Invecchiamento della popolazione: teoria e politica macroeconomica

Starting date
November 1, 2005
Duration (months)
24
Departments
Economics
Managers or local contacts
Cipriani Giam Pietro

Il tema del programma di ricerca proposto è l'interazione fra macroeconomia e invecchiamento. Questo campo di ricerca è ritenuto importante e potenzialmente molto fruttuoso in quanto:
a)cambiamenti demografici significativi sono previsti per l’Italia ed altri paesi industrializzati nel corso dei prossimi 25 anni. Fra i più rilevanti cambiamenti previsti vengono annoverati l’incremento significativo del rapporto fra anziani (numero di persone con 60 anni e più) e adulti (popolazione con età compresa fra i 20 e i 59 anni) in tutti i paesi; la riduzione del rapporto fra giovani (persone con età compresa fra 0 e 19 anni) e adulti, generalmente ad un tasso modesto; infine si notano marcate differenza fra diverse nazioni, specialmente per quanto riguarda l’entità dell’incremento del rapporto anziani/adulti;
b)gli effetti macroeconomici relativi a questi cambiamenti sono stati relativamente poco studiati;
c)il sorprendente, e relativamente recente spostamento dell’agenda di ricerca macroeconomica dal business cycle alla crescita di lungo periodo consente di analizzare in modo più approfondito le relazioni fra cambiamenti demografici e crescita di lungo periodo.

Il progetto propone di impiegare un modello a generazioni sovrapposte (OLG) in quanto rappresenta lo strumento ideale per la valutazione degli effetti di breve e medio-lungo periodo prodotti dalle politiche fiscali o dagli shock strutturali. In particolare l’invecchiamento della popolazione provoca un rilevante shock macroeconomico che sostanzialmente andrà a modificare l’offerta di lavoro, l’evoluzione dei salari, il comportamento delle famiglie riguardo consumo e risparmio, l’accumulazione del capitale, e quindi, la crescita economica. L’importanza dei modelli OLG deriva dalla possibilità di includere il comportamento di più generazioni e di conseguenza di valutare il modo in cui l’invecchiamento della popolazione (ed eventualmente l’introduzione di una riforma pensionistica) influisce sul benessere delle diverse generazioni.

Il contesto teorico sarà basato sia sul modello OLG a due generazioni di Samuelson-Diamond che su un modello OLG applicato derivante dal pionieristico lavoro di Auerbach-Kotlikoff (1987) in cui molte generazioni coesistono nello stesso tempo. Rispetto a quest’ultimo lavoro, il modello proposto differisce per l’introduzione di importanti elementi microeconomici, come l’indice di mortalità per ogni gruppo di età, la scelta di allocazione del proprio tempo fra ore lavorative e tempo libero, le decisioni di investimento in capitale umano, un meccanismo di crescita endogena e la decisione di lasciare o meno un’eredità. Il progetto si differenzierà, perciò, rispetto alla gran parte dei modelli OLG presenti in letteratura, che considerano solo meccanismi di crescita esogena (Auerbach et. al., 1989, Borsch-Supan, 1996 and Hviding e Mérette, 1998, per alcune nazioni OECD; Chauveau e Loufir 1996, per l’economia Giapponese; Broer 2001, per l’economia Olandese; Docquier, Liègeois e Stjins 1999, per l’economia Belga; Miles 1999, per l’economia Inglese; Storesletten (2000), per l’economia Americana). Infatti, sebbene a partire dalla metà degli anni ’80 la letteratura economica abbia contrastato l’ipotesi di crescita esogena e abbia iniziato a ricercare le cause della crescita della produttività, solo in pochi modelli OLG il tasso di crescita dell’economia è determinato in modo endogeno. Le eccezioni sono rappresentate da Fougère e Mérette (1999) e da Bouzahzah, de la Croix e Docquier (2000). In questi modelli il meccanismo di crescita è legato all’accumulazione del capitale umano: in ogni periodo uno stock di conoscenza viene trasferito alle persone giovani dai più anziani; il livello medio di conoscenze entra nella funzione di produzione e rappresenta un’esternalità positiva per l’economia.

Un altro elemento che viene raramente preso in considerazione nei modelli OLG è la aspettativa di vita. Infatti nella larga maggioranza dei modelli, si assume che ciascuna generazione sopravviva fino all’ultima classe di età prevista dal modello. L’aspettativa di vita, che viene introdotta in un modello OLG applicato solo da Docquier, Liègeois e Stjins (1999) e Storesletten (2000), chiaramente gioca un ruolo fondamentale nell’analisi dell’impatto dell’invecchiamento della popolazione sull’economia. Nei modelli in cui l’evoluzione dell’aspettativa di vita non viene considerata, l’unico modo per modellare l’invecchiamento della popolazione consiste nel ridurre il tasso di fertilità. Di conseguenza, è molto difficile riprodurre in modo accurato l’evoluzione demografica della popolazione, ed in particolare il rapporto fra pensionati e lavoratori, e quindi valutare correttamente l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sul sistema pensionistico. Inoltre, come emerge dalla teoria del consumatore “con incertezza” (Yaari, 1961 e Blachard 1983), un aumento nell’aspettativa di vita influisce sulle decisioni di consumo e risparmio dell’individuo, e quindi provoca un effetto rilevante sull’accumulazione del capitale. Per queste ragioni, la nostra ricerca si concentrerà su modelli che si basano sia sull’approccio che considera la determinazione congiunta del risparmio e della fertilità (come i classici lavori di Cigno e Rosati 1992 e 1996) che sull’approccio che considera la longevità come endogena (come in Blackburn e Cipriani, 2002; Lagerlöf, 2003; e Cervellati e Sunde, 2005).

Infine, un altro elemento di recente introduzione nei modelli OLG è l’immigrazione. Ad esempio, Storesletten (2000) ha usato un modello OLG per valutare l’impatto di una politica di immigrazione sulla situazione finanziaria del sistema pensionistico. Al fine di prendere in considerazione questo importante aspetto, il modello includerà un agente rappresentativo di persone nate in Italia ed uno rappresentativo degli immigrati.

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