 'imposta sul valore aggiunto. L 'imposta di registro, cenni. L’imposta regionale sulle attività produttive.

Testi consigliati

M. Trimeloni, Diritto tributario I principi, Parma, 1998 (le parti oggetto di studio saranno indicate nel corso delle lezioni)

S. La Rosa, Amministrazione finanziaria e giustizia tributaria, Giappichelli, Torino, 2000.

R. Lupi, Diritto Tributario, parte speciale, Giuffrè, Milano, 2000, Sez. A; sez. B prima parte; Sez. C; Sez. B seconda parte; Sez. E; Sez. G; sez. H; Sez. L. pag. 379-385;

ovvero

E. De Mita, Principi di diritto tributario, Giuffrè, Milano, 1999, da pag. 5 a pag. 28; da pag. 77 a pag. 260; da pag. 369 a pag. 416; da pag. 505 a pag. 513.

S. La Rosa, Amministrazione finanziaria e giustizia tributaria, Giappichelli, Torino, 2000.

 

ovvero

P. Russo, Manuale di diritto tributario, 3° ed., Giuffrè, Milano, 1999, pp. 3-110; 127-134; 147-200; 555-774.

S. La Rosa, Amministrazione finanziaria e giustizia tributaria, Giappichelli, Torino, 2000.

 

ECONOMETRIA I (70)

(Prof. Federico Perali)

Obiettivi:

Il corso si propone di fondere nozioni economiche e statistiche precedentemente acquisite in un unico schema organico e di fornire un insieme strutturato di strumenti sulla base dei quali sia possibile effettuare una corretta valutazione dell'evidenza empirica in ambito economico ed aziendale, cioè, ad esempio, investigare la validità empirica di teorie economiche, valutare l'efficacia di programmi pubblici, simulare gli effetti di scenari diversi di politiche economiche. Infatti, anche se le informazioni statistiche disponibili in ambito economico ed aziendale si accumulano a un tasso crescente non possono da sole spiegare il comportamento dei soggetti economici ed anche l'analisi descrittiva delle regolarità empiriche non può fornire una spiegazione soddisfacente del modo in cui i soggetti economici interagiscono.

Propedeuticità:

Sono richiesti come propedeutici Matematica Generale e Statistica I; Statistica II e Statistica Aziendale sono complementari, ma non dei prerequisiti.

Programma del corso:

1. Richiami di Algebra Lineare e di Inferenza Statistica.

2. Il modello lineare classico: ipotesi, il metodo di stima dei minimi quadrati ordinari, proprietà statistiche degli stimatori dei minimi quadrati ordinari, il metodo della massima verosimiglianza.

3. Inferenza nel modello lineare classico: verifica di ipotesi lineari, test t e F, i minimi quadrati vincolati.

4. Cenni di teoria delle distribuzioni limite.

5. Proprietà in grandi campioni dello stimatore dei minimi quadrati ordinari, dello stimatore di massima verosimiglianza e dei test statistici connessi.

6. Il modello lineare dinamico.

7. La diagnostica nel modello lineare: test di stabilità strutturale, test di corretta specificazione della media, test di autocorrelazione, test di eteroschedasticità.

8. Il metodo di stima delle variabili strumentali: motivazione, proprietà degli stimatori, test di Sargan e test di Hausman.

9. Il modello lineare generalizzato: lo stimatore dei minimi quadrati generalizzati e sue proprietà.

10. Modelli ad equazioni simultanee: identificazione e stima (cenni).

11. Serie Temporali. Processi stocastici: definizione e proprietà. Stazionarietà. I processi autoregressivi (AR) e a media mobile (MA). Serie non stazionarie e cointegrazione.

Libro di testo consigliato:

– W.H.GREENE, Econometric Analysis, Macmillan, New York, terza edizione, cap. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 11, 12, 13, 16, 18 (un elenco dettagliato dei paragrafi rilevanti sarà fornito durante il corso),1997.

– A.S. GOLBERGER, A course in Econometrics, Harvard University Press, Harvard, 1991.

Libri di consultazione (in ordine crescente di difficoltà):

– G. S. MADDALA, Introduction to Econometrics, Macmillan, New York, 1992.

– C. DOUGHERTY, Introduction to Econometrics, Oxford University Press, Oxford, 1992.

– N.CAPPUCCIO e R. ORSI, Econometria, Il Mulino, Bologna, 1992.

– J. JOHNSTON, Econometrica, Franco Angeli, 1995.

– F. PERACCHI Econometria, McGraw-Hill, Milano, 1995.

Note:

Appunti di lezione saranno disponibili per i punti 4, 5, 6, 7, 8 e 10. Lo studente avrà la possibilità di utilizzare dei pacchetti econometrici (EVIEWS, GAUSS, TSP, STATA).

 

ECONOMETRIA II (35)

(Prof. Diego Lubian)

Obiettivi:

Il corso si propone fornire agli studenti degli strumenti econometrici utili per l'analisi univariata e multivariata di serie storiche riguardanti variabili finanziarie: tassi di cambio, prezzi e rendimenti di titoli finanziari, tassi d'interesse, ecc.. Nel corso verrà posta una certa enfasi sia sulle diverse formulazioni empiriche analizzabili a partire da una stessa relazione teorica che sulla verifica statistica della specificazione del modello: costanza dei parametri, proprietà dei residui, capacità previsiva, significatività di altre variabili esplicative. Le applicazioni, con software econometrico tipo EVIEWS, GAUSS, riguarderanno alcuni importanti modelli economici finanziari, come il market model, il CAPM e l'APT, che verranno stimati su dati relativi a quotazioni di titoli italiani e internazionali. Prerequisiti: Statistica I, Econometria I.

Programma:

  1. Introduzione alle serie storiche stazionarie (modelli ARMA).
  2. La non-stazionarietà delle serie storiche finanziarie.
  3. Test per la verifica della presenza di radici unitarie nelle serie storiche.
  4. Modelli lineari con variabili non stazionarie.
  5. La volatilità nelle serie storiche finanziarie. Modelli per l'eteroschedasticità condizionale.
  6. Efficienza del mercato dei capitali e sua verifica empirica.
  7. Il modello Capital Asset Pricing Model (CAPM) e sua verifica empirica.
  8. Il modello Arbitrage Pricing Theory (APT) e sua verifica empirica.

Libri di testo:

 

ECONOMIA AGRARIA (70)

(Prof. Vittorio Bonuzzi)

Obiettivi:

Il corso intende dare un quadro delle varie metodologie dell’Economia Agraria con riferimento alla compilazione dei bilanci aziendali, alla convenienza economica degli investimenti nel settore agricolo, alla analisi della efficienza aziendale in termini economici, al credito agrario, alle possibilità di finanziamento alle aziende. Verranno illustrati in seguito i rapporti fra agricoltura sostenibile e territorio, il processo di globalizzazione economica, la situazione di import/export della agricoltura.

Modulo I

Analisi aziendale, fattori di produzione, organizzazione aziendale, tipi di impresa, impostazione produttiva. Bilancio e conto economico, convenienza economica degli investimenti, indicizzazione economica della efficienza aziendale. Aziende agricole e filiera agroalimentare, Agenda 2000. Agricoltura sostenibile e territorio. Credito agrario e finanziamento alle aziende agricole.

 

 

Modulo II

Economia agraria dell’Italia e della U.E. Differenze strutturali imprenditoriali ed economiche delle aziende agricole italiane ed europee. Interrelazioni economico-agrarie fra U.E./P.E.C.O./PAESI MED./SITUAZIONE MONDIALE. Internazionalizzazione e globalizzazione del settore agricolo.

Libri di testo:

Libri di consultazione:

Note:

Lo studente ha la possibilità di apprendere gli strumenti per la stima econometrica esercitandosi con i programmi GAUSS, STATA e TSP. Parte dell’esame richiede lo sviluppo di una ricerca empirica applicata ad un problema econometrico scelto dallo studente. Questa esercitazione pratica potrà servire come base del futuro lavoro di tesi in economia o econometria.

 

ECONOMIA AGROALIMENTARE (70)

(Prof. Pietro Berni)

Obiettivi:

Partendo dalla posizione delle diverse scuole di pensiero sulla concezione di Sistema Agroindustriale (SAI), il corso intende guidare alla comprensione della struttura e degli aspetti dinamici che caratterizzano le filiere agroalimentari quali elementi costitutivi del SAI. Inoltre si vogliono approfondire le relazioni tra le diverse branche del sistema economico al fine di valutare il peso e la capacità di attivazione del Sistema Agroalimentare sull’economia nazionale. Il ricorso a casi studio consentirà di evidenziare problemi, strategie e risultati delle più significative filiere agroalimentari europee.

Programma:

Intorno al concetto di agroindustriale. Il sistema agroalimentare attraverso l’analisi della contabilità nazionale. Le strutture delle filiere agroalimentari e le relazioni fra gli agenti.

L’innovazione di processo e di prodotto nel sistema agroalimentare.

La dinamica e la struttura dei consumi alimentari. I criteri di scelta e la percezione del consumatore. La segmentazione del mercato. Casi studio.

Struttura, evoluzione e strategia della distribuzione moderna italiana ed europea. Casi studio.

Struttura, evoluzione e strategia della industria agroalimentare italiana ed europea. I metodi per la misura della competitività dell’industria agroalimentare. Casi studio.

Struttura ed evoluzione del settore agricolo in Italia e in Europa.

I rapporti fra agricoltura, industria e distribuzione. Coordinamento via mercato, integrazione orizzontale e verticale nel sistema agroalimentare.

Cooperazione e associazionismo. La cooperazione agroalimentare: aspetti giuridici, istituzionali, organizzativi ed economico-finanziari. Casi studio.

Dai distretti agroindustriali alle reti di impresa. Casi studio.

Prodotti tipici e sviluppo economico e territoriale. Aspetti giuridici, istituzionali e organizzativi dei marchi collettivi. Casi studio.

Internazionalizzazione del sistema agroalimentare e ruolo delle multinazionali. Casi studio.

Le politiche agroalimentari dell’UE e i nuovi accordi internazionali. Casi studio.

Libri di testo:

Durante il corso verranno fornite puntuali indicazioni bibliografiche e messi a disposizione gli appunti dalle lezioni.

 

ECONOMIA APPLICATA (35)

(Prof. Federico Perali)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire le conoscenze fondamentali teoriche ed applicate dei problemi relativi alla economia applicata.

I. Economia della Produzione: La teoria duale applicata all’analisi della produzione. Stima della funzione di produzione, costo e profitto. Analisi parametrica e non parametrica del cambiamento tecnologico. Analisi parametrica e non parametrica dell’efficienza. La produzione in condizioni di incertezza. Teoria statica e dinamica della famiglia. La funzione di produzione familiare. La contrattazione intra-familiare.

II. Economia del Consumatore e del benessere: La teoria duale applicata all’analisi del consumo. Analisi parametrica e non parametrica delle funzioni di Engel. La stima di un sistema di domanda completo. Relazioni tra analisi della domanda e a) comportamento del consumatore, b) nutrizione, e c) l’analisi del benessere. La stima del costo dei bambini. La misurazione della povertà.

III. Economia e Analisi politica dei mercati: Un modello di attese razionali per l’analisi multimercato. Analisi della competizione interregionale. Eterogeneità del prodotto e teoria edonica della qualità. Modelli di equilibrio parziale, di multimercato e modelli di equilibrio generale: un confronto critico. La misurazione dell’impatto sul benessere delle politiche economiche.

IV. Economia ambientale: Metodi per la valutazione dei beni non di mercato. Disegno dei questionari per la valutazione contingente e per il costo del viaggio e tecniche di stima. Il metodo dei prezzi edonici. Il controllo ottimale delle risorse naturali.

Libri di testo:

– F. PERALI, Saggi di Microeconomia Applicata, Carocci, 2000.

– F. PERALI, Esercitazioni di Microeconomia Applicata, Carocci, 2000.

– F. PERALI, Behavioral and welfare analysis of consumption, testo in preparazione.

Libri di consultazione:

– E. R. BERNDT, The Practice of Econometrics, Addison-Welsey Publishing Company, 1992.

– R. G. CHAMBERS, Applied Production Analysis, Cambridge, Cambridge University Press, 1989.

– J. W. CHUNG, Utiliy and Production Functions, Blackwell Publishers, Cambridge, USA, 1994.

– A. J. DEATON, J. MUELLBAUER, Economics and Consumer Behaviour, Cambridge, Cambridge University Press, 1980.

– A. DEATON, The Analysis of Household Surveys - Microeconometric Analysis for Development Policy, Research Program in Development Studies, Princeton University.

– A. F. DE JANVRY, E. SAUDOLET, Quantitative Development Policy Analysis, Ed. John Hopkins, 1995.

– A.M. FREEMAN, The Measurement of Enviromental and Resource Values, Resource for the Future, Washington, DC, 1993.

– P. HELMBERGER, J.P.CHAVAS, Economics of Agriculture: Production, Marketing and Pricing, Ed. McGraw Hill, 1996.

– R. G. LIPSEY, K.A. CHRYSTAL, Positive Economics, Oxford University Press, 1996.

– A. MAS-COLELL, M.D. WHINSTON, Microeconomic Theory, Oxford University Press, 1996.

– P. O. JOHANSSON, Cost-Benefit Analysis of Enviromental Change, Cambridge, Cambridge University Press, 1993.

Note:

Gli studenti interessati possono presentare anche un lavoro professionale d’approfondimento su un tema di economia applicata concordato con il docente. Questa esercitazione potrà servire come base del futuro lavoro di tesi in economia applicata.

 

ECONOMIA AZIENDALE (70)

(Prof. Angela Broglia, lett. A - K e L - Z)

Obiettivi:

Il corso di economia aziendale si propone di sviluppare una comune conoscenza nell’ambito delle discipline aziendali per studenti di diversa provenienza e formazione scolastica. In particolare il corso intende fornire le basi per acquisire una capacità di analisi critica in merito alle complesse problematiche economico-aziendali, con specifico riferimento agli aspetti patrimoniale, finanziario ed economico della gestione nonché agli strumenti metodologici e sistematici per la determinazione delle fondamentali quantità d’azienda.

Programma:

1. L’azienda nel sistema sociale ed economico

Introduzione all’economia aziendale. La concezione istituzionale dell’azienda. La classificazione delle aziende. Il soggetto giuridico dell’azienda. Il soggetto economico dell’azienda. Il fine istituzionale dell’azienda.

2. La gestione aziendale

Le varie fasi della vita dell’azienda. L’unitarietà del ciclo di gestione. Il ciclo di gestione nelle imprese. L’aspetto patrimoniale della gestione. La gestione studiata sotto l’aspetto finanziario. L’aspetto economico della gestione.

3. I costi di produzione

Il processo di formazione dei costi. Le varie configurazioni di costo di produzione. Le finalità nella determinazione dei costi.

4. Il reddito nelle imprese

La nozione di reddito globale. La nozione di reddito di esercizio. I procedimenti per la determinazione del reddito di esercizio. I tipici componenti del reddito di esercizio. I prudenziali valori-limite nella stima dei tipici componenti del reddito di esercizio.

5. Il capitale d’impresa

Il capitale di funzionamento. Il capitale d’apporto. Il capitale di liquidazione.

6. Il trasferimento dell’impresa in economia aziendale

Nozioni introduttive sul trasferimento dell’impresa. Il procedimento fondamentale per la determinazione del capitale economico. Gli altri procedimenti per la determinazione del capitale economico. L’interpretazione del capitale economico.

7. L’integrità economica del capitale

Le oscillazioni nel valore economico della moneta. Le metodologie di assestamento suggerite dalla dottrina economico-aziendale. La teoria della duplice tecnica di valutazione del capitale di funzionamento. Analisi critica del concetto di integrità del capitale.

8. Le rilevazioni contabili nelle imprese

Nozioni preliminari per le rilevazioni contabili sistematiche. Le rilevazioni elementari e le rilevazioni sistematiche. I metodi scritturali. La logica delle scritture contabili informate al sistema del reddito: scritture di esercizio, di assestamento e di chiusura generale dei conti.

9. La struttura del bilancio di esercizio destinato alla pubblicazione nelle imprese non esercitanti particolari attività

La derivazione del bilancio di esercizio dalla contabilità generale. Il bilancio di esercizio destinato alla pubblicazione. Lo schema obbligatorio dello stato patrimoniale. Lo schema obbligatorio del conto economico. Il contenuto obbligatorio della nota integrativa. Il bilancio in forma abbreviata.

Libri di testo:

 

 

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (70)

(Prof. Roberto Bottiglia, C.d.L. in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Nell’articolazione del piano di studio, il Corso di Economia degli intermediari finanziari si configura come insegnamento di base volto a fornire il quadro di riferimento entro cui collocare, in modo organico e sequenziale, gli altri insegnamenti dell’area finanziaria che verranno impartiti negli anni successivi. A tal fine il Corso ha per oggetto l’analisi del sistema finanziario, condotta con riferimento, da un lato, ai modelli esplicativi delle funzioni svolte dagli intermediari e dai mercati finanziari e, dall’altro lato, alle combinazioni economiche che caratterizzano le diverse tipologie di intermediari.

Programma:

Modulo I

Il mercato dei finanziamenti e il sistema finanziario.

1. Il circuito del reddito e il processo di risparmio e di investimento. – 2. I circuiti di collegamento tra domanda e offerta di attività finanziarie. – 3. Il circuito diretto. I mercati finanziari. Struttura e funzionamento dei mercati - 4. Il circuito indiretto. Struttura e funzioni degli intermediari finanziari. Gli intermediari finanziari bancari e non bancari. Gli intermediari del settore assicurativo e previdenziale. – 5. I modelli di sistema finanziario: sistemi orientati alla banca e sistemi orientati ai mercati. – 6. I processi di integrazione internazionale degli intermediari e dei mercati finanziari. – 7. Le regole di funzionamento e le politiche di controllo del sistema finanziario: la regolamentazione e la vigilanza. – 8. I processi di assunzione e di gestione dei rischi da parte degli intermediari finanziari. – 9. Le condizioni di equilibrio reddituale e finanziario delle diverse tipologie di intermediari finanziari.

Modulo II

Il sistema finanziario italiano nel quadro dell’Unione Monetaria Europea.

1.L’unione Monetaria Europea e l’EURO. – 2. Il Sistema europeo di banche centrali e la Banca Centrale Europea: struttura e funzionamento. – 3. L’ordinamento istituzionale dell’attività bancaria e creditizia e dell’intermediazione finanziaria. – 4. La vigilanza: obiettivi, autorità, forme e strumenti. – 5. Le banche e i gruppi bancari. – 6. Gli intermediari finanziari. – 7. Le società di gestione del risparmio. – 8. Le imprese di assicurazione. – 9. I fondi pensione. – 10. Gli intermediari nel settore dei servizi di investimento. – 11. L’organizzazione e la regolamentazione dei mercati degli strumenti finanziari. Le società di gestione dei mercati. I mercati: operatori e strumenti finanziari.

 

 

Libri di testo:

In relazione alle rilevanti modificazioni avvenute nell’aspetto istituzionale e di organizzazione dei mercati finanziari, si rende necessario un adeguamento del materiale didattico che tenga conto anche delle più recenti novità editoriali. A tal fine, i testi suggeriti per la preparazione dell’esame verranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni.

 

ECONOMIA DEI GRUPPI, DELLE CONCENTRAZIONI

E DELLE COOPERAZIONI AZIENDALI (70 = 2 x 35)

(Prof. Alessandro Lai – Prof. Antonio Tessitore)

Obiettivi:

Il corso tende a sviluppare la capacità di comprensione delle diversificate realtà aziendali operanti nei sistemi economici contemporanei, utilizzando gli strumenti e le metodologie acquisite nei corsi di base.

Il corso si articola in due moduli di 35 ore: nel primo, si studiano i caratteri istituzionali delle aggregazioni di imprese, coerentemente ai rispettivi processi di integrazione. Nel secondo, l’attenzione si focalizza sulla teoria di creazione, destinazione e misurazione del valore di impresa e di gruppo.

Programma:

Parte prima – I caratteri istituzionali degli aggregati aziendali (Prof. A. Lai)

L’evoluzione dell’impresa dalla crescita interna alla nascita degli aggregati aziendali:

  1. I processi di crescita interna e i processi di crescita esterna
  2. I fattori determinanti i processi di aggregazione
  3. La ridefinizione dei "confini" organizzativi e istituzionali dell’impresa e i connessi processi di integrazione
  4. Le reti di imprese
  1. Le tipologie di aggregazione aziendale:
    1. Le forme non equity e i loro fattori determinanti
    2. Le forme equity e i loro fattori determinanti
  2. Alcune fattispecie di aggregati aziendali:
    1. Le joint ventures
    2. I gruppi
    3. Le imprese cooperative
  3. L’equilibrio economico-finanziario nei gruppi di imprese, nelle imprese cooperative e nei sistemi di imprese cooperative

Parte seconda – Il processo di formazione del valore nelle imprese e negli aggregati (Prof. A. Tessitore)

  1. Il valore economico come chiave esplicativa dell’evoluzione delle forme aziendali:
    1. Finalismo aziendale e valore
    2. La creazione del valore nei sistemi economici contemporanei
  2. La teoria di creazione del valore:
    1. Valore del capitale economico e valore di mercato
    2. I fattori determinanti il valore prodotto e diffuso dalle imprese
  3. La misurazione del valore economico:
    1. Modelli e metodi di determinazione del valore
    2. Problemi di stima dei parametri
  4. Il valore economico nei gruppi:
    1. Diverse metodologie di misurazione del valore
    2. L’impiego del bilancio consolidato nella stima del valore economico di gruppo

Libri di testo:

– M. CATTANEO, Principi di valutazione del capitale d’impresa, Il Mulino. Economia e gestione dell’impresa, Bologna, 1998.

– M. CONFALONIERI, Lo sviluppo e la dimensione dell’impresa, Giappichelli, Torino, 1998.

– A. LAI, L’analisi economico-finanziaria nelle cooperative di trasformazione: una proposta metodologica, in Finanza, imprese e mercati, anno I, n. 3, 1989.

– A. TESSITORE, La cooperazione tra presente e futuro. Il contributo della ricerca economico-aziendale, in Rivista Italiana di ragioneria e di Economia Aziendale, anno XCVIII, settembre-ottobre 1998, n. 9-10.

Avvertenze:

E’ prevista un’unica prova di esame di profitto.

 

ECONOMIA DEI MERCATI AGRICOLI E FORESTALI (70)

(Prof. Francesco Pecci)

Obiettivi:

Il corso si propone di far conoscere agli studenti i principali strumenti di analisi necessari per comprendere:

a) il funzionamento del mercato dei prodotti agricoli, evidenziandone le peculiarità rispetto al mercato in generale ;

b) i meccanismi di intervento e di regolazione dei mercati che più diffusamente interessano il settore agroalimentare.

Programma:

Modulo I

  1. Il consumo e la domanda di prodotti agricoli ed alimentari;
  2. I sistemi agroalimentari e l’offerta dei prodotti;
  3. Le principali caratteristiche dell’economia del mercato dei prodotti agricoli.

Modulo II

  1. Gli strumenti di gestione e di regolazione dei mercati agricoli;
  2. L’intervento pubblico nei mercati agricoli: la Politica Agraria Comunitaria;
  3. I meccanismi di coordinamento verticale operanti all’interno del sistema agroalimentare.

Libri di testo:

Durante il corso saranno distribuiti alcuni testi che trattano specifici argomenti del corso.

 

ECONOMIA DEI TRASPORTI (70)

(Prof. Cesare Surano)

Obiettivi:

Scopo del corso è di fornire i principali elementi per un’analisi dei diversi sistemi di mobilità e del loro ruolo nello sviluppo, sia dei paesi industrializzati, sia dei paesi emergenti. Particolare attenzione è dedicata allo studio degli aspetti giuridici, territoriali ed economico-sociali del sistema dei trasporti in Italia e nell’Unione Europea.

Programma:

Modulo I

Territorio, infrastrutture, sistemi, organizzazione e gestione

1. Introduzione.

Ruolo ed importanza del trasporto in economia. Logiche tecniche ed economiche del trasporto. Funzioni, limiti e livelli del trasporto.

2. Le infrastrutture.

Tipologia. Ruolo incentivante e condizionante delle infrastrutture. Livelli tecnici delle infrastrutture. Vincoli allo sviluppo economico. Caratteristiche specifiche delle infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali ed intermodali.

3. I sistemi di trasporto.

Classificazione dei modi di trasporto. Trasporti su ferro. Trasporti su strada. Trasporti marittimi, fluviali, lacuali. Trasporti aerei. Trasporti speciali. Trasporti urbani. Trasporti merci specializzati. Trasporti combinati. Nuovi mezzi di trasporto.

4. Struttura giuridica e gestionale dei trasporti.

Quadro generale europeo comparato. Le "direttive" dell’Unione Europea e il sistema italiano. Gli istituti fondamentali deisistemi di trasporto. Autorizzazione e concessione nei trasporti. Gestione diretta, pubblica e municipalizzata. Particolarità del trasporto merci. Compagnie di bandiera. Le F.S. organizzate in S.p.A.: struttura della "holding". Riforme giuridiche in atto nei trasporti. Le privatizzazioni. Le regionalizzazioni e la legge sul trasporto pubblico. L’istituto dell’affidamento.

Modulo II

Economia, politica e analisi applicative

5. Struttura economica dei trasporti.

Definizioni e classificazioni. Concorrenza, monopolio e monopoloidi nei trasporti. I diversi costi del trasporto. I prezzi del trasporto. Elasticità ed interdipendenza. Coefficienti di esercizio e indici di valutazione. Sistemi di tariffazione. Fondo nazionale trasporti. Meccanismi di finanziamento ai trasporti. Servizi minimi.

6. Politica dei trasporti.

Uso del territorio e sistemi di trasporto. Variabili esogene (demografia, tecnologia, ecc.) e livello dei trasporti. I trasporti nei paesi ad economia avanzata. Le problematiche di trasporto nelle grandi aree urbane. I trasporti nei Paesi in via di sviluppo. Concorrenza ed integrazione fra sistemi di trasporto. Pianificazione dei trasporti. Intermodalità. Infrastrutture intermodali e logiche di gestione. Il P.G.T. Assi e corridoi di trasporto. Bacini di utenza. L’Alta Velocità Ferroviaria. Tecniche gestionali del trasporto. Il mercato unico europeo dei trasporti.

7. Tecniche di studio dei trasporti.

Metodi di analisi. Analisi costi-benefici. Tipologia dei costi e dei benefici. Indici di redditività. Indagini di campagna. Indagini volumetriche e O/D. Modelli gravitazionali ed econometrici. Limiti e validità delle analisi quantitative. Esame di casi specifici. Controlli e scelte degli enti di finanziamento nazionali ed internazionali.

Testi di riferimento:

Durante il corso verranno effettuate visite mirate a sistemi ed infrastrutture di trasporto nell’area veronese e condotti seminari su argomenti specifici con la partecipazione di esperti del settore.

 

 

ECONOMIA DEL LAVORO (35)

(Prof. Giam Pietro Cipriani)

Obiettivi:

Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del mercato del lavoro applicando i concetti generali e le tecniche apprese nei corsi di micro e macroeconomia.

Programma:

  1. Offerta di lavoro
  2. Domanda di lavoro
  3. Mercato del lavoro e determinazione del salario
  4. Macroeconomia del mercato del lavoro

Libri di testo:

– P. FALLON, D. VERRY, The Economics of Labour Markets, Oxford, Philip Allan, 1988.

– R.K. FILER, D.S. HAMERMESH, A.E. REES, The Economics of Work and Pay, New York, Harper Collins, 1996.

– A. DEL BOCA, Lezioni di economia del lavoro, Torino, Giappichelli, 1992

 

ECONOMIA DELL’AMBIENTE (35)

(Prof. Maria Grazia Totola)

Obiettivi:

Il corso, muovendo dall’analisi dei diversi approcci di pensiero, si propone di definire i principi teorici e gli strumenti applicativi idonei all’inserimento delle tematiche ambientali all’interno del funzionamento del sistema economico. Su queste basi, si cerca di cogliere la dimensione operativa del programma di sviluppo sostenibile, secondo un’ottica ecologica che comporta una diversa griglia di preferenze, di valori, di uso della conoscenza scientifica e delle modalità stesse con cui viene prodotta.

Una parte sostanziale del corso è dedicata agli aspetti microeconomici che, attingendo ai filoni dell’economia del benessere e dell’economia pubblica, riguardano la correzione dei meccanismi di correzione dei prezzi al fine di "internalizzare" le esternalità ambientali.

Programma:

  1. I limiti del paradigma meccanicistico ed il significato etico ed economico del vincolo ambientale.
  2. I fondamenti dell’economia ecologica. Le scuole di pensiero. L’approccio termodinamico.
  3. La teoria del capitale naturale. Il moderno concetto di prodotto netto. La contabilità economico-ambientale integrata.
  4. Gli strumenti economici per la sostenibilità ambientale.
  5. Costi privati e costi sociali.
  6. Le norme "command and control" e le tasse ambientali.
  7. Incentivi e mercati artificiali.
  8. Ecobilanci. Audit ambientale. Ecolabel.
  9. La valutazione nell’ambito dei progetti, il valore economico totale (VET), la valutazione contingente.

Libri di testo:

I libri di testo e di più ampia consultazione saranno indicati all’inizio del corso.

 

ECONOMIA DELLA SICUREZZA SOCIALE (35)

(Prof. Nicola Sartor, C.d.L in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Il corso vuole mettere in grado gli studenti di valutare criticamente gli attuali sistemi di sicurezza sociale, anche attraverso l’uso di metodi quantitativi. Vengono esaminati sia gli aspetti etici, sia quelli relativi all’efficienza nell’uso delle risorse pubbliche.

Programma:

Libri di testo:

Le fonti, essendo prossime nuove edizioni, verranno rese note all’inizio del corso.

 

 

ECONOMIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA (35)

(Prof. Giuseppe Gaburro)

Obiettivi:

Il corso ha lo scopo di introdurre lo studente allo studio dell’economia dell’integrazione europea in quelli che sono i suoi aspetti più peculiari: la storia, il Mercato Unico, l’integrazione economica e sociale, l’Unione economica e monetaria, i rapporti con il resto del mondo, il possibile allargamento all’est dell’Unione. Lo studio dell’integrazione europea deve essere inquadrato in un’ottica che vede la realizzazione del Mercato Unico non solo da un punto di vista puramente economico ma anche nei suoi aspetti politici e sociali.

Allo studente è richiesta una conoscenza di base degli argomenti trattati che dovranno essere necessariamente corredati da letture di supporto che saranno indicate all’inizio del corso.

Programma:

  1. Cenni storici sulla nascita ed evoluzione della C.E.E.: le motivazioni pubbliche; i principi fondamentali; le politiche comuni; le istituzioni e gli atti giuridici.
  2. Il passaggio dalla C.E.E. al Mercato Unico Europeo: la fase di transizione verso il Mercato Unico; L’Unione Europea; la crisi degli anni ’70; il rilancio degli anni ’80; L’Atto Unico europeo; il Trattato di Maastricht.
  3. Il Mercato Unico europeo: i fondamenti economici del Mercato Unico: le quattro libertà; la libera circolazione delle merci; la libera circolazione dei lavoratori e la libertà di stabilimento; la libera circolazione dei servizi; la libera circolazione dei capitali.
  4. L’integrazione europea: l’economia: il commercio comunitario interno; le imprese nel grande mercato: le grandi imprese e le medio-piccole imprese; le regole per la concorrenza: la politica industriale; il diritto societario europeo; i servizi finanziari; i servizi di trasporto; le telecomunicazioni; la politica comunitaria di sostegno allo sviluppo.
  5. L’integrazione europea: la società: la cittadinanza europea; la libertà di circolazione transfrontaliera e di stabilimento; la dimensione sociale ed i problemi di coesione economica; le nuove politiche sociali: l’istruzione, la formazione professionale, la ricerca e lo sviluppo, l’occupazione; la protezione dei consumatori; l’ambiente; la salute; la cultura.
  6. La politica economica strutturale: i fondi strutturali: l’evoluzione storica, aspetti economico-sociali. La politica regionale. La politica comunitaria per lo sviluppo regionale e il sostegno alle PMI. Agenda 2000: per un’Unione più forte e più ampia.
  7. L’integrazione europea e la politica estera: i rapporti commerciali con il resto del mondo; i rapporti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo; la politica estera comune; il processo di allargamento dell’Unione Europea.
  8. L’Unione economica e monetaria: origini e obiettivi dell’unione monetaria: l’Euro; le fasi per la realizzazione dell’unione monetaria; le istituzioni, i rapporti tra le istituzioni e le procedure decisionali; l’unione monetaria ed i mercati internazionali; l’unione monetaria ed il cittadino europeo.

Libri di testo:

Libri di consultazione:

 

ECONOMIA DELLE AZIENDE DI ASSICURAZIONE (70)

(Prof. Roberto Bottiglia)

Obiettivi:

Nel corso si esaminano i principali profili gestionali delle imprese di assicurazione e la struttura e il funzionamento del mercato assicurativo italiano, nella prospettiva dell’integrazione europea e dei sempre più stretti rapporti con altre categorie di intermediari finanziari, specie nel settore della previdenza integrativa.

Programma:

Modulo I

La gestione delle imprese di assicurazione

1. Principi di economia delle imprese di assicurazione: la funzione dell’assicurazione; il concetto di rischio assicurabile; la formazione del premio puro; le diverse tipologie di forme assicurative – 2. Il mercato assicurativo italiano – 3. Il processo di integrazione comunitaria in campo assicurativo – 4. Le funzioni gestionali nelle imprese di assicurazione: gestione finanziaria, politiche commerciali e distributive, controllo di gestione.

Modulo II

L’intermediazione finanziaria nelle imprese assicurative e la previdenza complementare

1. l’impresa di assicurazione come intermediario finanziario. – 2. I rapporti tra banche e imprese di assicurazione. – 3. I prodotti dell’assicurazione Vita. – 4 I sistemi previdenziali e le compagnie di assicurazione: tipologia e funzionamento dei fondi pensione.

Libri di testo:

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso e saranno comunicate all’albo.

 

ECONOMIA DELLE AZIENDE E AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (70)

(Prof. Silvio Modina)

Obiettivi:

Il corso si propone l'analisi dei problemi strutturali e gestionali delle aziende pubbliche, riservando particolare attenzione agli strumenti di controllo.

Si intende, anzitutto, affrontare, in un'ottica economico-aziendale, i temi cruciali dell'attuale dibattito dottrinale ed istituzionale sulla pubblica amministrazione, focalizzando l'attenzione sul cosiddetto processo di "aziendalizzazione" del settore pubblico.

Inoltre, verrà dedicato ampio spazio allo studio di particolari aziende statali come le aziende sanitarie, le università, i musei pubblici nonché all'approfondimento del nuovo sistema delle autonomie locali, profondamente innovato in seguito ai recenti interventi legislativi.

Programma:

La Pubblica Amministrazione

Premesse concettuali e metodologiche

Il contesto istituzionale della pubblica amministrazione

Il concetto di "azienda pubblica"

Le caratteristiche gestionali delle aziende pubbliche

La struttura del sistema pubblico

Il processo di "aziendalizzazione" della pubblica amministrazione

Gli Enti Locali

II nuovo sistema delle autonomie locali

La struttura organizzativa degli enti locali

L'aspetto finanziario e quello economico della gestione

Le rilevazioni amministrative

Gli inventari

II bilancio

Il rendiconto generale

II sistema dei controlli

I servizi pubblici locali

Le Aziende Sanitarie e le Aziende Ospedaliere

L’organizzazione delle aziende sanitarie ed ospedaliere

Il processo nelle AS e AO

Il bilancio dell AS e delle AO

Le S.p.A. a partecipazione statale

Gli Enti pubblici Statali

Le Aziende autonome dello Stato

I musei

Libri di testo:

Nota Bene: Le lezioni prevedono Lo sviluppo di piccoli lavori di ricerca e la partecipazione di esperti del settore pubblico in qualità di testimoni.

 

ECONOMIA DELLO SVILUPPO (35)

(Prof. Maria Grazia Totola)

Obiettivi:

Il corso si propone di definire le categorie interpretative e i meccanismi essenziali per comprendere i fenomeni dello sviluppo e del sottosviluppo che coesistono nel sistema mondiale e che determinano profondi squilibri negli assetti produttivi, negli scambi commerciali, nei conti economici, nella valorizzazione delle risorse umane, negli ecosistemi. Una particolare attenzione viene dedicata all’analisi delle caratteristiche strutturali dei paesi periferici, alla genesi e all’evoluzione del debito estero e ai rapporti fra crescita, distribuzione del reddito, povertà ed emarginazione.

 

 

Programma:

  1. Il concetto di sviluppo; l’individuazione dei principali indicatori; la dimensione etica e l’importanza di un’analisi olistica.
  2. Globalizzazione e sviluppo economico. Componenti e relazioni dello spazio economico mondiale.
  3. Il divario Nord-Sud negli scenari delle diverse scuole di pensiero.
  4. Le diversità del Terzo Mondo. La dinamica demografica e i processi migratori. Il circolo vizioso.
  5. Fattori interni ed internazionali nei processi di sottosviluppo delle diverse aree del Sud del mondo.
  6. Il problema del debito estero: genesi, evoluzione, proposte di soluzione.
  7. I flussi degli scambi mondiali e il ruolo delle aree periferiche.
  8. Interdipendenze macroeconomiche Nord-Sud nel mercato globale.
  9. Il Sud del mondo e la questione ambientale.

Libri di testo:

I libri di testo e di più ampia consultazione saranno indicati all’inizio del corso.

 

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI (35)

(Prof. Federico Brunetti)

Obiettivi:

Il corso si propone di diffondere la conoscenza dei caratteri strutturali delle varie tipologie di imprese commerciali e di avviare un approfondimento dei meccanismi decisionali operanti nell’ambito di queste tipiche imprese di servizi.

Programma:

- I caratteri, le forme, il divenire dell’impresa commerciale

- Il valore sociale dello scambio

- La riforma del commercio in Italia

- Lo sviluppo della grande distribuzione e l’evoluzione dei rapporti tra l’impresa industriale e l’impresa commerciale

- Il ruolo, la potenzialità, l’attualità della piccola impresa commerciale

- Il franchising nell’ambito delle scelte competitive delle imprese commerciali

- Il ruolo del trade marketing nei rapporti tra imprese industriali e imprese commerciali

- Aspetti strategici e operativi del pricing nelle imprese commerciali

- Il commercio e il rinnovamento dei sistemi di pagamento

- Evoluzione e innovazione delle funzioni distributive: valore, tecnologia e organizzazione nei servizi al cliente. Scenari per l’impresa commerciale.

Libro di testo:

– C. BACCARANI (a cura di), Imprese commerciali e sistema distributivo. Una visione economico-manageriale, Giappichelli, Torino, nuova edizione in corso di pubblicazione.

Avvertenze:

Le lezioni prevedono il ricorso a lavori di gruppo di tipo seminariale e la partecipazione di studiosi, imprenditori ed esperti in qualità di testimoni privilegiati.

 

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE DI SERVIZI (35)

(Prof. Claudio Baccarani)

Obiettivi:

Il corso si propone di sviluppare l’approccio al governo delle imprese nel campo della produzione di servizi.

Programma:

Libro di testo:

– C. GRONROOS, Management e marketing dei servizi, Isedi, Torino, 1994.

A lezione verranno fornite indicazioni per letture di approfondimento.

Avvertenze:

Le lezioni prevedono il ricorso a lavori di gruppo di tipo seminariale e la partecipazione di studiosi, imprenditori ed esperti in qualità di testimoni privilegiati.

 

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE DI SERVIZI PUBBLICI (35)

(Prof. Federico Testa)

Obiettivi:

Il corso si propone di sviluppare un approccio alla gestione dell’impresa di servizi pubblici nella prospettiva della centralità dell’utente-cliente.

Programma:

Libro di testo:

– F. TESTA, La carta dei servizi, uno strumento per la qualità nell’università , Cedam, Padova, 1996.

A lezione verranno fornite indicazioni su letture integrative.

In particolare per gli studenti che avessero sostenuto l’esame di Economia e gestione delle imprese industriali negli AA 1996-97 e 97-98 verrà indicato un testo sostitutivo.

Avvertenze:

Le lezioni prevedono il ricorso a lavori di gruppo di tipo seminariale e la partecipazione di studiosi, imprenditori ed esperti in qualità di testimoni privilegiati.

 

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE INDUSTRIALI (70 = 2x35)

(Prof. Claudio Baccarani – Prof. Federico Testa)

Imprenditorialità, leadership e managerialità (35)

(Prof. Claudio Baccarani)

Obiettivi:

Il corso si propone di analizzare i caratteri distintivi delle risorse organizzative che si pongono alla guida dell’impresa.

Programma:

I temi verranno approfonditi tramite la visione e la discussione di una serie di film che consentono di analizzare direttamente e metaforicamente gli argomenti indicati.

Libri di testo:

Al riguardo saranno fornite indicazioni durante il periodo di lezione.

Economia e gestione della piccola impresa e dei rapporti tra imprese (35)

(Prof. Federico Testa)

Obiettivi:

Il corso costituisce uno sviluppo dell'insegnamento di Tecnica Industriale e Commerciale e si propone di approfondire la specifica tematica della piccola e media impresa, che rappresenta una delle caratteristiche tipiche dell'organizzazione produttiva del nostro Paese.

Programma:

- La misura della dimensione ed il significato di piccola e media impresa (pmi).

- I tratti caratteristici della piccola e media impresa.

- Le tipologie di piccola e media impresa.

- Lo sviluppo settoriale e territoriale della pmi: i distretti industriali.

- Gli strumenti manageriali per la piccola e media impresa.

- Imprenditorialità e successione aziendale.

- Dal decentramento produttivo ai rapporti tra imprese.

- Esperienza dei rapporti tra imprese nel settore delle calze per donna.

Libri di testo:

– M. UGOLINI, La natura dei rapporti tra imprese nel settore delle calze per donna, Cedam, Padova, 1995 (limitatamente ai capitoli 1, 2 e 6 e a tre casi aziendali a scelta).

Durante il corso verranno fornite indicazioni su letture integrative.

Avvertenze:

Le lezioni prevedono il ricorso a lavori di gruppo di tipo seminariale e la partecipazione di studiosi, imprenditori ed esperti in qualità di testimoni privilegiati.

 

ECONOMIA E POLITICA MONTANA E FORESTALE (70)

(Prof. Elisa Montresor)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire gli strumenti analitici per indagare i problemi relativi al ruolo e alla funzione delle aree montane nei Paesi sviluppati. I territori montani, in passato ritenuti come marginali e periferici rispetto ai processi di sviluppo più complessivi, assumono attualmente una rilevanza del tutto particolare nel raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, alla luce delle loro funzioni plurime (produttive, sociali, ambientali e paesaggistiche).

Il contenuto del corso è dunque quello di fornire i principali elementi teorici e metodologici, a livello micro e macroeconomico, per analizzare i processi in atto nei territori montani, al fine di valutare le opportunità ed i vincoli per un nuovo sviluppo integrato, che valorizzi il loro ruolo di presidio ambientale e paesaggistico rispetto ad ulteriori processi di degrado al loro interno e nel resto del Paese.

Programma:

Modulo I

Modulo II

Libro di testo:

E. MONTRESOR, Economia montana e sviluppo rurale, CLUEB, Bologna, 1999.

Altri testi consigliati:

Durante il corso saranno fornite ulteriori indicazioni per l’approfondimento dei temi trattati.

 

ECONOMIA INDUSTRIALE (70)

(Prof. Angelo Ferro)

Obiettivi:

Comprensione delle caratteristiche e dei fenomeni più rilevanti dell’economia e della politica industriale. Acquisizione graduale di gruppo e personale degli elementi e delle problematiche dell’economia industriale. Conoscenza ed apprendimento critici ed attivi degli strumenti e delle manovre di politica economica e finanziaria industriale adatti e coerenti a raggiungere gli obiettivi generali e settoriali del sistema industriale.

Programma:

1. Approccio teorico. I limiti dottrinari, la teoria evolutiva.

2. Fattori produttivi e dinamiche dell’economia industriale.

3 Le politiche industriali (politica finanziaria, politica della formazione, le politiche del lavoro, la politica della ricerca, la politica delle infrastrutture, la politica dell’ambiente etc.). Ruolo della Pubblica Amministrazione.

4-. Processi industriali di localizzazione e di internazionalizzazione . L’approccio della cooperazione e del non-profit. Tendenze endogene ed esogene.

5. Le politiche industriali in Italia. Caratteristiche, vincoli ed opportunità. L’area del Nord-Est.

6. Politica industriale e contesto europeo : indirizzi ed istituzioni dell’Unione Europea.

7. L’economia industriale e la nuova dimensione del rapporto etica - economia.

Libri di testo:

Tenendo conto dell’intenso mutare delle situazioni economiche internazionali, durante il corso saranno sviluppati approfonditi aggiornamenti sui fenomeni in atto.

Di tali aggiornamenti sarà valutata la conoscenza durante i colloqui di esame.

Per gli studenti che non possono frequentare si consiglia la lettura attenta dei periodici economici italiani ed internazionali.

Letture consigliate:

Avvertenze

Iscrizione agli esami.

Oltre alla procedura ufficiale di iscrizione agli esami con il programma informatico, la particolare organizzazione del corso prevede anche la iscrizione agli appelli direttamente presso lo studio del docente, con le modalità che saranno definite nel dettaglio da appositi avvisi. In sede di tale iscrizione gli studenti potranno avvalersi dei consigli di un tutor che fornirà loro le informazioni utili per una efficiente ed efficace preparazione.

 

 

ECONOMIA INTERNAZIONALE (70)

(Prof. Giovanni Tondini)

Obiettivi:

Il corso si propone di portare lo studente alla conoscenza non solo della realtà economica internazionale entro cui operano le aziende italiane, ma anche degli schemi di analisi di questa realtà. Si cercherà, quindi, di approfondire la teoria reale e monetaria dell’economia internazionale, affrontandone le tematiche, anche con esercitazioni ed interventi specifici di esperti che operano già nel commercio internazionale.

Programma:

  1. Le caratteristiche dell’economia internazionale
  2. Il modello ricardiano
  3. Fattori specifici e distribuzione del reddito
  4. Il modello di Heckscher-Ohlin
  5. Verso un modello generale del commercio internazionale
  6. La mobilità internazionale dei fattori
  7. Le politiche commerciali internazionali
  8. Tassi di cambio e macroeconomia delle economie aperte
  9. Politiche macroeconomiche internazionali
  10. Il mercato mondiale dei capitali
  11. Problemi di economia internazionale dei paesi in via di sviluppo e di quelli in transizione verso il mercato.

Testi consigliati:

N.B. Ulteriori approfondimenti con la relativa bibliografia verranno suggeriti durante le lezioni.

 

Economia monetaria (70)

(Prof. Paola Dongili)

Obiettivi:

Il corso mira a fornire gli strumenti utili alla comprensione del funzionamento di sistemi economici sviluppati, soprattutto relativamente ai fenomeni più legati alla presenza della moneta e dei mercati finanziari. A questo scopo verranno presentate e discusse le principali teorie sui temi della moneta e dei mercati finanziari.

Lo studio e la comprensione degli argomenti del corso sarà più agevole per coloro che già conoscono la microeconomia e la macroeconomia di base.

Programma:

La struttura del corso sarà composta sostanzialmente da due moduli didattici in base ai principali obiettivi cognitivi e, in parte, per la metodologia delle teorie di riferimento.

Modulo I

La moneta e i mercati monetari e finanziari – obiettivo: conoscenza delle caratteristiche della moneta e delle attività finanziarie

Modulo II

Il ruolo della moneta nel funzionamento di un sistema economico obiettivo: comprensione delle interrelazioni esistenti fra settore monetario e reale di un sistema economico chiuso e/o aperto agli scambi con l’estero

Argomenti specifici, fra quelli indicati, potranno essere svolti con lavori di gruppo o tesine.

Testi di riferimento consigliati in alternativa:

Ulteriori testi alternativi potranno essere indicati all’inizio del corso in relazione alle novità editoriali. In tal caso le variazioni verranno indicate nelle apposite bacheche.

 

ECONOMIA POLITICA I (70)

(Prof. Diego Lubian, C.d.L. in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Oltre alla discussione delle principali regolarità empiriche in macroeconomia, in questo corso saranno presentate e sviluppate teorie economiche utili per la comprensione di aspetti importanti della macroeconomia quali, ad es., la crescita economica, i cicli economici, l'inflazione e la disoccupazione. L'obiettivo del corso è di fornire gli strumenti necessari per analizzare e comprendere i temi di analisi macroeconomica particolarmente rilevanti nel contesto italiano ed europeo.

Programma:

1. La Macroeconomia come disciplina scientifica.

2. I dati della Macroeconomia.

3. Introduzione alle fluttuazioni economiche.

3.1 Il mercato dei beni.

3.2 Il mercato finanziario.

3.3. Il modello IS-LM.

4. Le aspettative.

4.1 Nozioni di base.

4.2 Aspettative, consumo e investimento.

4.3 Mercati finanziari e aspettative.

5. L'economia aperta

5.1 I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta.

5.2 Il modello IS-LM in economia aperta.

6. Domanda e offerta aggregata.

6.1 Il mercato del lavoro.

6.2 Offerta aggregata e domanda aggregata: il modello AD-AS.

6.3 La curva di Phillips.

7. Patologie.

7.1 Elevata disoccupazione.

7.2 Elevata inflazione.

7.3 Elevato debito pubblico.

Testi di riferimento:

 

 

ECONOMIA POLITICA I (70)

(Prof. Giovanni Tondini, lett. A - K)

Obiettivi:

Il corso, dopo un’introduzione focalizzata sui salienti approcci del pensiero economico, si propone di indagare le principali problematiche macroeconomiche, fornendo agli studenti gli adeguati strumenti cognitivo-operativi.

Programma:

Parte introduttiva:

1. Lineamenti sulle principali scuole di pensiero economico.

Parte istituzionale:

1. Cenni di contabilità nazionale.

2. La sintesi neoclassica del modello keynesiano.

3. Analisi critica del modello IS-LM.

4. Consumi, investimenti, spesa pubblica.

5. Domanda e offerta di moneta.

6. Inflazione e disoccupazione.

7. Relazioni internazionali e problemi dell’economia aperta.

8. Struttura produttiva e dinamica dei prezzi.

9. Profili dell’economia italiana.

Parti speciali facoltative:

1. I rapporti fra etica ed economia.

2. Aspetti e problematiche del Terzo settore.

Libri di testo:

Parte introduttiva:

Parte istituzionale:

 

 

 

Parti speciali facoltative:

 

ECONOMIA POLITICA I (70)

(Prof. Maria Grazia Totola, lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso, muovendo da una breve rassegna delle principali scuole di pensiero, si propone di far comprendere il funzionamento del sistema economico nel suo complesso, attraverso la proposta di schemi di riferimento concettuali e metodologici, idonei ad interpretare, da una pluralità di punti di vista, eventi, dati ed idee che caratterizzano l’attuale scenario nazionale e globale.

Programma:

  1. Introduzione all’analisi economica e ai suoi fondamenti.
  2. L’evoluzione delle idee in economia politica.
  3. La misurazione del sistema macroeconomico.
  4. Consumi, investimenti, moltiplicatore.
  5. Moneta e interesse. Mercati monetari e finanziari.
  6. Inflazione e disoccupazione.
  7. L’equilibrio di mercato aperto.
  8. Stato e mercato. Beni pubblici ed esternalità.
  9. Cenni alle scelte sociali e alle teorie economiche della giustizia.
  10. La macroeconomia nell’era della globalizzazione.

Libri di testo:

I libri di testo e di più ampia consultazione saranno indicati all’inizio del corso.

 

 

Economia Politica II (70)

(Prof. Mauro Baranzini, lett. A-K; Prof. Giandemetrio Marangoni, lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso di Economia Politica II è organizzato su due moduli. Il primo modulo affronta i temi tradizionali della teoria microeconomica che riguardano le decisioni dei consumatori e delle imprese e il meccanismo di determinazione dei prezzi e delle quantità. Il secondo modulo approfondisce alcuni temi della teoria e della dinamica macroeconomica, inserendoli nell’ottica dell’interdipendenza settoriale. Il ragionamento economico permette di analizzare i comportamenti dei soggetti, definendo le variabili e specificando le relazioni che le legano tra loro. La scelta di un principio di azione, che può essere una condizione di equilibrio o un obiettivo di ottimizzazione, conduce alla soluzione del problema economico e alla sua interpretazione, anche in termini di analisi statica comparata.Programma:

Parte prima. Microeconomia e Teoria delle decisioni:

Introduzione alla microeconomia – Le variabili economiche – Le scelte del consumatore – Curve di indifferenza e vincolo di bilancio – L’equilibrio del consumatore – Curva di domanda – Elasticità – L’attività di produzione – Funzione di produzione – Isoquanti e isocosti – Massimizzazione della produzione e minimizzazione dei costi – Il sentiero di espansione – La funzione di produzione Cobb-Douglas – I costi di produzione – Le economie di scala – L’impresa e le economie di mercato perfetto – La concorrenza perfetta – Ricavi e profitti – Massimizzazione del profitto e ottimo impiego dei fattori della produzione – Il teorema di Eulero e l’esaurimento del prodotto – Equilibrio di mercato – Curva di offerta – Formazione del prezzo nel breve e nel lungo periodo – Stabilità dell’equilibrio – La teoria dell’equilibrio economico generale – La teoria della distribuzione – La teoria dei giochi e le sue applicazioni economiche – Le economie di mercato imperfetto – Monopolio – Oligopolio – Oligopolio con libertà d’entrata: minacce credibili e impegni irrevocabili – Il modello di Cournot – Il modello di Bertrand – Il modello leader-follower – Concorrenza monopolistica – La curva di domanda ad angolo.

Parte seconda. Macroeconomia e Analisi delle interdipendenze settoriali:

Le grandi scuole di pensiero – Il circuito economico – Consumi, investimenti, spesa pubblica – Il ciclo economico – Moneta, inflazione, disoccupazione – Dinamica e crescita economica – Reddito e ricchezza – L’economia come sistema – Le ipotesi teoriche del modello input-output – Le basi contabili – La soluzione analitica del modello input-output – Interdipendenza produttiva e interdipendenza generale – La chiusura del modello rispetto al consumo – La chiusura del modello rispetto agli investimenti – La chiusura del modello rispetto al commercio estero – La chiusura del modello rispetto ai salari – Analisi input-output e ambiente – La tavola intersettoriale dell’Italia.

Testi di riferimento:

Altre indicazioni bibliografiche:

 

ECONOMIA PUBBLICA (35)

(Prof. Nicola Sartor)

Obiettivi:

Vengono approfonditi alcuni degli argomenti trattati nel corso di Scienza delle finanze. Particolare attenzione è posta agli aspetti empirici.

Programma:

Libri di testo:

Le fonti, essendo prossime nuove edizioni, verranno rese note all’inizio del corso.

 

ECONOMIA SANITARIA (70)

(Prof. Vittorio Pederzoli)

Obiettivi:

Il crescente divario tra le risorse pubbliche a disposizione per il settore sanitario e la domanda crescente di assistenza da parte dei cittadini, spinge a ricercare processi di razionalizzazione nell’uso delle risorse e nella gestione dei servizi al fine di conseguire incrementi di produttività e di efficienza. Tali finalità richiedono conoscenze sempre più complesse sotto il profilo economico, finanziario e aziendale. L’analisi economica permette di passare da un semplice controllo giuridico- formale ad uno sostanziale, così da favorire le scelte gestionali da parte degli operatori sanitari. Se si vogliono introdurre efficienti ed efficaci criteri di razionalizzazione della spesa, se si vuole finalizzare la spesa alla realizzazione di massimizzazione del rapporto costi-benefici, occorre primariamente aver piena conoscenza dei meccanismi economici in base ai quali si è determinata ed alimentata la spesa sanitaria.

Programma:

A) L’economia dei servizi sanitari: il bene salute come bene economico. La domanda di servizi sanitari. Le determinanti della domanda di salute. Il ruolo del medico nel condizionare la domanda di salute. Il meccanismo del prezzo nei servizi sanitari. L’offerta dei servizi sanitari. I principali indicatori dell’offerta. La funzione di produzione e i costi di un ospedale. La valutazione economica dell’assistenza sanitaria: l’analisi costi/efficacia, l’analisi costi/utilità, l’analisi costi/benefici. Classificazione, rilevazione e controllo dei costi nelle strutture sanitarie. La valutazione della qualità nell’assistenza sanitaria.

B) Aspetti evolutivi del Servizio Sanitario Nazionale. Il sistema normativo e di finanziamento del S.S.N.. I D.R.G.: un metodo di classificazione dei pazienti. Il ruolo delle Regioni nella programmazione sanitaria. L’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale. I sistemi sanitari in alcuni Paesi Industrializzati.

Testi consigliati:

– A. BRENNA, Manuale di Economia Sanitaria , Cis Editore, Milano, 1999.

– T. JEFFERSON, V. DEMICHELI, M. MUGFORD, La valutazione economica degli interventi sanitari, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1998.

Durante il corso verranno fornite delle puntuali indicazioni bibliografiche sulle parti da approfondire.

 

FINANZIAMENTI DI AZIENDE (70)

(Prof. Giuseppina Chesini)

Obiettivi:

Il corso verte sulle problematiche attinenti le modalità di finanziamento delle imprese tralasciando l’esame della struttura tecnica di quelle operazioni bancarie già analizzate nel corso di Tecnica bancaria. Nel primo modulo si offre un inquadramento teorico dell’analisi di finanziamento delle imprese arrivando a definire le modalità di ricorso diretto delle imprese al mercato obbligazionario e azionario con particolare attenzione a temi quali il rating e la corporate governance. Nel secondo modulo, dopo un’analisi degli strumenti derivati dal punto di vista della gestione finanziaria di impresa, si affrontano alcune modalità operative ben consolidate nei mercati anglosassoni, ma relativamente nuove per il mercato italiano, come la securitisation, il project financing, il leveraged buyout e i credit derivatives.

Programma:

1.Tendenze evolutive del rapporto banca-impresa

2. L’analisi finanziaria nell’economia d’impresa:

3. Il ricorso delle imprese al mercato finanziario:

4. L’attività di rating

5. Il sistema di corporate governance in Italia

6. Gli strumenti derivati nella finanza d’impresa: i futures, le options, gli swaps

7. Le nuove modalità operative di finanziamento:

 

 

Libri di testo:

MONTI E., Manuale di finanza per l’impresa, UTET, Torino, 2000 (con esclusione dei capitoli 3°, 4°, 5°, 6°)

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso e saranno comunicate all’albo.

 

GEOGRAFIA DELLO SVILUPPO (35)

(Prof. Paola Savi)

Obiettivi:

Il corso affronta l’analisi dei rapporti tra processi di sviluppo economico-sociale ed evoluzione del territorio sotto tre punti di vista: a) statico: analisi delle differenziazioni territoriali attraverso opportuni indicatori statici alle diverse scale geografiche; b) dinamico: analisi dei processi di diffusione degli impulsi di sviluppo sul territorio; c) operativo: individuazione delle politiche territoriali messe in atto dal secondo dopoguerra per correggere i differenziali di sviluppo tra regioni.

Programma:

I) Le principali tappe dell’evoluzione teorica della geografia dello sviluppo:

  1. La geografia dello sviluppo economico: obiettivi, teorie, metodi.
  2. L’approccio dello sviluppo "dall’alto":
  1. la polarizzazione (Perroux, Myrdal), i modelli centro-periferia (Friedmann), i cicli di sviluppo e i modelli stadiali (Kondratieff, Rostow), il dualismo industriale e il decentramento produttivo;
  1. la dipendenza e lo scambio ineguale.
  1. Lo sviluppo "dal basso" o endogeno: l’approccio locale/globale nella geografia delle reti, nel modello del distretto industriale e della specializzazione flessibile.
  2. Lo sviluppo sostenibile: il concetto di sviluppo sostenibile e le procedure di valutazione.

II) La geografica dello sviluppo: aspetti applicativi

  1. Gli indicatori dello sviluppo alle diverse scale geografiche.
  2. Il sistema economico globale e le sue proiezioni territoriali: vecchi e nuovi centri e periferie del mondo; le differenziazioni regionali dei processi di sviluppo economico (in particolare l’Italia).
  3. I distretti industriali italiani: casi studio.
  4. Il bilancio ecologico territoriale: alcune applicazioni
  5. Le politiche di sviluppo regionale in Italia: dai poli di sviluppo ai patti territoriali; le interazioni con le politiche comunitarie (i Fondi Strutturali Europei).

 

Libri di testo:

Per la parte I:

– S. CONTI, Geografia Economica. Teorie e metodi, Torino, Utet, 1996 (cap. I, III, VII, VIII).

Per la parte II: due testi a scelta tra i seguenti:

– B. ANASTASIA, G. CORO', I distretti industriali in Veneto, Portogruaro, Nuova Dimensione, 1993.
– B. ANASTASIA, G. CORO', Evoluzione di un'economia regionale. Il Nord-Est dopo il successo, Portogruaro, Ediciclo, 1996.
– G. BECATTINI, Il distretto industriale, Torino, Rosenberg & Sellier, 1999
– S. CONTI, P.A. JULIEN, Miti e realtà del modello italiano, Bologna, Patron, 1991.
– G. CORO', E. RULLANI, Percorsi locali di internazionalizzazione. Competenze e auto-organizzazione nei distretti industriali del Nord-Est, Milano, Angeli, 1998.
– F. PYKE, G. BECATTINI, W. SENGENBERGER (a cura di), Distretti industriali e cooperazione tra imprese in Italia, Firenze, Banca Toscana, 1991.
– P. SAVI, Il Veneto: milieu locali e dinamiche di rete, Milano, Angeli, 1996.
– R. VARALDO, L. FERRUCCI (a cura di), Il distretto industriale tra logiche di impresa e logiche di sistema, Milano, Angeli, 1997.
– SVILUPPO LOCALE, fascicoli vari, Torino, Rosenberg & Sellier, 1994-2000
Ulteriori indicazioni bibliografiche, anche in rapporto alle novità editoriali, verranno fornite all'inizio del corso. Durante le lezioni saranno inoltre distribuiti materiali didattici.
 

GEOGRAFIA ECONOMICA (70)

(Prof. Paola Savi)

Obiettivi:

Il corso si propone di analizzare i rapporti tra l'evoluzione delle strutture produttive, la localizzazione delle attività economiche e le modalità organizzative del territorio. E' articolato in una parte di carattere teorico in cui saranno analizzati le teorie e i modelli che sono a fondamento della disciplina e in una parte di approfondimento in cui saranno trattati temi relativi alle recenti trasformazioni del territorio.

Programma:

Modulo I: I fondamenti teorico-metodologici della disciplina

  1. Le basi di partenza
  1. Evoluzione del pensiero scientifico-filosofico, trasformazioni del sistema economico ed evoluzione della geografia: i principali paradigmi e teorie geografici dal funzionalismo alla complessità
  1. Metodi per l'analisi e la rappresentazione dei fenomeni geoeconomici: carte tematiche, diagrammi, metodologie statistiche, i Sistemi Informativi Geografici (GIS)
  2. Le fonti dei dati per la ricerca geografica: le statistiche ufficiali in rete; la raccolta di dati e informazioni sul territorio.

Modulo II: Le trasformazioni economico-territoriali del mondo contemporaneo

  1. Sistemi produttivi, infrastrutture, sistemi territoriali
  1. Analisi di spazi regionali

 

Libri di testo

Per il I Modulo:

– S. CONTI, Geografia Economica. Teorie e metodi, Utet, Torino, 1996

– S. CONTI, D. DEMATTEIS, C. LANZA, F. NANO, Geografia dell'economia mondiale, Utet, Torino, n.e.1999 (non sono valide le precedenti edizioni perché datate)

Per il II Modulo, un testo a scelta tra i seguenti:

– P. BONAVERO e E DANSERO, L'Europa delle regioni e delle reti, Utet, Torino, 1998

– G. NAGEL e K. SPENCER, A Geography of the European Union. A Regional and Economic Perspective, Oxford University Press, Oxford, 1996

– P. SAVI, Argomenti di Geografia economica, Artimedia, Trento, 2000

Ulteriori indicazioni bibliografiche, anche in rapporto alle novità editoriali, verranno fornite all'inizio del corso. Durante le lezioni saranno inoltre distribuiti materiali didattici.

 

ISTITUZIONI DI DIRITTO E PROCEDURA PENALE (70)

(Prof. Silvio Riondato)

Programma:

1. Diritto penale sostanziale.

Nozioni introduttive. Diritto penale e politica criminale. Le codificazioni italiane. I principi fondamentali del diritto penale vigente. La legge penale. Il reato in generale. L’elemento oggettivo. le cause oggettive di esclusione del reato. L’elemento soggettivo. Le cause soggettive di esclusione del reato. Le forme di manifestazione del reato. Le conseguenze giuridiche del reato.

2. Diritto processuale penale.

Il processo: fondamenti ideologici e storico politici. I soggetti del processo. Gli atti processuali, le prove, le misure cautelari. Le indagini preliminari ed i riti speciali. Il dibattimento e gli epiloghi successivi.

Libri di testo:

 

 

ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (70)

(Prof. Alessandro Natucci, lett. A – K)

Obiettivi:

Il corso di Istituzioni di diritto privato ha per oggetto lo studio delle materie che riguardano i rapporti giuridici tra soggetti che agiscono su un piano di parità. Lo studente dovrà apprendere i principi fondamentali che regolano tutto il campo del diritto privato e conoscere inoltre in modo più specifico la disciplina delle persone e della famiglia, dei beni e dei diritti reali, dei contratti e delle obbligazioni, degli istituti di tutela dei diritti e delle successioni.

Programma:

1. Il diritto privato in genere. Fonti, efficacia delle norme nel tempo e nello spazio. Interpretazione ed integrazione delle norme giuridiche. Le situazioni giuridiche soggettive.

2. Capacità giuridica e capacità d’agire. I soggetti di diritto: persone fisiche, persone giuridiche; associazioni non riconosciute. I diritti della personalità.

3. Fatti ed atti giuridici. L’autonomia privata. I negozi giuridici con particolare riferimento ai contratti.

4. Gli atti illeciti e la responsabilità civile.

5. La tutela dei diritti.

6. I beni. La proprietà e i diritti reali su cosa altrui. Il possesso.

7. I diritti di obbligazione. La tutela del credito e le garanzie dell’obbligazione. I titoli di credito.

8. I singoli contratti.

9. Il diritto di famiglia.

10. Le successioni.

Libri di testo:

– P. TRIMARCHI, Istituzioni di diritto privato, Giuffré, Milano, ult. ed.

Data la continua produzione legislativa, gli studenti sono vivamente pregati di studiare sull’ultima edizione del manuale consigliato.

 

ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (70)

(Prof. Franco Girino, lett. L-Z)

Obiettivi:

La conoscenza dell'intera materia privatistica è necessaria per l'accesso non solo allo studio delle altre discipline privatistiche (ad esempio: diritto commerciale, diritto del lavoro, ecc), ma anche alla formazione di una cultura che non può prescindere dall'acquisizione di regole di comportamento di importanza primaria per qualsiasi attività. È bene rivedere anche i testi di storia generale utilizzati nel corso degli studi medi superiori. Il corso terrà conto, molto frequentemente, di profili storici e comparatistici. È indispensabile la conoscenza della Costituzione vigente. Funzione del corso è anche quella di formare discenti dotati di un valido metodo di ricerca (pertanto non saranno trascurati aspetti giurisprudenziali; l'accostamento al diritto applicato non sarà infrequente).

Programma:

Il concetto, le fonti e l'applicazione del diritto privato. I soggetti di diritto. La proprietà. Il possesso. Modi di acquisto della proprietà. Diritti reali su cosa altrui. Comunione e condominio. Le obbligazioni. Adempimento e inadempimento. Il contratto. Validità e invalidità. Efficacia e inefficacia. Rappresentanza. Effetti del contratto. Risoluzione e rescissione. Interpretazione del contratto. Fatti illeciti. Altre fonti dell'obbligazione. Responsabilità del debitore e garanzia del creditore. Circolazione e altre vicende del credito e del contratto. Titoli di credito: lineamenti essenziali. Impresa: cenni generali. I singoli contratti, con particolare attenzione alla vendita, ai contratti nuovi (leasing, factoring, franchising, ecc.), alle locazioni, all'appalto, ai contratti reali, al mandato, alla mediazione, all'assicurazione, alle rendite, alla transazione. Le associazioni, le fondazioni e i comitati. Le società: cenni generali. La famiglia. I matrimoni. Il rapporto matrimoniale. I rapporti patrimoniali nella famiglia. Le filiazioni. Successioni mortis causa: parte generale; successione legittima, testamentaria e necessaria. La donazione. La trascrizione. Le prove. Prescrizione e decadenza.

Libri di testo:

Per la parte generale (a scelta):

Per la parte speciale:

E' indispensabile un codice civile aggiornato possibilmente commentato: si segnalano quelli di RESCIGNO (ed. Giuffré, Milano) e di CIAN e TRABUCCHI (ed. CEDAM, Padova).

 

 

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (70)

(Prof. Silvio Troilo, C.d.L. in Economia Bancaria)

Obiettivi:

La disciplina ha un oggetto più ristretto della sua denominazione, in quanto considera prevalentemente il diritto costituzionale italiano, visto anche nella prospettiva dell’integrazione europea, e dedica invece una sintetica trattazione al diritto amministrativo. L’insegnamento espone così, criticamente elaborati, i concetti e gli istituti fondamentali del diritto pubblico ed offre altresì le conoscenze elementari relative alle istituzioni statali – nelle quali si traducono l’organizzazione, le funzioni e le attività dello Stato inteso come apparato governante –, a quelle comunitarie, nonché alle principali forme di autonomia pubblica (politiche, territoriali e dei privati) attraverso le quali le istanze della comunità si compongono dialetticamente con quelle del soggetto sovrano.

Programma:

1. Il diritto e lo Stato.

Il diritto. La norma e l’ordinamento giuridico. La Costituzione. Lo Stato. La sovranità. Le organizzazioni sovranazionali. Forme di stato e di governo. Cenni di storia costituzionale dello Stato italiano.

2. Le fonti del diritto.

Il concetto di fonte. I rapporti tra le fonti. La Costituzione e le fonti di grado costituzionale. Le fonti interne in rapporto al diritto internazionale e al diritto comunitario. La legge e le fonti equiparate. Le leggi regionali. I regolamenti dell’esecutivo. La consuetudine.

3. Lo Stato-apparato.

Le funzioni pubbliche. La funzione di indirizzo politico. La funzione legislativa. La funzione amministrativa. La funzione giurisdizionale. L’organizzazione costituzionale. Il corpo elettorale. Il Parlamento. Il Governo. Il Presidente della Repubblica. La Corte Costituzionale. Gli organi aventi rilievo costituzionale e gli ausiliari degli organi costituzionali. La Pubblica Amministrazione.

4. Lo Stato-comunità.

L’autonomia. Le autonomie pubbliche. Le autonomie politiche. Le autonomie territoriali. Le autonomie dei singoli e delle formazioni sociali.

Libri di testo:

Testi normativi:

Lo studente dovrà dimostrare, in sede di esame, di conoscere e di saper commentare le disposizioni della Costituzione italiana e delle principali leggi costituzionali e ordinarie relative alla materia. Per la consultazione di questi testi normativi possono essere utilizzate le seguenti raccolte:

– E. BETTINELLI, L’ordinamento repubblicano, La Goliardica Pavese, ultima ed.

oppure:

– G. DE VERGOTTINI, F.A. ROVERSI MONACO, Codice costituzionale e amministrativo, Maggioli, Rimini, ultima ed.

oppure:

– F. A. ROVERSI MONACO, R. BIAGI, Codice breve di diritto pubblico, Maggioli, Rimini, ultima ed.

 

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (70)

(Prof. Paolo Cavaleri, lett. A - K; Prof. Marta Cartabia, lett. L - Z)

Obiettivi:

La disciplina ha un oggetto più ristretto della sua denominazione, in quanto considera prevalentemente il diritto costituzionale italiano, visto anche nella prospettiva dell’integrazione europea, e dedica invece una sintetica trattazione al diritto amministrativo. L’insegnamento espone così, criticamente elaborati, i concetti e gli istituti fondamentali del diritto pubblico ed offre altresì le conoscenze elementari relative alle istituzioni statali (nelle quali si traducono l’organizzazione, le funzioni e le attività dello Stato inteso come apparato governante), a quelle comunitarie ed alle principali forme di autonomia pubblica (politiche, territoriali e dei privati) attraverso le quali le istanze della comunità si compongono dialetticamente con quelle del soggetto sovrano.

Programma:

1. Il diritto e lo Stato.

Il diritto. La norma e l’ordinamento giuridico. La Costituzione. Lo Stato. La sovranità. Le organizzazioni sovranazionali. Forme di stato e di governo. Cenni di storia costituzionale dello Stato italiano.

2. Le fonti del diritto.

Il concetto di fonte. I rapporti tra le fonti. La Costituzione e le fonti di grado costituzionale. Le fonti interne in rapporto al diritto internazionale e al diritto comunitario. La legge e le fonti equiparate. Le leggi regionali. I regolamenti dell’esecutivo. La consuetudine.

3. Lo Stato-apparato.

Le funzioni pubbliche. La funzione di indirizzo politico. La funzione legislativa. La funzione amministrativa. La funzione giurisdizionale. L’organizzazione costituzionale. Il corpo elettorale. Il Parlamento. Il Governo. Il Presidente della Repubblica. La Corte Costituzionale. Gli organi aventi rilievo costituzionale e gli ausiliari degli organi costituzionali. La Pubblica Amministrazione.

4. Lo Stato-comunità.

L’autonomia. Le autonomie pubbliche. Le autonomie politiche. Le autonomie territoriali. Le autonomie dei singoli e delle formazioni sociali.

Libri di testo:

– P. CARETTI - U. DE SIERVO, Istituzioni di diritto pubblico, Giappichelli, Torino, ultima ed.

Testi normativi:

Lo studente dovrà dimostrare, in sede di esame, di conoscere e di saper commentare le disposizioni della Costituzione italiana e delle principali leggi costituzionali e ordinarie relative alla materia. Per la consultazione di questi testi normativi possono essere utilizzate le seguenti raccolte:

– E. BETTINELLI, L’ordinamento repubblicano, La Goliardica Pavese, ultima ed.

oppure:

– G. DE VERGOTTINI, F.A. ROVERSI MONACO, Codice costituzionale e amministrativo, Maggioli, Rimini, ultima ed.

oppure:

– F. A. ROVERSI MONACO, R. BIAGI, Codice breve di diritto pubblico, Maggioli, Rimini, ultima ed.

 

 

ISTITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI (35)

(Prof. Angelo Ferro)

Obiettivi:

Il corso si articola nell’esame dei "presidi economici internazionali organizzati". Esso consentirà agli studenti l’acquisizione di una cultura economica globale secondo il dinamismo che collega soggetti ed elementi economici (Stato, imprese individui) con le Istituzioni/organizzazioni internazionali sul piano delle sinergie e delle interrelazioni nel superamento dell’area giuridica formale.

Programma:

1. Il presidio internazionale in materia di organizzazione del lavoro: l’ILO

2. Il nuovo ordine dell’economia internazionale nel dopoguerra: soggetti ed istituzioni:

a. le origini: l’accordo di Bretton Woods

b. il FMI;

c. il gruppo della Banca Mondiale;

d. Dall’ITO alla WTO attraverso il GATT;

e. WTO: i principali accordi, la risoluzione delle controversie;

f. l’OCSE;

g. le Nazioni Unite e le sue agenzie di natura economica;

3. Processi di integrazione: condizioni, modelli applicativi, politiche.

4. L’area di integrazione europea: dalle istituzioni settoriali alle politiche monetarie; dalla CECA all’UE ed all’euro.

5. Le aree di integrazione americane: Nafta e Mercosur.

6. Le aree di integrazione dell’Asia e del Pacifico: Asean e Apec.

7. Le aree di integrazione africana.

8. Presidi settoriali e cartelli (OPEC, camera di Commercio di Parigi etc)

Tenendo conto dell’intenso mutare delle situazioni economiche internazionali, durante il corso saranno sviluppati approfonditi aggiornamenti sui fenomeni in atto.

Di tali aggiornamenti sarà valutata la conoscenza durante i colloqui di esame.

Per gli studenti che non possono frequentare si consiglia la lettura attenta dei periodici economici italiani ed internazionali.

Libri di testo:

Letture consigliate:

BRI annual reports - WTO reports -IMF reports

Avvertenze.

Iscrizione agli esami.

Oltre alla procedura ufficiale di iscrizione agli esami con il programma informatico, la particolare organizzazione del corso prevede anche la iscrizione agli appelli direttamente presso lo studio del docente, con le modalità che saranno definite nel dettaglio da appositi avvisi. In sede di tale iscrizione gli studenti potranno avvalersi dei consigli di un tutor che fornirà loro le informazioni utili per una efficiente ed efficace preparazione.

 

LINGUA FRANCESE (70)

(Prof. Pierluigi Ligas)

Obiettivi:

Il corso mira a condurre lo studente a riconoscere nella lingua francese un veicolo di indagine nell’ambito di tematiche specifiche. Esso mira altresì a fargli acquisire sufficiente competenza ed autonomia nell’uso della normale lingua di comunicazione e della lingua settoriale, nonché una buona conoscenza della civiltà francese con particolare riferimento al quadro politico-amministrativo ed economico.

Programma:

Il programma comprende una parte generale ed un corso monografico.

 

1) Parte generale

L’analisi di testi relativi ad argomenti di attualità in ambito politico, economico e commerciale costituirà il momento essenziale dell’insegnamento linguistico. Ad essa si affiancherà lo studio approfondito del lessico specifico, anche attraverso l’approccio a siti web francofoni, a quotidiani e periodici en ligne, nonché ai siti ufficiali del Ministère de l’Economie, des Finances et de l’Industrie.

2) Corso monografico

Analyse du discours économique et socio-économique assistée par ordinateur.

Libri di testo:

Testi consigliati per approfondimento:

Dizionari consigliati:

L’esame prevede una prova scritta ed una orale sugli argomenti effettivamente svolti.

Gli studenti sono invitati ad iscriversi alle prove d’esame utilizzando gli appositi terminali.

 

LINGUA INGLESE (70)

(Prof. Gilberto Storari, lett. A-K e L-Z)

Obiettivi:

Il corso si pone come obiettivo l’acquisizione di alcune abilità linguistiche che si ritiene debbano corredare la specificità culturale e professionale di un futuro laureato in economia e commercio.

Alla fine del corso lo studente avrà acquisito sufficiente competenza per poter leggere e capire testi di carattere economico, aziendale, finanziario e manageriale. Lo studente dovrà anche acquisire sufficienti nozioni di carattere fonetico, lessicale e sintattico in modo da consentire un livello di comunicazione orale soddisfacente.

Programma:

Il corso sarà dedicato all’analisi linguistica di testi di economia e di articoli economico-finanziari.

Libri di testo:

Parte generale:

Nozioni fondamentali di fonetica, grammatica e sintassi della lingua inglese.

Libri di testo:

Avvertenze:

La prova d’esame si articola su due livelli:

 

LINGUA SPAGNOLA (70)

(Prof. Lucio Basalisco)

Obiettivi:

Si mirerà a che lo studente consegua alcune abilità linguistiche di base che gli consentano di leggere e capire testi correnti e di natura economica in senso lato. Gli si forniranno inoltre le conoscenze lessicali necessarie a sostenere un colloquio in lingua spagnola sugli argomenti svolti.

Programma:

Il corso sarà dedicato all’analisi linguistica di testi correnti, nonché di natura geografica ed economica, tratti da giornali, da saggi e naturalmente dalle opere sotto indicate.

Libri di testo:

– L. Basalisco, Prontuario degli accenti nella lingua spagnola, Il Sentiero, Verona, 1995, 2a edizione.

– M. V. Calvi – N. Provoste, Amigo sincero – Curso de español para italianos, Zanichelli, Bologna, 1998.

– B. Aguirre – C. Hernández, Curso de español comercial, S.G.E.L., Madrid (l’edizione più recente).

Dizionari consigliati:

– L. Ambruzzi, Nuovo dizionario spagnolo-italiano e italiano-spagnolo, 2 volumi, Paravia, Torino.

– S. CARBONELL, Dizionario fraseologico completo Italiano-Spagnolo e Spagnolo-Italiano, 2 volumi, Hoepli, Milano.

– L. TAM, Dizionario spagnolo-italiano e italiano-spagnolo,, Hoepli, Milano, 1997.

Vox-Diccionario Italiano-Español y Español-Italiano, Zanichelli, Bologna.

Programma d’esame:

Scritti: dettato e traduzione in spagnolo di un brano di natura economica.

Orale: il colloquio verte sugli argomenti svolti di grammatica, di geografia, di economia.

N.B. Per chi volesse approfondire la preparazione, vi è la possibilità di consultare o prendere libri a prestito presso l’Istituto.

 

LINGUA TEDESCA (70)

(Prof. Liliana Turina)

Obiettivi:

Il corso si pone come obiettivo l'acquisizione di alcune abilità linguistiche che si ritiene debbano corredare la specificità culturale e professionale di un futuro laureato in economia e commercio. Alla fine del corso lo studente avrà acquisito sufficiente competenza per poter leggere e capire testi di carattere economico, aziendale, finanziario e manageriale.

Lo studente dovrà anche acquisire sufficienti nozioni di carattere fonetico, lessicale e sintattico in modo da consentire un livello di comunicazione orale soddisfacente.

Programma:

Corso monografico:

Il corso sarà dedicato all'analisi linguistica di testi giornalistici economico-finanziari.

Bibliografia:

– L. TURINA, Einführung in die deutsche Wirtschaftspresse, Cedam, 1999

Parte generale:

Nozioni di fonetica, grammatica e sintassi della lingua tedesca. Per le esercitazioni relative gli studenti dovranno rivolgersi al Centro Linguistico di Ateneo.

Testi consigliati:

– DREYER, SCHMITT, Grammatica tedesca con esercizi, ed. Verlag für Deutsch, München, 1993.

Avvertenze:

La prova d'esame si articola su due livelli:

N.B.

Per ragioni organizzative, gli studenti sono vivamente pregati di iscriversi alle prove d’esame scritte e orali utilizzando il terminale appositamente installato nell’atrio del palazzo della Facoltà di Economia.

 

MARKETING (70)

(Prof. Antonio Borghesi)

Obiettivi:

Scopo del corso è quello di consentire allo studente di dotarsi di una adeguata conoscenza della strumentazione di base necessaria ad affrontare le problematiche scaturenti dal rapporto che ogni organizzazione, facente parte di un sistema economico, intrattiene o dovrebbe intrattenere con il mercato nel quale colloca i beni materiali o i servizi prodotti. In tal senso, dunque, il corso interseca orizzontalmente i settori dell'economia e cerca di individuare cosa significhi seguire i principi e metodi di marketing tanto con riferimento all'impresa industriale, quanto a quella commerciale o a quella operante nel campo dei servizi, privati e pubblici.

Programma:

1. Il concetto di marketing ed i suoi strumenti.

Evoluzione del concetto di marketing. Oggetto, soggetti, ambiti e obiettivi del marketing. Il sistema informativo di marketing.

2. Il prodotto e la politica del prodotto.

L’innovazione. La diversificazione. La differenziazione, la segmentazione, il ciclo di vita del prodotto.

3. Il prezzo.

Variabili esogene ed endogene. La variabilità dei prezzi nel tempo e nello spazio. La discriminazione dei prezzi.

4. La comunicazione.

Determinanti oggettive e soggettive nell’uso della comunicazione. La comunicazione globale. Gli effetti delle azioni comunicative.

5. La distribuzione.

La scelta dei canali distributivi. La logistica di marketing. Il franchising.

Parte speciale:

6. Il marketing turistico.

Aspetti e problemi.

Libri di testo:

Per la parte generale, lo studente potrà preparare l'esame sul seguente testo:

– P. KOTLER, Marketing Management, ISEDI, Torino, ultima edizione.

Per la parte speciale:

 

MATEMATICA ATTUARIALE (35)

(Prof. Bruno Giacomello)

Obiettivi:

Il corso si propone di introdurre i principali modelli matematico-statistici relativi alla gestione dei rischi nell’ambito della attività assicurativa inerente il ramo vita.

Programma:

1. Operazioni finanziarie aleatorie, funzioni di utilità ed utilità attesa.

2. Risk-management e premio di indifferenza.

3. Un modello probabilistico elementare per le assicurazioni sulla vita.

4. Tradizionali forme assicurative sulla vita.

5. Le riserve matematiche.

6. Le assicurazioni sulla vita con prestazioni adeguabili.

7. Condizioni di tariffa.

Testi di riferimento:

– E. PITACCO, Introduzione alla Matematica Attuariale, ed. LINT, Trieste, 1994.

Appunti del docente.

Testi consigliati:

– E. CASTAGNOLI, L. PECCATI, La matematica in azienda: strumenti e modelli - Vol. V: Incertezza e dintorni, ed. EGEA Università Bocconi, Milano, 1996.

 

 

MATEMATICA FINANZIARIA (70)

(Prof. Francesco Rossi, C.d.L. in Economia Bancaria)

Obiettivi:

Il corso intende fornire allo studente gli strumenti quantitativi di base applicati nell’analisi dei mercati obbligazionari e azionari, dei contratti assicurativi e della valutazione di progetti economico-finanziari.

E’ considerato insegnamento propedeutico obbligatorio Matematica Generale.

Programma:

Modulo I

1. Leggi e regimi finanziari

Operazioni finanziarie; capitalizzazione e attualizzazione; regime finanziario dell’interesse composto, regime finanziario dell’interesse semplice, regime finanziario dello sconto commerciale; tassi di interesse effettivi, nominali ed equivalenti; forza d’interesse; rendimento a scadenza; proprietà di scindibilità.

2. Rendite

Valore attuale e montante di una rendita; classificazione delle rendite; valutazione delle rendite; ricerca del valore della rata, del numero di rate, del tasso di interesse; indici temporali e di variabilità.

3. Piani di ammortamento

Metodi di ammortamento di prestiti: i) a rate costanti posticipate, ii) a rate costanti anticipate, iii) a quote capitale costanti, iv) con periodicità frazionata, v) con periodo di pre-ammortamento, vi) a rimborso unico. Leasing finanziario: valutazione e piano di ammortamento.

4. Valutazione e scelta di progetti economico-finanziari

Qualificazione dei progetti; criteri di scelta; criterio del valore attuale netto; criterio del tasso interno; metodi di calcolo del tasso interno.

Modulo II

5. Titoli obbligazionari e struttura per scadenza dei tassi di interesse

Tasso interno di rendimento; curva dei rendimenti; tassi a pronti; struttura per scadenza dei tassi di interesse; teorema di non arbitraggio; tassi a termine; duration; convessità.

6. Titoli azionari e teoria della selezione del portafoglio

Strumenti analitici per le scelte finanziarie; rendimento e rischio di un titolo; criterio della dominanza; analisi di un portafoglio di due o più titoli rischiosi; portafogli efficienti secondo il criterio rendimento atteso-varianza; effetto diversificazione; rischio sistematico; introduzione di un’alternativa a rendimento certo e di un’alternativa a costo certo; teorema di separazione; richiami di teoria dell’utilità; scelta del portafoglio ottimo.

7. Il controllo dei rischi puri: l’assicurazione; assicurazioni contro i danni; modello probabilistico elementare per le assicurazioni sulla durata della vita; assicurazioni sulla durata della vita.

Libri di testo:

 

MATEMATICA FINANZIARIA (70)

(Prof. Andrea Berardi, lett. A-K; Prof. Bruno Giacomello, lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso intende fornire allo studente gli strumenti quantitativi di base applicati nell’analisi dei mercati obbligazionari e azionari, dei contratti assicurativi e della valutazione di progetti economico-finanziari.

E’ considerato insegnamento propedeutico obbligatorio Matematica Generale.

Programma:

Modulo I

1. Leggi e regimi finanziari

Operazioni finanziarie; capitalizzazione e attualizzazione; regime finanziario dell’interesse composto, regime finanziario dell’interesse semplice, regime finanziario dello sconto commerciale; tassi di interesse effettivi, nominali ed equivalenti; forza d’interesse; rendimento a scadenza; proprietà di scindibilità.

2. Rendite

Valore attuale e montante di una rendita; classificazione delle rendite; valutazione delle rendite; ricerca del valore della rata, del numero di rate, del tasso di interesse; indici temporali e di variabilità.

3. Piani di ammortamento

Metodi di ammortamento di prestiti: i) a rate costanti posticipate, ii) a rate costanti anticipate, iii) a quote capitale costanti, iv) con periodicità frazionata, v) con periodo di pre-ammortamento, vi) a rimborso unico. Leasing finanziario: valutazione e piano di ammortamento.

4. Valutazione e scelta di progetti economico-finanziari

Qualificazione dei progetti; criteri di scelta; criterio del valore attuale netto; criterio del tasso interno; metodi di calcolo del tasso interno.

Modulo II

5. Titoli obbligazionari e struttura per scadenza dei tassi di interesse

Tasso interno di rendimento; curva dei rendimenti; tassi a pronti; struttura per scadenza dei tassi di interesse; teorema di non arbitraggio; tassi a termine; duration; convessità.

6. Titoli azionari e teoria della selezione del portafoglio

Strumenti analitici per le scelte finanziarie; rendimento e rischio di un titolo; criterio della dominanza; analisi di un portafoglio di due o più titoli rischiosi; portafogli efficienti secondo il criterio rendimento atteso-varianza; effetto diversificazione; rischio sistematico; introduzione di un’alternativa a rendimento certo e di un’alternativa a costo certo; teorema di separazione; richiami di teoria dell’utilità; scelta del portafoglio ottimo.

7. Strumenti derivati: elementi di base

Forward; futures; opzioni; swaps.

Testo di riferimento:

– P. BORTOT, U. MAGNANI, G. OLIVIERI, F.A. ROSSI, M. TORRIGIANI, Matematica finanziaria, seconda edizione con esercizi, Monduzzi, Bologna, 1998.

 

 

 

MATEMATICA GENERALE (70)

(Prof. Letizia Pellegrini lett. A-K; Prof. Paolo V. Dolci lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso si prefigge di fornire gli strumenti matematici di base affinché lo studente possa analizzare e gestire i modelli quantitativi proposti nei vari insegnamenti dei Corsi di Laurea.

Programma:

Modulo I

1. Premesse

Elementi di logica. Quantificatori logici. Insiemi. Sottoinsiemi. Insieme delle parti. Unione, intersezione. Insieme complementare. Prodotto cartesiano di insiemi. Relazioni. Relazioni di equivalenza. Relazioni d'ordine. Funzioni. Funzione iniettiva e suriettiva. Funzione biiettiva. Funzione composta. Funzione identità. Funzione inversa.

2. Numeri reali

Numeri naturali, interi, razionali, reali. Topologia e metrica in  . Intervalli. Massimo e minimo. Maggiorante e minorante. Insieme limitato e illimitato. Estremo superiore ed estremo inferiore. Distanza. Intorni. Punti di accumulazione, punti isolati, interni, esterni, di frontiera.

 

3. Funzioni elementari

Funzioni reali di una variabile reale. Grafico di una funzione. Estremo superiore ed estremo inferiore di una funzione. Funzione limitata. Funzione monotòna. Operazioni tra funzioni. Simmetrie di una funzione. Funzioni polinomiali. Funzioni razionali fratte. Funzioni esponenziali. Funzioni logaritmiche. Funzioni trigonometriche (seno, coseno e tangente). Successioni. Successioni monotòne.

4. Limiti e continuità

Definizione di limite. Estensioni della definizione di limite. Limite di una successione. Teorema di unicità del limite (con dimostrazione). Funzioni continue. Alcuni tipi di discontinuità. Teorema di Weierstrass, teorema di esistenza degli zeri, teorema dei valori intermedi. Teorema di permanenza del segno (con dimostrazione). Teoremi del confronto (con dimostrazione). Limite di funzioni monotòne. Limiti e operazioni aritmetiche. Limite di funzioni composte. Forme indeterminate. Limiti notevoli. I simboli di Landau "~" (asintotico) e "o" (o piccolo) e loro uso nel calcolo dei limiti.

5. Derivate

Definizione di derivata. Funzione derivabile. Funzione differenziabile. Legami tra derivabilità e differenziabilità. Retta tangente. Derivata di ordine n. Regole di derivazione. Derivata della funzione composta, derivata della funzione inversa. Teorema di Rolle (con dimostrazione). Teorema del valor medio o di Lagrange (con dimostrazione). Monotonia e segno della derivata. Estremanti relativi. Punti stazionari (o critici). Condizione necessaria per l'esistenza di un estremante. Funzione convessa. Convessità e segno della derivata seconda. Punti di flesso. Studio di funzione. Teoremi di de L'Hôpital.

Modulo II

6. Integrali

Definizione di integrale di Riemann. Condizione di integrabilità di Riemann. Additività e monotonia dell'integrale. Condizioni sufficienti di integrabilità. Teorema della media integrale (con dimostrazione). Funzione integrale. Teorema fondamentale del calcolo integrale (con dimostrazione). Integrale indefinito. Calcolo dell'integrale mediante una primitiva. Metodi elementari di integrazione. Integrazione per parti e per sostituzione.

7. Spazio

Lo spazio vettoriale euclideo . Struttura algebrica e metrica di : addizione e moltiplicazione scalare, prodotto scalare, norma, distanza. Sottospazio. Gli spazi vettoriali euclidei ed . Combinazione lineare. Dipendenza e indipendenza lineare. Insieme di generatori. Base e dimensione di uno spazio vettoriale. Base canonica di . Rette in . Parallelismo e perpendicolarità di rette. Piani in .

9. Matrici e sistemi di equazioni lineari

Matrici. Spazio vettoriale delle matrici. Moltiplicazione righe per colonne di matrici. Matrici invertibili. Matrice trasposta. Matrici simmetriche. Complemento algebrico. Definizione costruttiva di determinante. Alcune proprietà del determinante. Regola di Sarrus. Caratterizzazione delle matrici invertibili. Calcolo della matrice inversa. Sistemi di equazioni lineari. Rango di una matrice. Proprietà del rango. Teorema di Rouché-Capelli. Teorema di Cramer. Regola di Cramer per il calcolo della soluzione di un sistema. Sistemi omogenei e sistemi parametrici.

10. Funzioni di più variabili

Linee di livello. Cenni di topologia in Rn. Definizione di limite. Funzione continua. Differenziabilità. Derivabilità parziale. Gradiente. Condizioni necessarie per la differenziabilità e Teorema del differenziale totale. Differenziale e piano tangente. Matrice hessiana. Teorema di Schwartz.

Libri di testo ed eserciziari:

– P.V. DOLCI, Matematica Generale, CEDAM, Padova

– P.V. DOLCI, G.D. Marangoni, Esercitazioni di Matematica. Le funzioni , CEDAM, Padova

– A. PERETTI, A. ROVEDA, Svolgimento dei temi d'esame di Matematica Generale e complementi, CUSL "Il Sentiero", Verona.

Sussidi didattici e temi d’esame svolti si potranno trovare su Internet ad un indirizzo che verrà comunicato dopo l’inizio delle lezioni.

 

MATEMATICA PER L’ECONOMIA (35)

(Prof. Letizia Pellegrini)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire le conoscenze matematiche necessarie per la comprensione dei modelli economici, oltre ad essere propedeutico ad altri corsi di carattere quantitativo in cui la metodologia matematica riveste un aspetto essenziale.

Programma:

1. Nozioni preliminari.

Richiami di algebra lineare. Autovalori e autovettori di una matrice. Insiemi convessi. Funzioni convesse. Forme quadratiche.

2. Calcolo differenziale in più variabili.

Struttura di Rn: metrica, prodotto scalare, norma. Continuità, derivate parziali, derivate direzionali, differenziale, gradiente, matrice Hessiana. Massimi e minimi liberi di funzioni di più variabili. Condizioni del primo ordine e condizioni del secondo ordine.

3. Convessità e sue generalizzazioni.

Proprietà delle funzioni convesse. Funzioni quasi convesse e pseudoconvesse. Sottodifferenziabilità.

 

4. Teoria dell’ottimizzazione.

Ottimizzazione vincolata. Vincoli di uguaglianza; il teorema di Lagrange. Vincoli di disuguaglianza; il teorema di Kuhn-Tucker. Moltiplicatori e sensitività. Ottimi e punti di sella. Problemi convessi.

5. Separazione di insiemi convessi.

6. Ottimi Paretiani.

Funzioni da Rn a Rm . Ottimalità secondo Pareto. Portafogli efficienti. Applicazioni.

Libro di testo:

– L. MONTRUCCHIO, Introduzione alla teoria delle scelte, Carocci Ed, 1998

Libri di consultazione:

– E. CASTAGNOLI, L. PECCATI, Matematica per l’analisi economica, Vol. 1 e 2, Etas Libri.

– F. CUGNO, L. MONTRUCCHIO, Scelte intertemporali, Carocci Ed.

– F. GIANNESSI, Metodi matematici per la programmazione, problemi lineari e non lineari, Pitagora Editrice, 1982.

– A. GUERRAGGIO, S. SALSA, Metodi matematici per l’economia e le scienze sociali, Giappichelli Ed.

– A. TAKAYAMA, Mathematical Economics, Cambridge University Press.

 

MATEMATICA PER LE DECISIONI DELLA

FINANZA AZIENDALE (35)

(Prof. Andrea Gamba)

Obiettivi:

Il corso si propone di studiare alcuni strumenti matematici necessari alla valutazione delle principali opzioni reali e della flessibilità manageriale insite nelle decisioni di investimento in condizioni di incertezza. In tal senso si propongono metodologie di valutazione e scelta degli investimenti che superano alcuni limiti presentati dai tradizionali strumenti di Capital Budgeting.

Programma:

Il corso e’ diviso in tre parti: strumenti matematici, analisi quantitativa delle principali opzioni reali e studio di alcuni casi aziendali.

La prima parte si articola nei seguenti punti:

• concetti introduttivi su: moto browniano e lemma di Ito, approssimazione del moto browniano con un processo binomiale, processi con salti;

• valutazione neutrale al rischio di titoli derivati; cenni sulle tecniche di option pricing;

• introduzione alla programmazione dinamica ricorsiva: tempo discreto, tempo continuo come limite del caso discreto, equazione di Bellman, orizzonte temporale finito e infinito.

Nella seconda parte sono trattate la valutazione

• dell'opzione di posporre un investimento e del tempo ottimo d'investimento con orizzonte temporale finito e infinito; della regola d'investimento ottima;

• dell’opzione di interruzione temporanea dell'operatività di un impianto;

• dell’opzione di investimento con incertezza di costo e di prezzo del prodotto;

• delle opzioni di contrazione e di espansione della attività produttiva;

• dell’opzione di abbandono di un impianto produttivo.

Alcune delle metodologie analizzate saranno implementate su un foglio elettronico.

Nella terza parte vengono assegnati dal docente alcuni casi aziendali con lo scopo di applicare le metodologie e i concetti sviluppati nelle prime due parti del corso.

Testi consigliati:

– DIXIT, A. K.; PINDYCK, R.S. (1994), Investment Under Uncertainty, Princeton University Press, Princeton - NJ.

– TRIGEORGIS, L. (1996), Real Options – Managerial Flexibility and Strategy in Resource Allocation, The MIT Press, Cambridge - MA.

– Dispense a cura del docente.

Modalità di esame:

L'esame finale prevede una parte orale e la stesura di un elaborato riguardante l'analisi del caso aziendale assegnato.

 

 

MERCEOLOGIA (70)

(Prof. Giorgio Savio)

Obiettivi:

Il corso di Merceologia si propone di sviluppare una serie di argomenti tematici nel cui ambito vengono trattate e discusse le profonde modificazioni che la progressiva diffusione della cultura della qualità sta imponendo a livello produttivo, organizzativo, gestionale. Il corso si struttura in due moduli. Il primo modulo comprende la presentazione delle metodologie per la assicurazione della qualità dei prodotti/servizi, con riferimento specifico ai rapporti fra qualità, affidabilità, normazione tecnica e certificazione. Nel secondo modulo sono proposti i problemi che investono la tutela della qualità dell'ambiente e gli approcci più recenti sui sistemi di gestione ambientale.

Il corso di Merceologia si integra con i contenuti proposti in Tecnologia dei cicli produttivi e in altri corsi dell'area aziendale, economica e quantitativa.

Programma:

Modulo I

Le metodologie per la qualità nella produzione industriale e nella erogazione di servizi.

1. Evoluzione dell’orizzonte della qualità e relative metodologie: dal controllo-collaudo sul prodotto alla gestione integrata della qualità. Le scuole di pensiero più significative. Qualità, affidabilità e innovazione.

2. I rapporti fra qualità e normazione. Il glossario tecnico. Gli enti di normazione internazionali, europei e nazionali. Le strategie comunitarie in tema di armonizzazione tecnica e normalizzazione. Le barriere tecniche alla libera circolazione delle merci e la strategia del nuovo approccio. Le regole obbligatorie e le norme consensuali. L'attività di normazione europea.

3. La gestione e la certificazione dei sistemi qualità aziendali. Standard di qualità e valutazione di conformità dei prodotti/servizi. Attuazione e gestione operativa del sistema qualità nelle aziende di produzione di beni e di erogazione di servizi. Le norme della serie EN ISO 9000 nella versione Vision 2000. La certificazione dei sistemi qualità aziendali. La valutazione dei costi della qualità. Il Sistema Europeo e il Sistema Nazionale di Certificazione.

4. La politica europea della qualità per i prodotti industriali. La procedura di informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche. Gli strumenti della qualità per i prodotti industriali. L'approccio modulare alle certificazioni di conformità. Le direttive di armonizzazione nel settore industriale. La normativa tecnica e le strategie delle imprese.

5. La politica europea della qualità per i prodotti alimentari. I requisiti della qualità per i prodotti alimentari. Gli strumenti della qualità per i prodotti alimentari. Le direttive di armonizzazione nel settore alimentare. Gli standard di qualità e le strategie delle imprese agro-industriali.

Modulo II.

La tutela della qualità dell'ambiente.

6. Stato dell’ambiente e sviluppo sostenibile. Gli effetti e le cause di inquinamento degli ecosistemi.

7. La normativa tecnica per la protezione della qualità dell'ambiente. Gli standard di qualità dell'aria e dell'acqua. La classificazione e la qualità dei rifiuti.

8. Il principio della best available technology e le innovazioni tecnologiche nei sistemi di depurazione degli effluenti gassosi e liquidi. La gestione dei rifiuti e i problemi delle materie seconde.

9. I nuovi approcci in tema di qualità ecologica di prodotto e di sistema. Il regolamento comunitario su Ecolabel e le norme sulla Valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment). Il Regolamento comunitario Emas e le norme ISO 14000 sui Sistemi di Gestione Ambientale.

10. Gli approcci economici di politica ambientale basati sugli standard ambientali e sulle tasse ambientali. Il ruolo dell'innovazione per le tecnologie pulite.

Libri di testo (consigliati per approfondimenti):

- AA.VV., Normazione, certificazione, qualità. Le regole, le strutture, DINTEC, Roma. 1997.

- R. FILIPPINI et al., ISO 9000 e Qualità Totale, Etas Libri, 1998.

- G. MATTANA, Qualità. Affidabilità. Certificazione, F. Angeli, Milano, 1997.

- L. NEGRI, La qualità nella società dei servizi, Nuovo Studio Tecna, 1997.

- C. BAU’, A. MERICO, Quanto costa la qualità , Il Sole 24 Ore Pirola, Milano, 1996.

- G. BELLANDI, La misurazione della qualità , Etas Libri, 1996.

- C. PERI, Qualità: concetti e metodi, F.Angeli, Milano, 1994.

- R. MIRANDOLA et al., Sistemi Qualità , ETS, Pisa, 1991.

- M. DI FIDIO, Economia dei rifiuti e politica ambientale, Il Sole 24 Ore Pirola, Milano, 1995.

- B. DELOGU et al., Gestire l’ambiente, Il Sole 24 Ore Pirola, Milano, 1995.

- M. BARTOLOMEO et al., Il bilancio ambientale d’impresa, Il Sole 24 Ore Pirola, Milano, 1995.

- SGS (a cura di), Guida alla verifica ambientale, Nuovo Studio Tecna, 1997.

- A.RAGGI, G. BARBIROLI, Gli indicatori di qualità delle risorse ambientali, F. Angeli, Milano, 1992.

Avvertenza.

Durante il corso saranno distribuite Dispense a cura del Docente. Essendo una parte del corso svolta su temi sperimentali si consiglia la frequenza.

 

MODELLI MATEMATICI PER I MERCATI FINANZIARI (35)

(Prof. Andrea Berardi)

Obiettivi:

Il corso intende offrire allo studente gli strumenti per l’analisi e l’applicazione dei modelli matematici utilizzati nella pratica dei mercati finanziari per la valutazione degli strumenti derivati (futures, swaps e opzioni) e la determinazione della struttura per scadenza dei tassi di interesse.

Ogni settimana allo studente è richiesto lo svolgimento di esercizi pratici, la cui valutazione costituisce parte integrante della valutazione complessiva.

Per il grado di preparazione statistico-matematica richiesto dagli argomenti trattati, è consigliabile (ma non obbligatorio) frequentare il corso dopo aver sostenuto gli esami di Matematica per l’Economia e di Ricerca Operativa. Un ideale sviluppo del programma è rappresentato dal corso di Teoria del Rischio.

Sono considerati insegnamenti propedeutici obbligatori Statistica I e Matematica Finanziaria.

Programma:

1. Forward e Futures

Forward e futures su titoli con e senza dividendi; forward e futures su valute; futures su indici azionari, tassi di interesse e merci. Modelli e metodi di valutazione.

2. Swaps

Swaps su tassi di interesse; swaps su valute. Modelli e metodi di valutazione.

3. Opzioni

3.1. Opzioni su azioni

Proprietà fondamentali. Put-call parity. Modello di valutazione mediante alberi binomiali. Modello di valutazione di Black-Scholes. Gestione del rischio di mercato: delta hedging, theta, gamma, vega, rho.

3.2. Opzioni su indici, valute e tassi

Opzioni su indici azionari, valute e futures. Estensioni del modello di valutazione di Black e Scholes. Opzioni su tassi di interesse e obbligazioni: caps, floors, swaptions, obbligazioni convertibili. Modello di valutazione di Black.

3.3. Opzioni esotiche

Asiatiche, lookback, con barriera. Modelli e metodi di valutazione.

4. Modelli della struttura per scadenza dei tassi di interesse

Modelli di non-arbitraggio: Ho-Lee, Hull-White, Heath-Jarrow-Morton. Modelli di equilibrio: Vasicek, Cox-Ingersoll-Ross, Longstaff-Schwartz.

Testo di riferimento:

- J. HULL, Opzioni, futures e altri derivati, Il Sole 24 Ore, Milano, 1997.

 

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (70)

(Prof. Giovanni. Alberti)

Obiettivi:

Il corso tende innanzitutto a fornire i concetti di base dei sistemi organizzativi delle imprese nelle loro strutture e nella loro operatività. Vengono quindi approfonditi gli schemi organizzativi delle imprese e le strutture che da essi derivano. In tale contesto si inserisce l’ultima parte del corso che tende a definire le logiche ed i condizionamenti della formazione delle decisioni aziendali.

Programma:

1. Gli elementi di base della progettazione organizzativa.

2. La progettazione delle posizioni individuali, delle strutture ed i condizionamenti che determinano le configurazioni organizzative.

3. Le strutture organizzative: configurazioni strutturali e conseguenze della adozione delle varie tipologie organizzative.

4. La prospezione aziendale quale base per la formazione delle decisioni. La pianificazione aziendale nelle sue varie aree di applicazione. La dinamica delle decisioni aziendali con particolare riferimento all’influenza sulla stessa del fattore incertezza.

Libri di testo:

– H. MINTZBERG, La progettazione dell’organizzazione aziendale, Il Mulino, Bologna, 1985.

– G. B. ALBERTI, La dinamica delle decisioni aziendali, Giuffrè, Milano, 1992.

 

PIANIFICAZIONE AGRICOLA (35)

(Prof. Elisa Montresor)

Obiettivi:

L’obiettivo del corso di Pianificazione Agricola è quello di fornire alcuni strumenti metodologici e teorici per la pianificazione delle attività agricole a livello territoriale, con una particolare attenzione alle interrelazioni in atto nei singoli contesti socio-economici ed ai problemi ambientali ed istituzionali. Il mondo rurale, che riguarda la quasi totalità del territorio nazionale, è infatti attraversato da profonde trasformazioni. Fra le altre, si possono ricordare: (a) il nuovo ruolo del settore primario, con funzioni che vanno da quelle meramente produttive, a quelle di integrazione con il resto del sistema economico (fra cui l’integrazione nella catena alimentare); (b) i processi sociali ed economici, che sono alla base della flessibilità e della competitività di altri settori e dei territori urbani; (c) le nuove funzioni ambientali assegnate all’agricoltura, sia nei sistemi più competitivi, sia in quelli con differenti livelli di svantaggio. La necessità di porre al centro delle riflessioni la pianificazione del territorio rurale è testimoniata anche dalla crescente attenzione delle politiche dell’Unione Europea. Le nuove riforme in corso di attuazione pongono infatti al centro degli interventi i territori rurali e le loro interrelazioni con il resto dell’economia e della società, nonchè la tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Programma:

Testi consigliati:

Appunti dalle lezioni

 

POLITICA AGRARIA (70)

(Prof. Ugo Maggioli)

Obiettivi:

Il corso vuol fornire elementi di teoria e nozioni a livello micro e macro-economico sull’evoluzione e le politiche del settore agricolo. sia in aree economicamente avanzate che in via di sviluppo e transizione economica, con particolare riferimento agli impatti territoriali ed ambientali dei sistemi agricoli ed agro-industriali, alle relazioni intersettoriali ed ai problemi del commercio internazionale.

Programma:

Modulo I:

Politiche agrarie ed agro-industriali e sviluppo economico

Il ruolo dell’agricoltura nello sviluppo economico. Attività agricole e mercati dei fattori e dei prodotti agricoli. Sviluppo tecnologico e struttura agraria. Il sistema agro-industriale. L’agricoltura nella contabilità nazionale. Politiche di orientamento ed intervento strutturale, ambientale, di mercato e sociale. La politica agricola della U.E. nel quadro internazionale.

Modulo II:

Politiche agrarie e mercati.

Le grandi aree agricole mondiali. Modi di produzione ed interconnessioni dei mercati. La determinazione delle relazioni commerciali agricole. Decisioni politiche nazionali in un mondo interdipendente. Obiettivi, vincoli e strumenti di politica agraria nelle relazioni commerciali. Distribuzione ed equità nei mercati mondiali. Istituzioni nazionali ed internazionali per la politica agraria e del commercio dei beni agricoli ed alimentari..

Libri di testo:

– A.McCALLA, T.JOSLING, Politiche agricole e mercati mondiali, Il Mulino, Bologna, 1993, Capitoli II, III, IV, V, VI, VII, IX, X, XI. Capitoli complementari I, VIII, XII. Il testo va corretto con una Errata-Corrige disponibile presso il Dipartimento di Economie, Società ed Istituzioni.

– M.GORGONI (a cura di), L’agricoltura nella teoria dello sviluppo economico.

Il Mulino, Bologna, 1981, Capitoli I, IV.2, V.2, VI.2.

– G.ORLANDO, Politica economica per l’agricoltura, Carocci, Roma, 1998, Capitoli I, II, III, IV, VI, VII.

 

POLITICA ECONOMICA (70)

(Prof. Giuseppe Gaburro, lett. A – K; Prof. Federico Perali, lett. L – Z)

Obiettivi:

Il corso si propone di introdurre teorie, metodi e problemi della politica economica sia in dimensione storico – culturale che in dimensione analitica, cercando di offrire i diversi punti di vista e abbinando al necessario approfondimento del dibattito teorico la continua attenzione alla realtà dei fatti economici, politici e sociali. In questo contesto viene rivendicata la centralità dell’uomo e della preoccupazione etica, non disgiungibile da ogni elaborazione scientifica tendente a cogliere tutto il significato della politica economica e dei suoi riflessi sulla società.

Programma:

Modulo I

  1. Obiettivi e metodi della politica economica
  2. Il significato della politica economica. Politica economica e giudizi di valore. Obiettivi e strumenti della politica economica. La politica economica nelle diverse scuole di pensiero.

  3. Teorie e modelli di politica economica
  4. Teoria dello sviluppo economico ottimale. Il modello di Ramsey. I problemi legati all’orizzonte temporale. Lo sviluppo economico in termini pro-capite. La massimizzazione del benessere sociale. Crescita demografica e sviluppo economico ottimale. Modelli di simulazione delle decisioni di politica economica.

  5. La politica economica come scienza sociale
  6. Economia e personalismo. Premesse filosofiche. Economia competitiva, collaborazione e solidarietà. La globalizzazione dell’economia e della finanza: rischi, sfide, opportunità. L’etica come esigenza fondamentale della persona e l’efficienza economica.

  7. Politica economica italiana ed europea

Le tendenze dell’economia e della politica economica italiana ed europea. Le interpretazioni. I problemi dell’economia italiana: Mezzogiorno, disoccupazione, debito pubblico. Ripensare vincoli e obiettivi.

Modulo II

  1. Teorie e modelli di crescita economica
  2. Lo schema intertemporale di base. Il modello di derivazione keynesiana. Il modello di derivazione neoclassica. La teoria della crescita endogena degli anni Sessanta. Il modello di Romer. Crescita endogena e capitale immateriale. Il modello di Lucas.

  3. Le caratteristiche fondamentali del mercato
  4. Concorrenza e mercato. La Costituzione economica. Le scelte in condizioni di incertezza. Informazione. Mercati, comunicazione e informazione. Mercati e rivelazione delle informazioni. Razionalità limitata e convinzioni razionali.

  5. Prezzi e coordinamento di mercato
  6. Prezzi e imprese: i mercati di beni e servizi. Rigidità dei prezzi. Esempio: Scelta della facoltà e segnali di mercato. Prezzi e attività: l’efficienza dei mercati. Il prezzo del tempo e del rischio. Il rapporto prezzo-utili. La stabilità dei mercati. Il teorema di Modigliani-Miller. Inflazione. Cause e costi dell’inflazione. Inflazione e tasso di cambio.

  7. Obiettivi di politica economica

Libertà e mercato. Libertà e potere economico. Libertà e potere politico. Governi e legislature in Italia. Efficienza ed equità. Efficienza e beni pubblici. Efficienza, esternalità e prezzi. Equità e giustizia sociale. Il potere di coalizione dei partiti in Italia: 1948-1996. Occupazione e reddito. Occupazione e disoccupazione. La distribuzione del reddito. Disuguaglianza economica e Stato sociale. Occupazione e imprenditorialità in Italia. Crescita e stabilità. Il ciclo economico. La politica monetaria. La politica fiscale.

Libri di testo:

– CAMPIGLIO L., Mercato, prezzi e politica economica, Bologna, Il Mulino, 1999.

– O’BOYLE E., Economia personalista, Padova, Cedam, in corso di pubblicazione.

– GABURRO G. e POMINI M., Teorie e modelli di politica economica, Padova, Cedam, 1999.

Libri di consultazione:

– ACOCELLA N., Fondamenti di politica economica, valori e tecniche, seconda edizione, Roma, NIS, 1997.

– BOADWAY R.W. e BRUCE N., Welfare economics, Basic Blackwell, ultima edizione.

– FAZIO A., Quale società civile per l’Italia di domani, in Economia italiana, n°1, 2000, pp.11-34.

– GABURRO G., Globalizzazione dell’economia e della finanza: rischi, sfide, opportunità , in Atti del Decimo Congresso mondiale di Economia sociale, Cambridge, agosto 2000.

– PERALI F., Microeconomia applicata, Vol. I e II, Carocci editore, Roma, 2000.

– ROSS M. STARR, General equilibrium theory, an introduction, Cambridge University Press, 1997.

 

POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE (35)

(Prof. Angelo Ferro)

Obiettivi:

Comprensione delle caratteristiche e dei fenomeni più rilevanti della Politica economica internazionale. Acquisizione graduale di gruppo e personale delle problematiche attuali. Apprendimento critico ed attivo degli strumenti di politica economica interagenti sul piano internazionale adatti e coerenti a raggiungere certi obiettivi, in un’economia di mercato mondiale e globale.

Programma:

1. Elementi di politica economica internazionale.

Obiettivi di politica economica internazionale nel passaggio da un mercato domestico ad un mercato globale.

2. Lo scambio internazionale.

Le teorie ; le politiche ; dal Gatt 1947 alla WTO.

3. Il sistema monetario internazionale.

Evoluzioni, tendenze, crisi e prospettive.

4. L’internazionalizzazione dell’economia.

a. I settori primario, secondario e terziario nella globalizzazione dell’economia ;

b. Il sistema capitalistico nel contesto internazionale ;

c. La dimensione internazionale del sottosviluppo ;

d. I rapporti Est/Ovest ;

e. Linee di tendenza delle grandi aree economiche.

5. La dimensione internazionale del rapporto etica/economia.

Tenendo conto dell’intenso mutare delle situazioni economiche internazionali, durante il corso saranno sviluppati approfonditi aggiornamenti sui fenomeni in atto.

Di tali aggiornamenti sarà valutata la conoscenza durante i colloqui di esame.

Per gli studenti che non possono frequentare si consiglia la lettura attenta dei periodici economici italiani ed internazionali.

Libri di testo:

– Appunti del corso di Politica Economica Internazionale, il Sentiero, Verona, ed. 2000.

A. Ferro – G. Raeli, La liberalizzazione dei mercati mondiali, Editrice del Il Sole 24 Ore, ed. 1999.

– Appunti del corso di Istituzioni economiche internazionali, il Sentiero, Verona, ed. 2000

Letture consigliate:

– R. GRANDINETTI - E. RULLANI, Impresa trasnazionale ed economia globale, La Nuova Italia Scientifica, ed 1996.

– P.R.KRUGMAN - M.OBSTFELD, Economia internazionale. Teoria e politica economica. Milano, Hoepli, ed. 1998.

– D. SALVATORE, Economia internazionale, Carocci, ed 1999.

– P. DE GRAUWE, Economia dell’integrazione monetaria, Il Mulino, ed. 1998.

– F. ONIDA. Economia degli scambi internazionali, Il Mulino, ed 1996.

– M.G. TENAGLIA AMBROSINI, La moneta e l’Europa. Da Bretton Woods a Maastricht, ed oltre, Giappichelli, ed. 1996

– Barry Eichengreen, La globalizzazione del capitale, Baldini e Castoldi, ed. 1998

– SINISCALCO D. – BORTOLOTTI B. – FANTINI M. – VITALINI S., Privatizzazioni difficili, Il Mulino, ed. 1999

Avvertenze:

1) Esame di 70 ore.

Gli studenti che siano iscritti prima dell’anno accademico 1996-97 e che abbiano già inserito nel loro piano di studi l’esame di "Politica economica internazionale" di 70 ore con validità annuale e con frequenza anteriore all’anno 1998/99, potranno sempre sostenere l’esame con un programma da concordare con il docente.

2) Iscrizione agli esami.

Oltre alla procedura ufficiale di iscrizione agli esami con il programma informatico, la particolare organizzazione del corso prevede anche la iscrizione agli appelli direttamente presso lo studio del docente, con le modalità che saranno definite nel dettaglio da appositi avvisi. In sede di tale iscrizione gli studenti potranno avvalersi dei consigli di un tutor che fornirà loro le informazioni utili per una efficiente ed efficace preparazione.

 

 

 

RAGIONERIA GENERALE ED APPLICATA I (70)

(Prof. Antonio Tessitore, lett. A – K; Prof. Alessandro Lai, lett. L - Z)

Obiettivi:

Il corso tende a sviluppare le conoscenze sulle condizioni di funzionamento e di crescita delle imprese attraverso lo studio della teoria del bilancio di esercizio e l'impiego del potenziale informativo insito nel sistema dei valori contabili. L'apprendimento della logica e della tecnica di costruzione e di interpretazione dei bilanci ordinari consente di definire le condizioni di equilibrio dinamico della gestione e apre la via all'approfondimento della moderna teoria del valore.

Programma:

I modulo: La teoria generale del bilancio di esercizio e la struttura del bilancio

1. Oggetto e finalità del bilancio di esercizio:

1.1 Oggetto e scopo del bilancio di esercizio - 1.2 I soggetti interessati alla redazione del bilancio di esercizio - 1.3 Il bilancio di esercizio quale strumento di conoscenza e di comportamento: spazi e limiti entro i quali è possibile formulare la politica di bilancio - 1.4. I fondamentali orientamenti riguardo al bilancio di esercizio: la teoria della pluralità dei bilanci; la teoria dell’unicità del bilancio - 1.5 I bilanci differenziati e i bilanci speciali - 1.6 Gli interventi pubblici in materia di redazione del bilancio di esercizio - 1.7 Evoluzione degli orientamenti normativi sul bilancio d’esercizio dal codice di commercio ad oggi.

2. I principi generali di redazione del bilancio di esercizio:

2.1 La rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico di esercizio - 2.2 I principi di redazione del bilancio: continuazione dell’attività, prudenza, realizzazione, competenza, continuità dei criteri di valutazione delle poste - 2.3 I sistemi di valori idonei ad esprimere le grandezze di bilancio: i valori storici; i valori correnti - 2.4. La determinazione del reddito di esercizio in relazione all’invarianza del capitale di funzionamento - 2.5 Relazione tra corretti principi contabili, norme giuridiche e disciplina fiscale nella redazione del bilancio di esercizio.

3. La struttura del bilancio di esercizio

3.1 I documenti di bilancio: stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa - 3.2 I criteri di classificazione delle poste di bilancio - 3.3 L’impianto dello stato patrimoniale e l’analisi dettagliata delle poste dell’attivo, del netto e del passivo: esame delle macroclassi, classi, voci e sottovoci - 3.4 Le aree della gestione d’impresa e il loro riflesso nei "blocchi di valori" di conto economico: esame delle macroclassi, voci, sottovoci e dei risultati intermedi - 3.5 Il contenuto della nota integrativa - 3.6 Il contenuto della relazione sulla gestione - 3.7 Il bilancio in forma abbreviata - 3.8 La struttura obbligatoria del bilancio d’esercizio nelle imprese che esercitano particolari attività

4. Il bilancio consolidato di gruppo

4.1 Logica di costruzione del bilancio consolidato di gruppo – 4.2 Le rettifiche di consolidamento – 4.3 La struttura del bilancio consolidato.

II modulo: Le valutazioni di bilancio e l’analisi di bilancio

5. I principi e i criteri di valutazione delle poste di bilancio:

5.1 Il "principio del costo" nelle valutazioni di bilancio - 5.2 Le valutazioni nella determinazione della base imponibile - 5.3 Le immobilizzazioni materiali e immateriali relative ai beni di proprietà, ai beni in leasing, ai beni devolvibili gratuitamente nelle imprese concessionarie - 5.4 I titoli e le partecipazioni in società controllate, collegate e in altre società - 5.5 Le rimanenze di esercizio: materie prime, semilavorati, prodotti in corso, prodotti finiti e merci. I lavori in corso su ordinazione a durata ultrannuale nelle imprese operanti su commessa - 5.6 I crediti commerciali e i crediti di finanziamento in lire e in valuta - 5.7 I ratei e i risconti attivi e passivi - 5.8 I fondi rischi e alle spese future - 5.9 I prestiti obbligazionari - 5.10 Gli altri debiti commerciali e finanziari - 5.11 Il capitale netto: aumenti e diminuzioni di capitale netto; utilizzo delle riserve - 5.12 I conti d'ordine e i riflessi sul sistema dei valori di bilancio - 5.13 L'attendibilità del bilancio di esercizio sotto il profilo giuridico e aziendale.

6. Analisi di bilancio e ambiti di utilizzazione:

6.1 Scopi perseguiti con le analisi di bilancio - 6.2 Metodologie di rielaborazione dei valori di bilancio - 6.3 I sistemi di quozienti economici, finanziari e patrimoniali - 6.4 I flussi di capitale circolante e di cassa - 6.5 Ambiti di utilizzazione delle analisi di bilancio - 6.6 Presentazione e discussione di un caso-guida a scopo di analisi della situazione economica, finanziaria e patrimoniale di un’impresa tipo - 6.7 La raccolta e l’ordinamento dei dati relativi ad un caso di studio, a mezzo foglio elettronico, su P.C. - 6.8 Sviluppo di un modello di riclassificazione del conto economico e dello stato patrimoniale a mezzo P.C. - 6.9 Sviluppo di un sistema di quozienti e di flussi finanziari a mezzo P.C. - 6.10 Stesura del rapporto economico e finanziario sulla gestione dell'impresa prescelta.

 

Libri di testo:

A. PALMA (a cura di), Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato, Giuffré, Milano, 1999.

G. BRUNETTI, L'interpretazione e l'analisi di bilancio, Giuffré, Milano, 1997.

S. CORBELLA (a cura di), Casi ed esercizi di Ragioneria generale ed Applicata I, Leuv, Verona, 1997.

Avvertenze:

Lo studente dovrà elaborare, nell'ambito di piccoli gruppi di lavoro, un caso di analisi di bilancio ai fini della determinazione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell'impresa prescelta. Il lavoro deve essere sviluppato con l'ausilio del P.C. Il corso prevede: l'istruzione di avviamento all'uso di P.C., il sistema operativo WINDOWS, il foglio elettronico EXCEL; inoltre, verranno affrontate alcune problematiche di calcolo che sorgono in sede di redazione e interpretazione del bilancio di esercizio delle imprese.

 

RAGIONERIA GENERALE ED APPLICATA II ( 70 ORE )

(Prof. Giuseppe Bruni, lett. A – K; Prof. Bettina Campedelli, lett. L – Z)

Obiettivi:

Il corso si propone di ricondurre ad una visione di insieme le conoscenze acquisite attraverso gli studi di economia aziendale e di ragioneria svolti nel primo biennio. Da questa base il corso sviluppa ulteriori approfondimenti sugli strumenti del controllo gestionale, della pianificazione aziendale e, più specificatamente, della redazione e della utilizzazione del sistema di reporting per l’Alta Direzione.

Programma:

  1. La direzione dell’impresa
  2. I modelli di direzione e i processi decisionali

    Le determinanti economiche dell’impresa

    Le strategie, le politiche e le scelte operative

  3. La pianificazione strategica ed operativa
  4. Il processo di pianificazione strategica: dalla ideazione imprenditoriale, alla progettazione, allo sviluppo del piano aziendale pluriennale (business plan)

    L’implementazione operativa del processo di pianificazione nel piano annuale di esercizio (budget)

  5. Il controllo direzionale
  6. Il controllo sul governo dell’impresa

    Il controllo sul conseguimento degli obiettivi di missione (controllo per obiettivi)

    Il controllo sulla gestione operativa (controllo per eccezione)

  7. La contabilità per l’alta direzione
  8. L’evoluzione dei sistemi contabili e informativi aziendali

    Il processo di rilevazione, elaborazione, rappresentazione e comunicazione delle informazioni per l’alta direzione aziendale

  9. Il sistema di reporting

Il reporting funzionale alla direzione strategica

Il reporting funzionale alla direzione operativa

Libri di testo:

– G.BRUNI, Contabilità per l’Alta Direzione, Etas, Milano, seconda edizione, 1999;

Appunti delle lezioni.

Letture consigliate:

– M.BERGAMIN BARBATO, Programmazione e Controllo in un’ottica strategica, UTET, Torino, 1997.

– B.CAMPEDELLI, Analisi Aziendale. Strumenti concettuali, metodologici e di valutazione dell’impresa, Giappichelli, Torino, 1998.

 

REVISIONE AZIENDALE (70)

(Prof. Bettina Campedelli)

Obiettivi:

Il corso si propone di fornire le basi dottrinali e di cultura tecnica specifica necessarie per una qualificata professionalità del revisore, cui è affidata una funzione amministrativa avanzata, che ha progressivamente assunto un peso ed una sempre maggiore diffusione internazionale.

Programma:

1. I principi, i metodi e le procedure della revisione aziendale.

Le funzioni di revisione aziendale. La revisione contabile e la revisione operativa. La revisione interna ed esterna. L’oggetto e il metodo della revisione aziendale. Le procedure della revisione aziendale. La revisione ed i principi generalmente accettati. I principi contabili nazionali ed internazionali. I principi di revisione nazionali ed internazionali. La gerarchia delle fonti di riferimento per la revisione aziendale.

  1. La revisione aziendale nell’ambito dei modelli di Corporate Governance.
  2. Corporate Governance: orientamenti internazionali e realtà italiana. La funzione di revisione nel quadro della Corporate Governance delle società quotate in borsa: Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58. La CO.N.SO.B e le società di revisione. La figura del revisore contabile: Decreto Legislativo 27 gennaio 1992 n. 88. Il Collegio Sindacale e la revisione nelle società non quotate. I rapporti tra società di revisione e Collegio Sindacale.

  3. Il processo di revisione contabile e di bilancio ( di impresa e di gruppo).
  4. Il processo di revisione fondato sul binomio rischio – significatività. La natura e le componenti il rischio di revisione: rischio intrinseco, rischio di controllo e rischio di accertamento. L’approccio revisionale: dal rischio aziendale al rischio di revisione. L’apprezzamento del rischio intrinseco: l’analisi aziendale. L’apprezzamento del rischio di controllo: studio e valutazione del sistema di controllo interno amministrativo – contabile. L’apprezzamento del rischio di accertamento: scelta delle procedure di revisione. L’esecuzione delle procedure di revisione, la documentazione del lavoro di revisione e l’apprezzamento delle evidenze probative. La sintesi del lavoro di revisione e l’espressione del giudizio professionale.

  5. Problematiche specifiche di revisione.

Il giudizio di due-diligence nella revisione finalizzata all’acquisizione di azienda e nell’ambito del processo di ammissione alla quotazione in borsa. Le funzioni speciali di revisione: l’espressione del parere di congruità sul rapporto di concambio nelle operazioni di fusione e scissione; l’espressione del parere di congruità sul prezzo di emissione negli aumenti di capitale con esclusione o limitazione del diritto di opzione; i controlli nei casi di conferimenti in natura e di acconti sui dividendi.

Libri di testo:

 

RICERCA OPERATIVA (35)

(Prof. Alberto Roveda)

Obiettivi:

Il corso si propone di affrontare la metodologia che cura i problemi matematici del processo decisionale quantitativo.

E' consigliata la frequenza al corso dopo aver seguito il corso di Matematica per l'Economia. Inoltre gli argomenti trattati si ritengono strumenti necessari per il completamento del piano di studi con indirizzo quantitativo che dovrebbe avere come naturale sviluppo la frequenza di corsi quali: Modelli Matematici per i Mercati Finanziari, Teoria del Rischio, Teoria Matematica del Portafoglio Finanziario e Matematica per le Decisioni della Finanza Aziendale.

Sono considerati insegnamenti propedeutici obbligatori Matematica Generale e Statistica I.

Programma:

1. Premesse.

Richiami di algebra lineare. Insiemi convessi. Funzioni convesse e loro proprietà. Forme quadratiche.

2. La Programmazione lineare.

Formulazione di problemi di programmazione lineare. Struttura matematica, approccio grafico, proprietà. L'algoritmo del simplesso.

3. Teoria della dualità.

Definizione del problema duale; proprietà. Il teorema fondamentale di dualità. Interpretazione economica. Analisi di sensitività.

4. La programmazione quadratica.

Il caso convesso. L'algoritmo del simplesso modificato. Applicazioni.

5. Modelli di reti (cenni).

Il problema del cammino più breve, il minimum spanning tree, del massimo flusso.

6. Processi Markoviani.

Libri di testo:

Libri di consultazione:

 

SCIENZA DELLE FINANZE (70)

(Prof. Ugo Piacentini, lett. A–K)

Obiettivi:

Il corso propone lo studio dei sistemi finanziari pubblici.

Programma:

1. Il sistema finanziario pubblico italiano.

Descrizione sintetica delle sue componenti strutturali (persone fisiche, beni economici, organizzazioni di persone e di beni, rapporti giuridici). Descrizione analitica dell’ordinamento finanziario delle organizzazioni che prelevano imposte (Stato, enti pubblici locali, istituti assicurativi e previdenziali).

2. Introduzione allo studio dei sistemi finanziari pubblici.

Nozioni di "sistema economico privato", di "sistema finanziario pubblico" e di "sistema economico totale". La scienza delle finanze come scienza dei sistemi finanziari pubblici; suoi rapporti con discipline affini.

3. Elementi di una teoria della causazione e della evoluzione dei sistemi finanziari pubblici.

Il problema della causazione e della evoluzione dei sistemi finanziari pubblici; sua complessità e sua insolubilità nello stato attuale della sociologia generale; tentativi di soluzione parziale.

4. Teoria della connessione fra sistemi finanziari pubblici e sistemi economici privati.

Problemi metodologici. Effetti di varie imposte speciali. Effetti di un’imposta generale. Effetti delle spese pubbliche. L’influenza dell’attività finanziaria globale sulle principali grandezze macroeconomiche.

5. Teoria della politica finanziaria e della tecnica fiscale.

Natura dei problemi della politica finanziaria e della tecnica fiscale. I problemi (nell’ipotesi) di uno Stato cooperativo. I problemi (nell’ipotesi) di uno Stato moderno. Aspetti e problemi della recente politica fiscale italiana.

Libri di testo:

Testi alternativi e bibliografia selezionata per l’approfondimento dei temi trattati saranno segnalati (con avviso affisso all’albo) prima dell’inizio delle lezioni.

 

SCIENZA DELLE FINANZE (70)

(Prof. Nicola Sartor, lett. L-Z)

Obiettivi:

Il corso vuole mettere in grado gli studenti di capire e interpretare i fenomeni finanziari ed economici pubblici. Particolare enfasi verrà posta nel distinguere le teorie normative ("cosa si dovrebbe fare") da quelle positive ("cosa viene fatto nella realtà"). Il corso è articolato in due parti: la prima è dedicata allo studio delle ragioni che giustificano l’intervento pubblico in economia; la seconda è dedicata all’esame del sistema tributario, con particolare enfasi alla tassazione delle imprese e delle attività finanziarie.

 

 

Programma:

I parte:

II parte:

Libri di testo:

Le fonti, essendo prossime nuove edizioni, verranno rese note all’inizio del corso.

 

SISTEMI ECONOMICI COMPARATI (35)

(Prof. Mario Pomini)

Obiettivi:

Il corso propone una metodologia per lo studio di sistemi economici diversi. Verranno presentati e discussi modelli economici alternativi, sottolineando gli aspetti istituzionali dei sistemi economici. Lo studio delle istituzioni, al di là delle origini e delle funzioni effettivamente svolte, rappresenta un passaggio essenziale per l’analisi del funzionamento e della dinamica dei sistemi economici e sociali.

 

Programma:

I sistemi economici: definizioni, metodi, teorie.

Problemi di metodo e di contenuto. Sistemi economici comparati: cenni storici sulla nascita e l’evoluzione della disciplina. Definizione di sistema economico. Le funzioni del sistema economico. Le variabili ambientali.

Parte monografica: Economia e filosofia della scienza.

Testi:

 

STATISTICA I (70)

(Prof. Dario Olivieri, lett. A - K e lett. L - Z)

Obiettivi:

Il corso intende fornire una metodologia di analisi quantitativa fondata sulla osservazione, rilevazione ed elaborazione della realtà operativa.

Programma:

Concetti introduttivi: introduzione alla statistica; cenni storici; lo schema della ricerca statistica; le rappresentazioni grafiche.

Gli indici di localizzazione: generalità; le medie potenziate; la media aritmetica; la media armonica; la media geometrica; la media quadratica; la media cubica e le altre medie potenziate; i centri; le medie lasche; la mediana; le altre medie di posizione: quartili, decili, percentili o quantili; la moda o norma; considerazioni sull’uso delle medie.

I rapporti statistici: il confronto fra dati statistici; i rapporti statistici; i rapporti indici o numeri indici; i rapporti di composizione; i rapporti di densità; i rapporti di durata e di ripetizione.

Gli indici di variabilità : la variabilità; gli intervalli di variazione; il campo di variazione; la differenza interquartile; gli scarti da un valore medio; gli scostamenti semplici medi; lo scarto quadratico medio; la varianza; la diversità fra tutte le possibili coppie di unità della distribuzione; le differenze medie assolute; le differenze medie quadratiche; gli indici relativi di variabilità; gli indici di variabilità relativi ad un valore medio; gli indici di variabilità relativi al massimo.

I momenti e gli indici di forma: la forma delle distribuzioni statistiche; i momenti; i momenti dall’origine; i momenti centrali; la funzione generatrice dei momenti; altri tipi di momenti; l’asimmetria; l’appiattimento rispetto alla distribuzione normale.

Concetti di calcolo delle probabilità : la probabilità; le definizioni di probabilità; la definizione classica; la definizione frequentista; la definizione soggettivista; la definizione assiomatica; il teorema di Bayes.

Le variabili casuali: generalità; la definizione di variabile casuale; le variabili casuali discrete; le variabili casuali continue; i momenti delle variabili casuali.

Alcune variabili casuali discrete: generalità; la variabile binomiale, ipergeometrica, frequenza relativa campionaria, di Poisson, uniforme; geometrica.

Alcune variabili casuali continue: generalità; la variabile normale; i momenti della variabile normale; la trasformazione lineare di una variabile normale; la somma di variabili normali indipendenti; la variabile normale standardizzata; le tavole della normale standardizzata; limiti tipici della variabile normale; la variabile esponenziale negativa; la variabile chi-quadrato; la variabile "t di Student"; la variabile "F di Snedecor"; la variabile rettangolare.

Le distribuzioni limite: introduzione; la convergenza della variabile binomiale; la convergenza della variabile ipergeometrica; la convergenza della frequenza relativa campionaria; la convergenza della variabile di Poisson; la convergenza della variabile t di Student; la convergenza della variabile chi-quadrato; la convergenza della variabile F di Snedecor.

Introduzione all’inferenza statistica: il campionamento; vantaggi e costi del campione.; vari tipi di campioni; i campioni probabilistici; le tavole dei numeri aleatori; la stima; gli stimatori; le proprietà degli stimatori; la prova delle ipotesi; i test statistici; gli errori di prima e seconda specie.

Aspetti applicativi delle inferenze su proporzioni: lo stimatore frequenza relativa campionaria; le proprietà dello stimatore; l’errore nella stima di una proporzione; la dimensione campionaria che assicura una data precisione; l’intervallo di confidenza per una proporzione; la prova di ipotesi su una proporzione; la prova di ipotesi su due proporzioni; la definizione di un piano di campionamento per attributi.

Aspetti applicativi delle inferenze sulla media: lo stimatore media campionaria; le proprietà dello stimatore; la varianza campionaria; l’errore e la dimensione campionaria nella stima della media della popolazione; l’intervallo di confidenza per la media della popolazione; la prova di ipotesi su una media; la prova di ipotesi su due medie; la definizione di un piano di campionamento per variabili.

Aspetti applicativi relativi ad altri problemi inferenziali: generalità; la distribuzione della varianza campionaria; l’intervallo di confidenza per la varianza; la prova di ipotesi sulla varianza; il test di omogeneità per il confronto fra distribuzioni di frequenza; il test di indipendenza nelle tabelle a doppia entrata; il test F per i confronto fra varianze.

La regressione: le relazioni fra variabili; le fasi della rappresentazione analitica; il modello bivariato; la retta di regressione; il coefficiente di correlazione lineare; altre considerazioni sul coefficiente di correlazione lineare; la retta di regressione nelle distribuzioni ponderate; il coefficiente di determinazione; la significatività del coefficiente di correlazione lineare; cenni sull’analisi multivariata.

Libri di testo:

– D. OLIVIERI, Fondamenti di statistica, Cedam, Padova, 1995.

– D. OLIVIERI, Esercizi e complementi di statistica, Il Sentiero, Verona, 1988.

– D. OLIVIERI, Temi svolti di statistica, Cedam, Padova, 1998.

Testi consigliati:

– L. VAJANI, Statistica descrittiva, Etas Libri, Milano, 1974.

– F. GIUSTI, Introduzione alla statistica, Loescher Ed., Torino, 1983.

– G. LETI, Statistica descrittiva, Il Mulino, Bologna, 1983.

– G. LANDENNA, Fondamenti di statistica descrittiva, Il Mulino, Bologna, 1984.

 

Statistica II (70)

(Prof. Roberto Prisco)

Obiettivi:

La statistica studia matematicamente le proprietà delle misurazioni viste nei loro rapporti con la realtà della quale sono una espressione sia pure mediata dall’intervento della procedura di misurazione. La procedura di misurazione termina spesso con la rilevazione congiunta di diverse variabili, relative ad aspetti diversi del fenomeno oggetto dell’esame.

Lo studio delle relazioni tra le diverse variabili permette di avere una migliore conoscenza sulla realtà e di operare su di essa con maggiore consapevolezza.

La caratteristica di questo corso è di approfondire lo studio delle misurazioni a più variabili fatto ricorrendo al concetto di dipendenza stocastica, che vi svolge un ruolo centrale, in quanto i diversi modelli di relazione (gerarchici e non gerarchici) ne sono delle specificazioni diverse.

Programma:

Modulo I

1. Calcolo delle probabilità per vettori aleatori.

Definizioni. Assiomi. Principali teoremi nel discreto e nel continuo. Funzioni di ripartizione e di densità di probabilità.

Distribuzione multinomiale. Normale a due variabili. Variabile casuale gamma. Gli indici di discrepanza.

2. Teoria dell’inferenza.

Stima-valutazione. Il campione rappresentativo, casuale e non casuale. Distribuzione delle statistiche campionarie. Proprietà degli stimatori campionari. Stimatori di massima verosimiglianza. Stimatori di minima variabilità

Modulo II

3. Tecniche statistiche a più variabili.

I modelli loglineari. La partizione di chi quadrato. Le tabelle a due, tre e più dimensioni.

L’interpolazione. Il metodo dei minimi quadrati. Scissione delle devianze. Gli indici di accostamento.

La regressione. La relazione tra fenomeni. La funzione di regressione lineare multipla. I coefficienti di regressione multipla. I test di significatività. Alcuni criteri di selezione delle variabili esplicative. Metodi di regressione robusta.

La correlazione: totale, semplice, parziale, test di significatività.

4. Statistica computazionale.

Uso del programma SPSS.

Testi di riferimento:

– D. PICCOLO, Statistica, Il Mulino, Bologna, 2000

– D. OLIVIERI, Fondamenti di statistica, Cedam, Padova, 1995.

– L. VAJANI, Statistica descrittiva, Etas Kompass, Milano, 1974.

– A. AGRESTI, Analysis of Ordinal Categorical Data, Wiley, New York, 1984.

 

 

STATISTICA AZIENDALE (70)

(Prof. Vincenzo Cacici)

Obiettivi:

Il corso intende fornire agli studenti le conoscenze utili per un corretto e proficuo uso, in campo aziendale, di alcuni importanti strumenti approntati dalla metodologia statistica.

Programma:

Definizione e ruolo della Statistica aziendale. Misurazione e scale di misurazione. Le fonti dei dati. Il questionario. Il campionamento. Le matrici dei dati. Le analisi univariate e multivariate. La rank correletion. L’analisi univariata delle serie temporali. La destagionalizzazione. La segmentazione del mercato. Segmentazione a priori e segmentazione a posteriori. Le tecniche AID e di cluster analysis. Misure di distanza. Metodi di formazione dei gruppi. I procedimenti agglomerativi. Il metodo delle k medie. Il dendrogramma. Le analisi territoriali. La formazione di aree omogenee. Le aree gravitazionali. Metodi previsionali: metodo Delphi, livellamento esponenziale, metodi di Bruster e di Holt-Winters. Rapporti statistici e indicatori di performance operativa. La valutazione della consistenza di un segmento di capitale reale dell’azienda. La misura della produttività. L’elasticità della domanda in funzione del prezzo dei prodotti aziendali.

Libri di testo:

G. Marbach, Le ricerche di mercato, UTET, Torino 1996.

S. Brasini, F. Tassinari, G. Tassinari, Marketing e pubblicità. Metodi di analisi statistica, Il Mulino, Bologna, 1999.

G. Marbach, C. Mazziotta, A. Rizzi, Le previsioni. Fondamenti logici e basi statistiche, Etaslibri, Milano, 1991.

Libri di consultazione:

M. L. Berenson, D. M. Levine, Statistica per le scienze economiche, Zanichelli, Bologna, 1997

 

STATISTICA DEI MERCATI MONETARI E FINANZIARI (70)

(Prof. G. De Luca, C.d.L. in Economia Bancaria)

Il corso si propone l’obiettivo di affrontare le principali metodologie statistiche finalizzate all’analisi dei mercati monetari e finanziari.

Programma del corso:

  1. Introduzione
  2. Il mercato monetario e il mercato finanziario: definizione, funzioni, strumenti, operatori.

  3. Elementi (richiami) di statistica
  4. Definizione di variabile casuale. Media e varianza di una v.c. La v.c. Gaussiana. Il modello di regressione lineare univariato e multivariato: assunzioni, metodi di stima, verifica statistica delle ipotesi.

  5. Statistica dei mercati monetari
  6. Credito al consumo e statistica.

    Metodologie statistiche per le decisioni di concessione di credito.

    Le tecniche di credit scoring.

  7. Statistica dei mercati finanziari
  8. L’analisi descrittiva dei mercati finanziari. L’analisi del rendimento di una attività finanziaria e di portafogli di attività finanziarie. La costruzione della frontiera efficiente.

    Il Capital Asset Pricing Model (CAPM).

    Tecniche di analisi multivariata. L’analisi fattoriale. L’Arbitrage Pricing Theory (APT).

    Applicazioni al mercato azionario italiano.

  9. Analisi e previsioni delle serie storiche finanziarie

L’analisi moderna delle serie storiche.

Modelli AR, ARMA.

Modelli non stazionari. Il Random walk e l’efficienza dei mercati finanziari.

Metodi statistici per la stima della volatilità: volatilità storica, EWMA, modelli di tipo ARCH.

Libri di testo:

– D. PICCOLO, C. VITALE, Metodi statistici per l’analisi economica, Il Mulino, 1984, capp. 6,7.5, 10,11,12,15,16,17

– D. J. HAND, S.D. JACKA, Statistics in finance, Arnold, London, capp. 4,5,6.

– M. COSTA, Mercati finanziari: dati, metodi e modelli, CLUEB, Bologna, 1999.

– S.J. TAYLOR, Modelling financial time series, Wiley, New York

 

STATISTICA ECONOMICA

(Prof. Vincenzo Cacici)

Obiettivi:

Il corso descrive un complesso di tecniche statistiche utili per la comprensione, l’analisi e la corretta valutazione dei più rilevanti fenomeni economici.

Programma:

Modulo I

  1. L’informazione statistica: generalità, l’Istat e il Sistan.
  2. Lineamenti di contabilità Nazionale.
  3. Il sistema economico e la circolarità del processo produttivo. L’uguaglianza prodotto – reddito – spesa. Gli operatori: imprese, famiglie, P.A. e Resto del mondo. Produzione totale, produzione vendibile, valore aggiunto. Dal valore aggiunto al Pil. I trasferimenti e il reddito disponibile.

  4. Analisi delle interdipendenze economiche.
  5. La tavola input-output come strumento di analisi economica; le matrici diretta e inversa; coefficienti tecnici e coefficienti di attivazione; la struttura della tavola input-output.

  6. I numeri indici.
  7. Gli indici elementari a base fissa e a base mobile; proprietà dei numeri indice; gli indici sintetici di prezzi e di quantità: le formule di Laspeyres, di Paasche e di Fisher; principali numeri indice calcolati dall’ISTAT e loro impiego; confronti di valori nello spazio; i numeri indice dei corsi delle azioni.

  8. Il lavoro.
  9. Fonti statistiche; le forze di lavoro; tassi di attività, di occupazione, di disoccupazione; la mobilità del lavoro: saggi d’ingresso, d’uscita, saggi di ricambio; la misura dell’assenteismo; isteresi e mercato del lavoro.

    Modulo II

  10. Analisi delle serie cronologiche.
  11. I modelli di formazione del dato statistico; la determinazione della componente di lungo periodo; il metodo delle medie mobili; determinazione della componente stagionale; destagionalizzazione di una serie cronologica; la componente accidentale; determinazione della componente ciclica; il metodo del NBER; indici di diffusione, storico e corrente, indici di conformità; il livellamento esponenziale; il metodo di previsione di Holt-Winters.

  12. La funzione del consumo.
  13. Le relazioni consumo-prezzo e consumo-reddito; elasticità della domanda; curva di domanda ad elasticità costante.

  14. La concentrazione dei redditi e sua misura.
  15. La produttività .

Produttività generica, specifica e globale; la funzione di produzione di Cobb e Douglas.

Libri di testo:

Oppure:

Letture consigliate:

 

STATISTICA SOCIALE (70)

(Prof. Franco Bressan)

Obiettivi:

La Statistica Sociale coniuga il rigoroso approccio metodologico, che la disciplina impone, con varie problematiche di natura squisitamente umana. Pertanto dapprima propone e poi sviluppa ed affina alcuni strumenti di metodologia statistica adeguati a svolgere ricerche in ambito sociale. La formalizzazione teorica, ampiamente supportata da applicazioni e sperimentazioni su computer, che combinatamente consentono una adeguata comprensione di caratteristiche, potenzialità e limiti delle procedure metodologiche, non sovrasta però gli aspetti applicativi insiti nella "ricerca sul campo", elemento primario della disciplina in oggetto. Lo studente è in grado di acquisire pertanto, oltre al bagaglio culturale di base, anche la conoscenza derivata da esperienze concrete in campo sociale, nonché di approfondire l’utilizzo di alcuni "packages" generali e statistici.

Programma:

1. La Statistica Sociale, rilevanza ed aspetti metodologici.

Caratterizzazione della Statistica Sociale. Richiamo alle fasi della ricerca scientifica. Analisi preliminare di alcune fonti. Il questionario. Tipologia di domande. Schemi alternativi di questionario. Metodi di controllo. Esame critico di un’indagine statistica. Errori di varia natura. Metodologia di prevenzione degli errori e procedura di correzione. Gli indicatori sociali: aspetti classici e moderni relativi alla struttura degli indicatori. Il metodo Delphi. Il censimento: problematiche relative allo stesso. La qualità dei dati statistici nel censimento della popolazione ed in altri contesti. Controllo di copertura e controllo di qualità. Indicatori e statistiche con particolare riferimento alla sanità, all’istruzione, alle abitazioni, al tempo libero, a livello italiano ed internazionale.

2. Aspetti demografici.

IL problema della misurazione della popolazione. Principali elementi demografici. Piramide della popolazione. Diagramma di Lexis. Previsioni demografiche ai fini sociali. Utilizzo di procedimenti demografici su problemi non immediatamente collegati all’entità della popolazione.

3. Lo schema campionario.

Richiami relativi alle principali distribuzioni di probabilità. La distribuzione Gamma e la distribuzione Beta. I numeri casuali. L’utilizzo dei numeri casuali per predisporre procedure elementari di simulazione. Generazioni alternative di numeri causali. Campione e popolazione. Estrazione campionaria. Errori nell’indagine per campione e valutazione dell’efficienza del metodo campionario. Il campione proveniente da popolazione finita. Campione puramente casuale per dati quantitativi e qualitativi. Campione stratificato. Valutazione della procedura di stratificazione. Campione sistematico. Dimensione campionaria. Le risposte casualizzate. Schema di Warner, Simmons e successivi.

4. Aspetti informatici.

Introduzione ad alcuni programmi base: Quick Basic, LOTUS, SPSS. Esercitazioni concrete per verificare le proprietà degli schemi campionari e dei modelli dei punti 1, 2, 3. I programmi saranno in parte autogestiti dagli studenti su progettazione comune con il docente.

5. La Cluster Analysis.

Concetto di cluster analysis – Applicabilità della stessa alle scienze sociali. Il metodo. Metriche e misure della distanza. Somiglianza. Metodi gerarchici e non gerarchici. Pacchetti ad hoc: Analisi delle proposte di Kaufman e Rousseeuw nonché del metodo Helga. Metodi alternativi. I metodi di cluster nei packages classici. Valutazione delle potenzialità della cluster analysis. Analisi ecologica. Esemplificazione su casi concreti.

Libri di testo:

– F. DEL VECCHIO, Elementi di statistica per la ricerca sociale, Cacucci Editore, Bari, 1984.

– G. LANDENNA, Fondamenti di statistica descrittiva, Il Mulino, Bologna, 1984.

 

STORIA DEL COMMERCIO (70)

(Prof. Enrico Giacobazzi)

Obiettivi:

Il Corso di Storia del Commercio si propone di cogliere alcuni momenti essenziali dello sviluppo delle attività commerciali dal Basso Medioevo all’Età Contemporanea e si articola in due parti. La Parte Generale analizza la costituzione del mercato capitalistico in Europa dalle città-stato agli stati nazionali. La Parte Monografica intende invece approfondire alcuni aspetti dell’economia mercantile nella Repubblica di Venezia.

Programma:

Parte Generale:

1) Il primo capitalismo mercantile: i mercanti italiani nelle città del Basso Medioevo.

2) Le tesi della Chiesa sui mercanti e la mercatura.

3) Le tecniche mercantili e i mezzi di pagamento.

4) Mercatura e "status" nobiliare: una lunga separazione.

5) L’ampliamento del mercato europeo dopo le Grandi Scoperte.

6) Mercati locali e mercati del grano: forme organizzative e regolamentazione.

7) Le organizzazioni dei mercanti: dalle Case dei Mercanti alle Camere di Commercio.

8) Adam Smith e il liberismo economico.

9) Le correnti del commercio internazionale.

10) L’affermarsi europeo del protezionismo: le cause e le forme.

11) L’evoluzione delle tecniche mercantili tra Otto e Novecento.

Parte Monografica:

1) Le economie urbane di Terraferma.

2) La politica di Venezia.

3) Gli assetti commerciali nello Stato marciano.

Bibliografia:

Per la Parte Generale, a scelta:

– K. POLANYI, La grande trasformazione, Einaudi, Torino, 1974.

Oppure:

P.D. CURTIN, Mercanti. Commercio e cultura dall’antichità al XIX secolo, Laterza, Bari, 1999.

(Gli studenti che frequentano potranno sostenere l’esame per la Parte Generale con gli appunti presi a lezione).

Per la Parte Monografica:

– P. LANARO, I mercati nella Repubblica Veneta, Marsilio, Venezia, 1999.

 

STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO (70)

(Prof. Romano Molesti)

Obiettivi:

Il corso si propone di offrire agli studenti una panoramica delle dottrine economiche sia dei secoli scorsi, sia di quelle contemporanee soprattutto cercando si stimolare l’interesse degli studenti stessi nei confronti di problematiche che possono rivestire una notevole importanza per la sensibilità dell’uomo di oggi. Si è ritenuto opportuno dare notevole spazio a quelle tematiche che sono in grado di ampliare il tradizionale terreno di indagine dell’analisi economica.

Programma:

Il programma di Storia del pensiero economico per l’anno accademico 2000/2001 verterà sulle principali scuole economiche e sulle opere degli economisti più rappresentativi dal periodo medievale ad oggi.

E’ vivamente consigliata l’assidua frequenza delle lezioni sia per i differenti temi che vengono svolti, sia per l’importanza all’interno del corso medesimo dei seminari e degli incontri collaterali che saranno offerti.

In particolare saranno approfondite le seguenti aree:

–Dal corporativismo medievale al mercantilismo.

–Francois Quesnay e la Scuola fisiocratica.

–Gli economisti italiani del Settecento.

–La scuola classica: Adam Smith, David Ricardo, Thomas Malthus, John Stuart Mill.

–I socialisti utopisti e Karl Marx.

–La scuola neoclassica: W.S. Jevons, Carl Menger, Leon Walras.

–La scuola storica dell’economia: Knies, Hildebrand e gli altri.

–La scuola etico-giuridica dell’economia e Giuseppe Toniolo.

–La scuola austriaca. L’opera di Böhm-Bawerk e gli altri contributi europei.

–Gli economisti italiani tra Otto e Novecento: da Francesco Ferrara a Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto.

–J. Alois Schumpeter, la figura dell’imprenditore e il significato di analisi.

–Il dibattito economico negli anni ‘30 e ‘40: John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek.

–Il pensiero economico italiano tra le due guerre.

–Gli sviluppi del keynesismo.

–La concorrenza monopolistica: Chamberlain, Robinson, Sraffa e i loro epigoni.

–Recenti tendenze della nuova economia del benessere.

–Le correnti monetariste e la scuola di Chicago. L’opera di Milton Friedman.

–Da Samuelson a Galbraith e ai più recenti contributi.

Saranno tenuti durante il corso seminari ed esercitazioni sulla storia del pensiero economico ambientale, sulla partecipazione del lavoro alla vita aziendale e sulle più recenti teorie economiche.

Testi consigliati:

Per gli studenti che frequentano il corso sono sufficienti gli appunti delle lezioni.

Per gli altri:

– ROMANO MOLESTI, La teoria del valore nelle dottrine economiche, IPEM Edizioni Pisa, 1998. (o un qualunque altro manuale di Storia del pensiero economico).

 

STORIA DELL’AGRICOLTURA (70)

(Prof. Gloria Vivenza)

Obiettivi:

Il corso di Storia dell’agricoltura mira a illustrare le modalità di coltivazione del suolo e di sfruttamento delle risorse territoriali nel corso della storia europea e in rapporto con gli altri settori dell’economia. Si darà particolare rilievo al mutamento subito dalle tipologie agrarie tradizionali in seguito allo sviluppo industriale e alle trasformazioni dell’economia europea.

Programma:

  1. Al principio della colonizzazione europea: il mondo romano.
  2. Tecniche agrarie e istituzioni medievali.
  3. Conoscenze nuove ed antiche in agricoltura all’aprirsi dell’età moderna.
  4. Tecniche olandesi e "rivoluzione agraria" inglese: la nascita della nuova agricoltura.
  5. Integrazione della scienza agraria con altre discipline. Meccanizzazione e mutamenti strutturali.
  6. L’Europa e il resto del mondo: cenni sugli effetti della globalizzazione nel settore agricolo

Libri di testo:

N.B. Gli studenti frequentanti possono preparare l’esame sugli appunti presi a lezione. Eventuali argomenti di particolare interesse potranno essere preparati su indicazione della docente utilizzando testi diversi da quelli su indicati.

 

STORIA DELL’INDUSTRIA (35)

(Prof. Sergio Noto)

Obiettivi:

Il corso è rivolto in particolare a quegli studenti dell’indirizzo aziendale che desiderano completare la propria preparazione con una conoscenza approfondita sia delle vicende reali delle imprese in Italia e in Europa, sia dei fondamenti economico-teorici delle discipline tecnico-aziendali.

La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata, in considerazione dell’ampiezza degli argomenti affrontati, che impone una selezione critica dei temi da approfondire e in vista di un efficiente rapporto tempo-risultati.

Programma del corso:

Il corso di storia dell’industria si articola in due parti:

Parte di storia dei fatti economici: in questa parte si intende offrire una conoscenza delle vicende che determinarono il sorgere e lo svilupparsi del sistema industriale italiano dalla fine dell’800 ai nostri giorni. Particolare attenzione sarà data alle realtà produttive più significative, alle tipologie industriali, al ruolo della finanza e a quello dello stato nello sviluppo dell’industria, con particolare riferimento alla realtà del cosiddetto nordest italiano. Non mancherà il riferimento alla realtà europea e alle somiglianze e differenze tra lo sviluppo italiano e quello degli altri paesi.

Parte di storia della teoria economica: la presenza di questa sezione intende chiarire come le premesse dell’evoluzione dei sistemi produttivi – qui in particolare quelli industriali – non siano da ricercare nei soli eventi economici, ma anche nel contributo determinante dell’analisi economica. Le teorie che verranno presentate appartengono a due ordini di problemi: quelle che hanno dato fondamento teorico e scientifico all’economia delle imprese e delle industrie; quelle che hanno cercato di precisare teoreticamente le caratteristiche dello sviluppo industriale.

Bibliografia:

Per la Parte 1.:

- V. CASTRONOVO, L’industria italiana dall’Ottocento a oggi, Milano, Mondadori 1990; o in alternativa: R. ROMEO, Breve storia della grande industria in Italia, Milano, Cappelli, III ed. 1967.

- G. ZALIN, Dalla bottega alla fabbrica. La fenomenologia industriale nelle province venete tra ‘500 e ‘900, Libreria Ed. Universitaria, Verona 1992, i capitoli IV-V-VI.

Per la parte 2.:

- R. COASE, La natura dell’impresa, in R. COASE, Impresa mercato e diritto, Bologna, Il Mulino 1995.

- A. GERSCHENKRON, Lo sviluppo industriale in Europa e in Russia, Bari, Laterza, 1971.

- D. LANDES, La rivoluzione industriale in Europa. Perché in Europa? Perché allora?, "Nuova Economia e Storia" 2-1998, pp. 163-198.

- J. A. SCHUMPETER, L’imprenditore e la storia dell’impresa, Torino, Bollati Boringhieri, 1993.

N.B. Per alcuni testi che eventualmente risultassero esauriti o irreperibili è prevista, ed ammessa, la fotocopiatura.

 

STORIA DELLA GEOGRAFIA E DELLE ESPLORAZIONI (70)

(Prof. Francesco Barbarani)

Obiettivi:

La parte generale del corso intende offrire una visione complessiva del processo di ampliamento delle conoscenze geografiche da parte dei popoli europei durante il Basso Medio Evo e l’Età Moderna. La parte speciale è invece volta alla ricostruzione della vita economica, sociale e culturale dei popoli nordici nei secoli IX-XI. Essa mira in particolare ad approfondire il fenomeno della espansione dei Vichinghi attraverso l’individuazione dei protagonisti, lo studio dei mezzi e delle vie e, soprattutto, mediante l’analisi delle ragioni di fondo del fenomeno e delle sue conseguenze storiche.

Programma:

Parte generale:

Il problema della conoscenza dei vari continenti da parte dei popoli europei. Mercanti, missionari e navigatori nel Basso Medioevo. Cultura geografica, carte, mappe e strumenti di navigazione. La riscoperta quattrocentesca di Tolomeo. L’evoluzione della cartografia post-colombiana. L’espansione portoghese in Africa e nelle Indie. La figura di Cristoforo Colombo. La preparazione dell’impresa colombiana. La scoperta del Nuovo Mondo e le sue conseguenze sull’economia europea. In particolare: la conquista del Messico e del Perù. Colonie inglesi e francesi in America.

Parte speciale:

L’espansione dei Vichinghi. La Scandinavia pre-vichinga: L’uomo e l’ambiente. Cenni generali sulla storia dei popoli scandinavi dal IX all’XI secolo. Aspetti economici sociali e culturali della civiltà nordica. La penetrazione in Russia e in Oriente. Incursioni e insediamenti nell’impero franco e nelle Isole Britanniche. Le cause del movimento vichingo: interpretazioni e problemi. L’esplorazione del Mar Bianco: la relazione di Ottar. I viaggi nell’Atlantico: mezzi, strumenti e tecniche di navigazione. La colonizzazione dell’Islanda e della Groenlandia. La questione del Vinland.

Libri di testo:

Parte generale:

– J. PARRY, Le grandi scoperte geografiche, Il Saggiatore, Milano, 1971 (Introduzione e capitoli I, II, VI, VIII, IX, X, XII e XIII).

Parte speciale:

– F. BARBARANI, L’età dei Vichinghi, Giappichelli, Torino, 1987 (Parte prima, Parte terza e i capitoli VII e VIII della Parte seconda ).

Avvertenza:

– Gli studenti che avranno frequentato regolarmente il corso potranno preparare la Parte speciale utilizzando gli appunti delle lezioni.

 

STORIA DELLA MONETA E DELLA BANCA (35)

(Prof. Maurizio Pegrari)

Il corso si articola in due parti:

1 - formazione e sviluppo dei sistemi monetari dal XIX ad oggi

2 - formazione e sviluppo dei sistemi bancari dal XIX secolo ad oggi, con particolare riferimento a quello italiano.

Si è creduto opportuno focalizzare l’attenzione sulle due problematiche – sistema monetario e sistema bancario – considerate inscindibili nella loro formazione e nel loro sviluppo storici. Infatti, i fattori monetari e bancari sono indicatori indispensabili per rivelare i movimenti profondi dell’economia e della società. Inoltre, il periodo temporale preso in esame – gli ultimi due secoli – rappresenta il momento di maggiore dinamismo e di costruzione dei sistemi attuali. Il raggiungimento della moneta unica europea stimola una riflessione non occasionale sui processi di natura monetaria e bancaria che hanno attraversato, in modo particolare, il nostro paese e pone significativi interrogativi sul futuro dell’intera economia mondiale.

Se i fenomeni monetari e bancari hanno avuto la loro compiuta organizzazione a partire dalla metà del secolo scorso, nondimeno appare necessaria una pur breve illustrazione delle dinamiche sviluppatesi nei secoli precedenti nella convinzione che le metamorfosi della moneta e della banca debbano molto, più di quello che si pensa, alle particolari condizioni storiche che si sono succedute in lungo periodo plurisecolare, alle attenzioni che lo sviluppo delle dottrine politiche ed economiche ha dedicato ad indagare gli strumenti, monetari e bancari, per mezzo dei quali far fronte a nuove necessità.

Il mondo bancario italiano sarà oggetto di analisi più approfondite, per motivi del tutto evidenti, pur senza dimenticare il suo rapporto con i paesi dallo sviluppo economico più evoluto.

Infine, la parte terminale del corso verterà sui possibili scenari futuri che attendono alla prova l’economia europea nel suo complesso: il rapporto dell’Euro con le altre monete internazionali, la globalizzazione finanziaria e la nuova moneta elettronica.

Le problematiche analizzate durante le lezioni saranno le seguenti:

A. Il sistema monetario internazionale

1. dal bimetallismo al sistema aureo (1830-1915)

2. l’instabilità monetaria tra le due guerre mondiali

3. Bretton Woods e il nuovo sistema monetario internazionale: il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale

4. 1971: la fine di Bretton Woods e il sistema dei tassi variabili

5. l’unificazione monetaria europea

6. la globalizzazione

7. la moneta del futuro

B. Il sistema bancario

1. la nascita del sistema bancario moderno:

Inghilterra

Francia

Germania

Stati Uniti

La nascita delle banche in Italia

2.1 – Le banche preunitarie

2.2 – Banca e industria dopo l’Unità

2.3 – le banche popolari

2.4 – la crisi degli anni ’90 e la riorganizzazione bancaria

2.5 – le casse rurali

2.6 – le banche tra le due guerre

2.7 – la nuova legge bancaria

2.8 – le banche italiane nel secondo dopoguerra

Per la prova d’esame, è consentita agli studenti la presentazione di una breve riflessione scritta (massimo 15 cartelle dattiloscritte a spaziatura doppia), da concordare con il docente, relativa all’analisi di una o più opere presenti nella bibliografia riportata o di altre a scelta.

Libri di testo:

Verranno comunicati all’inizio del corso.

 

 

STORIA ECONOMICA (70)

(Prof. Giovanni Zalin, lett. A – K)

Obiettivi:

Il corso è diviso in due parti: quella generale ricostruisce le trasformazioni intervenute nelle società e nelle economie dell’Occidente tra il ’700 e il ’900. La parte monografica è composta da due opzioni da scegliersi in alternativa: l’una (I) evidenzia il pensiero e l’azione di politici, economisti e filantropi veneti mirata alla soluzione dei problemi sociali dell’Italia unificata; l’altra (II) presta attenzione alle forme artigianal-manifatturiere e industriali create nella regione veneta in età contemporanea.

Programma:

Parte generale:

1. Il movimento riformatore in Francia e nel resto d’Europa. Dalla fisiocrazia alla Scuola classica.

2. Crescita demografica ed emigrazione. La colonizzazione dell’Ovest americano.

3. Riordino fondiario e rinnovamento agrario in Inghilterra e nel Continente europeo tra Sette e Ottocento.

4. La rivoluzione industriale in Inghilterra: cause e settori trainanti.

5. L’industrializzazione della Francia tra l’età napoleonica e il secondo Impero.

6. Germania, Italia, Austro-Ungheria: un decollo economico avvenuto nell’ambito del protezionismo.

7. Il processo di industrializzazione al di fuori dell’Europa: il caso nord-americano.

8. La disintegrazione dell’economia europea durante la Grande Guerra.

9. Ricostruzione e depressione in Occidente. La "Grande crisi" e le sue conseguenze.

10. La collettivizzazione sovietica e l’avvio dell’industrializzazione in una regione arretrata.

Parte monografica:

a) opzione I:

1. Il dibattito tra liberismo e protezionismo in Federico List, Alessandro Rossi, Giuseppe Rensi, ecc. L’apporto dei "lombardo-veneti".

2. Agostino Magliani e i problemi monetari e finanziari dell’Italia unita.

3. Il contributo di Luigi Luzzatti e di Giuseppe Toniolo nella teorizzazione e nella diffusione degli istituti cooperativi. Dal credito rurale e popolare alla politica della casa ai non abbienti.

4. Le concezioni economiche e l’azione operativa del Luzzatti, ministro e negoziatore dei trattati di commercio internazionali.

b) opzione II:

1. L’apparato manifatturiero del Veneto occidentale tra Sette e Ottocento.

2. I nuovi insediamenti produttivi nella Venezia tra metà Ottocento e Grande Guerra.

3. Setificio e cotonificio in Friuli tra ‘700 e ‘900.

4. La Grande Guerra: distruzione e riconversione dell’apparato industriale nella regione veneta.

Libri di testo:

Per la parte generale:

– G. ZALIN, Appunti sulla storia economica dell’Occidente (desunti dalle lezioni).

oppure:

– G. LUZZATTO, Storia economica dell’età moderna e contemporanea, vol. II, Cedam, Padova, 1960, cap. I - XX, pp. 3 - 529.

oppure:

– S. POLLARD, La conquista pacifica. L’industrializzazione in Europa dal 1760 al 1970, Il Mulino, Bologna, 1992, cap. I - VIII, pp. 5 - 466.

Per la parte monografica:

Opzione I:

– G. ZALIN, Economisti, politici, filantropi nell’Italia liberale (1861-1922). L’apporto culturale, ideologico e operativo delle personalità venete, Cedam, Padova, 1997, Introduzione e cap. I - XI, pp. 1 - 387.

Opzione II:

– G. ZALIN, Dalla bottega alla fabbrica. La fenomenologia industriale nelle province venete tra ‘500 e ‘900, Libreria Ed. Universitaria, Verona, 1992, cap. III – VII.

Letture consigliate:

AA.VV, Le vie dell’industrializzazione europea. Sistemi a confronto, a cura di G.L. FONTANA, Il Mulino, Bologna, 1997; H.W.ARNDT, Lo sviluppo economico. Storia di un’idea, Il Mulino, Bologna, 1990; D.S. LANDES, Prometeo liberato. La rivoluzione industriale in Europa dal 1750 a oggi, Einaudi, Torino, 1993; I. MOKYR, Leggere la rivoluzione industriale, Il Mulino, Bologna, 1997; P. PECORARI, La fabbrica dei soldi: istituti di emissione e questione bancaria in Italia (1861-1913), Patron, Bologna, 1994; S. POLLARD, Storia economica del Novecento, Il Mulino, Bologna, 1999.

 

STORIA ECONOMICA (70)

(Prof. Giorgio Borelli, lett. L - Z)

Obiettivi:

Il corso di Storia economica affronta la tematica della transizione al sistema del capitalismo industriale, un complesso processo evolutivo che abbraccia l’intera età moderna e che per i Paesi ritardatari dura ben addentro l’età contemporanea. Attraverso un percorso che giunge sino ai mutamenti più recenti del sistema capitalistico, lo studente viene abituato a cogliere i fenomeni economici nella loro dinamica evolutiva e ad intenderli nei mobili contesti di riferimento.

Programma:

Parte generale:

La transizione dall’Europa preindustriale all’Europa industrializzata:

  1. La metodologia.
  2. Nozione di sistema economico.
  3. Il sistema economico in età preindustriale (XVI – XVIII secolo).
  4. La popolazione: natalità, mortalità, nuzialità.
  5. Il settore primario: l’assetto delle campagne, il mercato della terra, i rapporti di conduzione, le rese, il bestiame, la rivoluzione del mais, proprietà nobiliare e proprietà borghese, le bonifiche, i salari agricoli, le terre di uso civico.
  6. Il settore secondario: elementi organizzativi, la bottega artigiana, l’industria a domicilio in città e nelle campagne, il mercante-imprenditore, i corpi d’arte e mestieri, i salari.
  7. Il settore terziario: il mercante e la mercatura, le forme di società, la contabilità, la lettera di cambio e le operazioni sui cambi, i sistemi monetari, i banchi privati, l’attività creditizia degli Ebrei, l’attività creditizia di enti monastici e conventuali, i Monti di Pietà, i tassi d’interesse, le pratiche usuraie, le grandi correnti di traffico, trasporti per via d’acqua e per via di terra.
  8. Il sistema fiscale. Imposte dirette e imposte indirette, forme di esazione: l’estimo.
  9. L’espansione del sistema economico nel lungo Cinquecento (1501-1630): cause ed effetti.
  10. La contrazione del sistema economico nel lungo Seicento (1631-1750): cause ed effetti.
  11. Le trasformazioni economiche e sociali del Settecento in Gran Bretagna, la rivoluzione demografica, la rivoluzione agronomica, le "recinzioni", le innovazioni tecnologiche nel comparto cotoniero del settore tessile, le innovazioni nel comparto siderurgico, i canali, il ruolo delle banche, le ferrovie.
  12. La via allo sviluppo industriale della Francia; la popolazione, la struttura della proprietà fondiaria; i settori secondario e terziario, i salari, il centralismo di Napoleone III, la Società generale di Credito mobiliare dei fratelli Pereire, le obbligazioni come mezzo per mobilitare i capitali ai fini dello sviluppo industriale.
  13. La via allo sviluppo industriale della Germania; l’andamento demografico, l’Unione doganale del 1834, i settori primario, secondario e terziario, le particolarità della Prussia, il ruolo delle banche nello sviluppo economico tedesco, i cartelli orizzontali e verticali.
  14. La via allo sviluppo industriale dell’Italia: la popolazione, i settori primario, secondario e terziario, la proprietà fondiaria del centro-nord della Penisola funziona come avanguardia dello sviluppo, il divario Nord-Sud, il carattere parassitario della borghesia italiana, l’appoggio dello Stato, la discesa delle banche tedesche, il ruolo delle banche popolari, dal libero scambio alle tariffe protettive, le lotte del lavoro di fine Ottocento, l’equilibrio economico-sociale del periodo giolittiano.
  15. Aspetti dell’evoluzione della grande impresa tra Ottocento e Novecento.
  16. La critica dell’industrializzazione e dell’industrialismo da Sismondi a Marx.
  17. Il capitalismo finanziario all’aprirsi del Novecento.
  18. Il capitalismo tra le due guerre.
  19. Gli assetti proprietari del capitalismo contemporaneo.
  20. La globalizzazione finanziaria e i suoi effetti.

Parte monografica:

Le forme organizzate del capitalismo industriale tra ’800 e ’900.

Libri di testo:

Per la parte generale

– G. BORELLI, Temi e problemi di storia economica europea, Lib. Ed. Universitaria, Verona, 1994. Si prevede per marzo 2000 la pubblicazione di un nuovo testo: Questioni di storia economica europea, che andrà a sostituire il precedente.

Per la parte monografica

– G. BORELLI, La forma e l’organizzazione (Aspetti del capitalismo industriale tra ’800 e ’900), Cedam, Padova, 1997.

I testi sopra indicati vanno preparati integralmente.

A chi volesse approfondire con letture la problematica del corso di Storia economica si consigliano: 1) M. POSTAN, Storia e scienze sociali, Torino, Einaudi 1976; 2) C.M. CIPOLLA, Introduzione allo studio della storia economica, Bologna, Il Mulino, 1993; 3) a cura di W. PARKER, Economia e storia, Bari, Laterza, 1988; 4) M. WEBER, Il metodo delle scienze storico-sociali, Torino, Einaudi o rist. Mondadori; 5) M. BLOCH, Apologia della storia, Torino, Einaudi; 6) L. FEBVRE, Problemi di metodo storico, Torino, Einaudi, 1992; 7) P. BURKE, Una rivoluzione storiografica: la scuola delle "ANNALES" (1929-1989), Bari, Laterza 1992; 8) a cura di R. ROMANO, Storia dell’economia italiana, vol. II e vol. III, Torino, Einaudi, 1991; 9) F. BRAUDEL, La dinamica del capitalismo, Bologna, Il Mulino 1981; 10) P. KRIEDTE, H. MEDICK, J. SCHLUMBOHM, L’industrializzazione prima dell’industrializzazione, Bologna, Il Mulino 1984; 11) P. ABRAMS, E. WRIGLEY, Città, storia e società , Bologna, Il Mulino 1983; 12) a cura di J. KOCKA, Borghesie europee dell’Ottocento, Padova, Marsilio 1989; 13) D. LANDES, Prometeo liberato, Torino, Einaudi 1978; 14) L. PELLICANI, Saggio sulla genesi del capitalismo, Milano, Sugarco 1988; 15) C. KINDLEBERGER, La grande depressione nel mondo 1929-1939, Milano, ETAS, 1988; 16) R. CAMERON, Storia economica del mondo, Bologna, Il Mulino, 1993; 17) A. CHANDLER e altri, Evoluzione della grande impresa e management, Torino, Einaudi 1986; 18) A. CHANDLER, La mano visibile. La rivoluzione manageriale nell’economia americana, Milano, Angeli, 1988; 19) A. CHANDLER, Strategia e struttura. Storia delle grande impresa americana, Milano, F. Angeli 1987; 20) A. ALDCROFT, L’economia europea dal 1914 a oggi, Bari, Laterza 1994; 21) W.H.LAZONICK, L’organizzazione dell’impresa e il mito dell’economia di mercato, Bologna, Il Mulino, 1993; 22) A. CHANDLER, Dimensione e diversificazione, Bologna, Il Mulino, 1994; 23) L. THUROW, Il futuro del capitalismo, Mondadori, Milano, 1997; 24) I. P. FITOUSSI, Il dibattito proibito, Il Mulino, Bologna 1997; 25) AA.VV. Lo sviluppo economico moderno dalla rivoluzione industriale alla crisi energetica (1750- 1973), Marsilio, Venezia 1997; 26) I. MOKYR, Leggere la rivoluzione industriale, Il Mulino, Bologna 1997; 27) F. CHESNAIS, La mondialisation du capital, Paris, Syros 1997.

 

STRATEGIA E POLITICA AZIENDALE (70)

(Prof. Giuseppe Bruni)

Obiettivi:

Il corso si propone di riassumere le fila degli studi economico-aziendali per una riflessione compiuta e sistematica in funzione dell’analisi dell’attività di governo dell’azienda.

La strategia e le politiche aziendali rappresentano infatti, nell’ambito delle funzioni di governo aziendale, l’espressione più elevata attraverso la quale si manifesta e si qualifica il ruolo imprenditoriale e manageriale dell’alta direzione. Il riferimento è prevalentemente quello delle imprese e del rapporto con il mercato e con i concorrenti. Tuttavia non può essere trascurata la presenza di un più ampio mondo economico-aziendale, nel quale altri soggetti, pur non possedendo i requisiti propri dell’impresa, sono egualmente chiamati a disporre di una visione strategica delle scelte economiche che ad essi competono.

Programma:

  1. I modelli di direzione aziendale
  2. Le funzioni di governo dell’azienda
  3. La formulazione della strategia aziendale
  4. La pianificazione ed il controllo strategico
  5. Le politiche aziendali organizzative e gestionali
  6. Analisi strategica aziendale e per "aree d’affari"
  7. Fusioni e scissioni
  8. Casi di studio

Libri di testo:

Letture consigliate:

 

TECNICA BANCARIA (70)

(Prof. Roberto Bottiglia, lett. A - K; Prof. Michele Rutigliano, lett. L - Z)

Obiettivi:

Ampliando i contenuti tradizionali della "Tecnica bancaria", il corso verte innanzi tutto sulle problematiche attinenti la struttura ed il funzionamento del sistema finanziario. In stretta congiunzione con dette problematiche, viene successivamente trattata, in modo integrato, la gestione della banca, che viene esaminata secondo un duplice profilo. Il primo riguarda la struttura tecnica delle operazioni, intese con riferimento agli strumenti finanziari ed ai servizi offerti alle diverse tipologie di clientela. Il secondo concerne le problematiche gestionali, che vengono analizzate nel quadro della struttura e del funzionamento del sistema finanziario e delle regole di vigilanza.

Programma:

Modulo I

Il mercato dei finanziamenti e il sistema finanziario.

1. L’offerta e la domanda di finanziamenti – 2. Il circuito diretto: i mercati finanziari. Struttura e funzionamento dei mercati – 3. Il circuito indiretto: l’intermediazione finanziaria – 4. Tipologia degli intermediari finanziari: banche, intermediari non bancari, organismi di gestione collettiva del risparmio, intermediari del settore assicurativo-previdenziale – 5. L’ordinamento istituzionale dell’attività bancaria e dei mercati finanziari. La vigilanza: obiettivi, organi, forme e strumenti – 6. La struttura del sistema finanziario e del sistema bancario italiano, nel quadro del processo di integrazione dei mercati.

Modulo II

Economia della banca: profili operativi e gestionali.

1. Le forme tecniche della raccolta di risorse finanziarie – 2. Le forme tecniche dei prestiti bancari – 3. I servizi di investimento e di gestione del risparmio – 4. I servizi di pagamento – 5. I servizi e le operazioni connessi agli scambi internazionali – 6. Le operazioni e i servizi di gestione dei rischi finanziari – 7. L’organizzazione dell’attività bancaria – 8. Le politiche di raccolta delle risorse finanziarie – 9. Le politiche di impiego in prestiti e le modalità di selezione della clientela – 10. L’attività delle banche nei mercati finanziari: politiche di gestione dei servizi di investimento – 11. La gestione valutaria e l’intermediazione in cambi – 12. La liquidità e la gestione della tesoreria bancaria – 13. Il controllo dei rischi economici e finanziari – 14. La gestione del capitale proprio – 15. Il bilancio. Analisi delle dinamiche gestionali attraverso l’analisi del bilancio bancario.

Libri di testo:

In relazione alle rilevanti modificazioni avvenute nell’aspetto istituzionale e di organizzazione dei mercati finanziari, si rende necessario un adeguamento del materiale didattico che tenga conto anche delle più recenti novità editoriali. A tal fine i testi suggeriti ai fini della preparazione dell’esame verranno comunicati dai docenti all’inizio delle lezioni.

 

TECNICA INDUSTRIALE E COMMERCIALE (70)

(Prof. Claudio Baccarani, lett. A - K; Prof. Federico Testa, lett. L - Z)

Obiettivi:

Il corso intende fornire gli elementi che stanno alla base del processo decisionale aziendale, in riferimento ad un modello che considera la strategia dell’impresa e le performances realizzate in controluce alla struttura organizzativa aziendale e ai connotati dell’evoluzione ambientale.

Programma:

La via della differenziazione

I processi di diversificazione

Lo sviluppo territoriale

Libri di testo:

L’indicazione dei libri di testo verrà fornita all’inizio delle lezioni e comunicata anche sul sito web del Dipartimento.

Avvertenze:

Le lezioni prevedono il ricorso a lavori di gruppo di tipo seminariale e la partecipazione di studiosi, imprenditori ed esperti in qualità di testimoni privilegiati.

 

TECNOLOGIA DEI CICLI PRODUTTIVI (70)

(Prof. V. Ballini)

Obiettivi:

Il corso si propone di sviluppare gli aspetti tecnici e le implicazioni economiche connessi con la gestione delle risorse e i relativi processi produttivi. Gli argomenti sono trattati alla luce dell’innovazione tecnologica e in funzione degli effetti di complementarietà e sostituibilità che caratterizzano le materie prime e i processi di produzione.

Le moderne tecnologie di automazione flessibile, la progettazione, l’evoluzione dei rapporti con i fornitori, l’attività manutentiva, la gestione della qualità totale, il miglioramento della competitività del sistema produttivo sono gli elementi che caratterizzano il programma del corso.

Programma:

Modulo I

1. Il processo innovativo.

Natura dell’innovazione – La diffusione dell’innovazione.

2. La gestione delle risorse – Energia – Ambiente e Sistema economico.

Risorse, riserve, dinamica tecnologica. Risorse strategiche. Intensità d’uso. Il parametro energia nelle produzioni. Il recupero/riciclo. L’analisi economica dell’inquinamento. Gli strumenti e le politiche ambientali.

3. Tecnologia – Prestazioni – Sostituibilità.

Concetto di prestazione. La sostituibilità. Possibilità tecnica/convenienza economica. Rapporto costo/prestazione. Sostituibilità tra materiali e tra processi. Rapporto qualità/prezzo di merci complesse.

4. Il ruolo strategico della produzione.

Introduzione ai sistemi produttivi. Le tipologie di produzione manifatturiera. La misura delle prestazioni del sistema produttivo. Le moderne tecnologie di automazione flessibile: le macchine utensili a controllo numerico, il Material Handling System, i robot, i sistemi CAD e CAM. Le implicazioni strategiche dell’ automazione flessibile. Gli investimenti in automazione flessibile.

Modulo 2

5. La progettazione.

Le attività di progettazione. Fasi di progettazione: definizione dei requisiti del nuovo prodotto, definizione del progetto, valutazione e verifica del progetto. I metodi di progettazione per la qualità: analisi del valore, analisi delle funzioni, Quality Function Deployement, FMEA/FMECA.

6. I rapporti con i fornitori.

L’evoluzione culturale e organizzativa. La valutazione dei fornitori. La logistica. La gestione dell’evoluzione del rapporto cliente-fornitore.

7. La manutenzione.

Influenza della qualità del sistema manutentivo sui risultati d’impresa. L’attività manutentiva. Cause, tipologie, metodi di studio dei guasti. La gestione fisica ed economica dei ricambi. Il controllo di gestione e la programmazione dell’attività manutentiva.

8. Gli strumenti per la qualità totale.

La qualità totale. I sette strumenti della qualità totale. Il foglio raccolta dati. Il diagramma causa-effetto. Il diagramma di Pareto. Gli strumenti ausiliari. Alcuni casi di studio.

9. Riprogettare il sistema di produzione.

Riprogettare la competitività partendo dal sistema produttivo. Il miglioramento della qualità. La riduzione dei costi. La riduzione dei tempi. L’organizzazione della fabbrica. Il piano di riprogettazione del sistema di produzione.

Libri di testo:

Letture consigliate:

Ulteriori riferimenti e materiale bibliografico saranno forniti durante il corso.

 

 

TEORIA DEL RISCHIO (35)

(Prof. Andrea Berardi)

Obiettivi:

Il corso intende fornire allo studente le metodologie per la gestione dei rischi finanziari, ponendo particolare attenzione al rischio di mercato e al rischio di credito.

Al termine del corso, a ciascuno studente è richiesta la preparazione e la presentazione in forma di breve seminario di un elaborato su un tema teorico o applicato scelto dallo studente tra quelli svolti nel programma del corso. La valutazione del lavoro costituisce parte integrante della valutazione complessiva.

Per il grado di preparazione statistico-matematica richiesto dagli argomenti trattati, è consigliabile (ma non obbligatorio) frequentare il corso dopo aver sostenuto gli esami di Matematica per l’Economia e di Ricerca Operativa. Il corso rappresenta uno sviluppo del corso di Modelli Matematici per i Mercati Finanziari.

Sono considerati insegnamenti propedeutici obbligatori Statistica I e Matematica Finanziaria.

Programma:

1. Motivazioni

La gestione del rischio finanziario. Casi di disastro finanziario. Regolamentazione.

2. Rischio di mercato e Value-at-Risk

Rischio di mercato e calcolo del Value-at-Risk. Previsione del rischio e delle correlazioni: medie mobili esponenziali, modelli Garch, approccio Riskmetrics, volatilità implicita. Metodi per la misurazione del Value-at-Risk: delta-normal, historical simulations, stress testing, Monte Carlo.

3. Rischio di credito

Modelli per la valutazione del rischio di credito: modello di Merton e approccio KMV; modelli in forma ridotta (Jarrow-Turnbull e Duffie-Singleton); approccio CreditMetrics.

4. Credit derivatives

Rischio di credito e strumenti di copertura. Tipologie di credit derivatives: credit default option/swap, credit spread option/swap, credit-linked note/warrant, total rate of return swap.

Testi di riferimento:

– Materiale didattico distribuito dal docente.

– P. JORION, Value at Risk, McGraw-Hill, New York, 1997.

– A. SAUNDERS, Credit Risk Measurement, J.Wiley & Sons, New York, 1999.

 

 

TEORIA MATEMATICA DEL PORTAFOGLIO FINANZIARIO (35)

(Prof. Francesco Rossi)

Obiettivi:

Il Corso riprende i temi della diversificazione e del controllo del rendimento-rischio introdotti nel Corso di Matematica Finanziaria e propone l’approfondimento della moderna teoria economica della selezione del portafoglio. In particolare, l’attenzione viene rivolta allo studio della modellistica adottata, compresi i modelli semplificati proposti dalla letteratura, e all’equilibrio del mercato dei capitali. La diversificazione internazionale e i processi di valutazione degli investimenti completeranno l’analisi.

Il corso intende fornire allo studente le metodologie per l’analisi e la gestione di portafogli azionari.

Al termine del corso, a ciascuno studente è richiesta la preparazione e la presentazione, in forma di breve seminario, di un elaborato su un tema teorico o applicato scelto dallo studente tra quelli svolti nel programma del corso. La valutazione di questo lavoro costituisce parte della valutazione complessiva.

Sono considerati insegnamenti propedeutici obbligatori Statistica I e Matematica Finanziaria.

Programma:

1. Analisi di portafoglio e tecniche di calcolo della frontiera efficiente.

Semplificazione del processo di selezione del portafoglio: Modelli a singolo indice; Stima del parametro Beta; Il modello di mercato. Modelli a molti indici; Modelli a correlazione media; Modelli misti; Ortogonalizzazione dei modelli a molti indici; Rendimento medio, varianza, covarianza di un modello a molti indici.

Tecniche semplificate per la determinazione della frontiera efficiente: Modello a singolo indice; Selezione del titolo con un indice trattabile; Modello a correlazione costante; Altre strutture dei rendimenti; Esempi.

Individuazione del portafoglio ottimo: Una introduzione alle funzioni di preferenza; Le proprietà delle funzioni di utilità; Evidenza empirica a favore di differenti funzioni di preferenza. Avversione assoluta e relativa al rischio.

Altri modelli di selezione del portafoglio: Ottimizzazione del rendimento medio geometrico; Prima Sicurezza; Dominanza stocastica; Skewness e analisi di portafoglio.

Diversificazione internazionale: Il portafoglio globale; Calcolo dei rendimenti su investimenti in mercati esteri; Il rischio dei titoli stranieri; Rendimenti derivanti dalla diversificazione internazionale; L’effetto del rischio di cambio; Attese di rendimento e performance di portafoglio; Altre evidenze su portafogli diversificati internazionalmente; Modelli per gestire portafogli internazionali.

2. Modelli di equilibrio nel mercato dei capitali.

Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) Standard: Gli assunti sottostanti il CAPM; Il modello CAPM; Prezzi e il modello CAPM. Modelli non standard di Capital Asset Pricing Model: Vendite allo scoperto non permesse; Varianti su prestito e indebitamento senza rischio; Tasse personali; Beni non trattabili; Eterogeneità delle attese; Comportamento Non price taker; CAPM multiperiodo; CAPM orientato ai consumi; Rischi di inflazione e equilibrio; Il multi Beta CAPM; Determinazione dell’equilibrio generale con tassazione.

L’Arbitrage Pricing Model, (APT): Un nuovo approccio per la valutazione dei prezzi; Stimare e testare il modello APT; APT e CAPM; Un esempio di analisi fattoriale; Specificazione del APT con un fattore di mercato non osservato.

3. Valutazione dei metodi di investimento. Mercati efficienti: Test sulla predicibilità dei rendimenti; Effetto di un annuncio sui prezzi; Metodologia Event Studies; Efficienza, formulazione forte; Razionalità dei mercati. Il processo di valutazione: Modelli a valore attuale del flusso di cassa; Analisi di regressione "Cross Section". Stima dei guadagni: Ambiguità nella definizione di guadagno; L’importanza del guadagno; Proprietà dei guadagni e previsioni dei guadagni.

Valutazione della performance di un portafoglio: Tecniche di valutazione; Decomposizione della valutazione complessiva; Valutazione Multi indice APT e Performance; Performance dei fondi comuni.

Valutazione dell’analisi sui titoli: La valutazione della previsione dei guadagni; Analisi del processo di valutazione. Ancora sulla gestione del portafoglio: Gestione di un portafoglio azionario; Management attivo; Attivo contro Passivo; Diversificazione internazionale; Gestione obbligazionaria; Gestione obbligazionaria e azionaria con un flusso passivo.

Testo adottato:

– E. J. ELTON, M. J. GRUBER, Modern portfolio theory and investment analysis, Fifth Edition, J. Wiley and Sons, N.Y., 1995 (edizione con dischetto contenente il software applicativo necessario per le simulazioni ed esercitazioni).